Qualche considerazione qua e là...
Sulla "perentorietà" dei giudizi: in generale, è bene auspicare che i giudizi non siano perentori, perché ogni valutazione - al di là degli aspetti soggettivi - ha tante sfumature ed eccezioni.
Però bisogna tener conto del contesto in cui scriviamo, per il quale è più adatto uno stile asciutto e diretto (e lo dice uno che sarebbe incline a sottilizzare...
).
E, soprattutto, bisogna fare molta attenzione a non pensare che la prudenza nei giudizi significhi... non dare giudizi!
Dare giudizi (beninteso: sulle cose, sulle situazioni,
non sulle persone) è importante: è un elemento di crescita e di chiarezza. La tranquillità di poter dare giudizi schietti ed aperti - purché argomentati ed educati! - ci evita di incartarci nei giudizi ipocriti mascherati da "opinioni" (ogni opinione è un giudizio!), magari accompagnati da quelle precisazioni un po' stucchevoli - mi perdoni chi le usa - del tipo "imho", "i miei 2 cents", ecc.
A me qualche giudizio "scappa"...
(anche se cerco di trattenermi quando non ho sufficiente cognizione di causa).
Però tengo in particolare ai giudizi degli altri (!), che reputo fondamentali per la mia crescita.
Su fuffa e contenuti, la verità forse è un po' a metà strada...
Nei settori merceologici in cui alla scelta del bene è collegato un fattore emotivo, anche se si tratta di prodotti "tecnologici", questo fattore emotivo comporta un sovrapprezzo.
Non trattandosi di beni di prima necessità, fa bene il venditore a farsi pagare questo sovrapprezzo, e fa altrettanto bene l'acquirente a pagarlo se ha la disponibilità economica e riesce a rispettare le sue priorità di spesa.
Nel settore degli orologi meccanici ciò vale per alcune marche più di altre, ma vale per quasi tutti gli orologi (tutti hanno un prezzo superiore al costo di produzione, che gli acquirenti sono disposti a pagare perché hanno una "passione" - più o meno accentuata - per questo bene).
Però non possiamo ridurre tutto alla logica di mercato: “Chi può spendere lo faccia, amen!”
Perché l'acquirente può avere il desiderio (se non il "diritto") di fare una scelta consapevole. E quindi di sapere, in un orologio, qual è la percentuale di "fuffa" e quella di "contenuti" (sto schematizzando, ovviamente); o sapere se il produttore (il distributore, il commerciante) sta utilizzando tecniche commerciali scorrette o fraudolente.
Altrimenti i forum che ci stanno a fare?
Anzi, questo tipo di analisi è a mio avviso quella che individua un forum di livello.
(...) leggo che il peccato più grande rimane fare una cassa da 38mm perchè 100 anni fa la medesima complicazione la mettevano in un 34mm.
Secondo me senza assolutamente un millimetro di polemica si dovrebbe avere un po' più di tolleranza e cercare semplicemente il bello.
Beh, magari il bello può dipendere
anche dal diametro...
Non può essere il solo elemento di valutazione; ma può essere uno degli elementi da prendere in considerazione (per alcuni importante).