Io, Marco, mi sento di esser a metà strada tra te e Angelo, come dire, tra voi due mi sento quasi "democristiano"!
Mi rendo conto che l'entrata di nuovi mercati ha portato dei cambiamenti sulle misure, su questi io spesso sono critico ma vorrei sottolineare che non è una critica generalista perchè comprendo che le maisons fanno quello che il mercato richiede, sono critico sotto un profilo soggettivo, perchè avendo un polso medio-piccolo (16,5/17) alcuni orologi che esteticamente mi piacciono, opere che in foto desidero, poi alla prova sul polso le trovo poco eleganti se non pacchiane....e secondo il mio modesto parere non si possono spendere migliaia di euro solo per mettersi un mattone al polso atto a dichiarare ai quattro venti che si hanno i soldi per l'Alta Orologeria.
Mi rendo conto che è un punto di vista personale ma per il mio polso un solo tempo oltre i 38 cm (poi dipende molto dalla cassa e dalle anse) risulta sgraziato e una complicazione (sempre e solo per me, lo sottolineo fino alla noia per non alimentare polemiche) oltre i 40 esce con le anse dal mio polso, anzi straborda e quindi -è- una forzatura.
Vi faccio un esempio con 2 belle creazioni che sono andato a provare proprio recentemente alle rispettive boutique a Milano, Richard Mille e Breguet, 2 quadranti che mi aveva attratto moltissimo ma che indossati sembravano gridare come il Panariello d'annata: "SI VEDE IL MARSUPIO??!!"
Spero che Angelo non se la prenda, ma io concordo con te su tutto. Io ho un polso piccolo, forse più del tuo, e tanti orologi , anche dei miei , non riesco più a metterli. O se li metto li trovo scomodi. Solo che io mi imponga di separare i piani, quello personale e quello di una valutazione su più parametri, perché altrimenti le dimensioni diventano una ossessione dannosa semi impediscono di valutare gli orologi di oggi su altre dimensioni chiudendosi sterilmente sul passato. Proprio sull'ultimo numero di Revolution vi è una illuminata intervista diBiver, il quale questa distinzione di piani la fa: lui per se raccoglie orologi classici, anche nelle misure, ma poi sul settore dice che occorre ferocemente rinnovare, e dice pure che Hublot ci proverà sempre e mai più fara orologi classici. A me le sue innovazioni non piacciono, forse neppure a lui ma distinguere è necessario. Anche perché altrimenti anche un forum diventa sterile quanto a dibattito sulle novità.
Questa stessa distinzione la faccio anch'io, per me ci sono gli Orologi che coniugano estetica e indossabilità e sono la categoria che vaglio e valuto per un eventuale acquisto e poi ci sono quelli che catalogo come splendidi manufatti da osservare e apprezzare dietro una vetrina, come bambini entusiasti, girarseli tra le mani, proprio come fossero opere d'arte (alcuni lo sono).
Però a volte mi dico, tra me e me, quanto sarebbe bello se gli MB&F, De Bethune, Claret, Halter (a parte l'Antiqua che è solo 38mm, grande Halter!!) creassero qualcosa nel loro genere ma da poter mettere sotto un abito elegante.
Personalmente spendo delle somme importanti per un buon abito, scarpe, cinta,camicia e poi...poi l'orologio magari più costoso e originale magari lo devo lasciare a casa perchè, non è che gonfia il polsino della camicia, addirittura invade quello della giacca!!!
Quindi a questo punto la domanda è: queste creazioni dai 43mm ai 55mm... le chiamiamo ancora orologi o... sculture?