senza tempo questo " Foret Vierge" databile verso il 1950 e attribuito a Marguerite Kock e montato da Vacheron Constantin e da Patek Philippe
Ah sì?
Non sapevo che maison diverse potessero decidere di montare, oltre che gli stessi movimenti, anche gli stessi quadranti...
questi quadranti in smalto policromo cloisonnee non erano prodotti industrialmente ,ma artigianalmente da grandi ceramisti come la succitata Marguerite Kock o Charles Poluzzi e usati dalle grandi maison
in particolare il soggetto "foret vierge" (foresta vergine) seppur con lievi varianti,venne usato sia da Vacheron Constantin che da Patek Philippe
Confrontando i due quadranti (grazie anche alla foto postata da ciaca), mi sembra di capire che il laboratorio del ceramista si preoccupasse anche di applicare gli indici, che sono di tipologia quasi identica; così come è identico il carattere scelto per scrivere il nome della
maison.
Ad ogni modo, mi sembra una scelta curiosa quella di utilizzare uno stesso quadrante (sia pure bellissimo e con qualche variante) che sia fortemente riconoscibile.
Infatti, un conto è dover realizzare un orologio che si deve attenere a parametri estetici precisi.
Vuoi perché si tratta di parametri ben tipizzati ("
dress watch"), vuoi perché si tratta di ripercorrere una scelta stilistica che ha avuto grande fortuna (Royal Oak, ecc.).
Allora l'originalità, cui ogni casa normalmente tiene, sta nei dettagli.
Altro conto è fare una scelta fortemente originale, come quella di un quadrante policromo, rinunciando però alla riconoscibilità della
maison: che risulta "cannibalizzata" dalla riconoscibilità dell'artista e - addirittura - del soggetto riprodotto...
Sono esistiti altri casi simili?