Grazie per il tuo interessantissimo post, che ho letto con grande interesse.
Da parecchi anni, pur non essendo orologiaio e mancandomi quindi le indispensabili conoscenze tecniche, sò del problema della lubrificazione e dei lubrificanti connesso ai movimenti meccanici.
Nella mia incompetenza, ho immaginato che il problema potrebbe essere limitato e/o forse risolto, grazie ad un appropriato utilizzo di metalli e/o leghe metalliche autolibrificanti. Mi piacerebbe conoscere una tua opinione al riguardo.
Grazie comunque per avermi aiutato a chiarire e capire meglio un argomento fondamentale dell'orologeria meccanica, tanto di cappello!
Beppe.
Grazie Beppe del tuo intervento e ti do il mio ufficiale benvenuto su orologico.
Direi che i tuoi complimenti sono immeritati per il sottoscritto, perché neanch'io sono un tecnico, anzi la teoria mi da una noia mortale, e direi di essere solo un buon dilettante con molto ancora da imparare e ad ogni modo ho solo riportato (da mie prove sul campo) in questo topic alcune cose che ho evidenziato nei miei pochi anni di pratica e passione per la micromeccanica e per gli orologi.
Credo che un sostanziale miglioramento del sistema calibro, ma soprattutto dello scappamento e dell'organo regolatore lo si debba anche ad alcuni materiali di nuova concezione, come il silicio con le sue proprietà di elasticità, insensibilità ai campi magnetici, alle temperature ed altro.
Credo che la sostituzione dei componenti metallici relativi allo scappamento e al sistema ancora bilanciere, con componenti di altra natura come resine e silicio sia già possibile e viene già fatto da molti produttori, ora se viene fatto per motivi economici di produzione o per la maggiore efficienza dei sistemi è tutto da verificare, anche se io a naso propendo per la prima tesi.
Le parti in plastica sono comunque impossibili da riparare una volta danneggiate e ammesso che anch'esse non sono eterne, come del resto le corrispondenti in metallo(che però un bravo orologiaio può riparare o ricostruire), andrebbero sostituite in toto, e qui si presenta un problema di natura diversa che sarà quello dei ricambi forniti dalle case, che avranno sempre più l'interesse a riparare i propri orologi in casa, piuttosto che vendere i ricambi alle forniture e di conseguenza di metterli a disposizione di un qualunque orologiaio, quindi sempre più industria e meno artigianato, che secondo me era ed è una componente interessante di qualunque cosa sia di natura meccanica: la riparabilità.
C'è da tenere presente un altro aspetto dell'orologeria meccanica che è molto importante per chiunque ammira questi capolavori di ingegno, tralasciando il fatto che l'accuratezza cronometrica ad oggi per lo più non viene valutata in modo rilevante da chi acquista un segnatempo meccanico e i moderni calibri forniscono comunque prestazioni già di base molto buone e pienamente soddisfacenti(dove i moderni quarzi hanno di fatto sminuito questo valore assoluto di ricerca della perfezione cronometrica nella meccanica).
L'appassionato ricerca quindi più che la mera funzione, la bellezza e la raffinatezza di un calibro ben lavorato e rifinito in modo impeccabile, qualcosa che sia davvero bello da vedere e che dia la percezione di grande pregio, cosa che obiettivamente non è neanche accostabile all'utilizzo di componenti plastiche a vista dove finiture come l'anglage delle componenti come leve, bascule o castoni non è semplicemente possibile.
Ad ogni modo tornando al problema della lubrificazione c'è da dire che plastiche e silicio non presenterebbero nessun problema relativo, poiché virtualmente non ne hanno bisogno, potendo lavorare liberamente sempre senza olio, c'è però da dire che siamo molto lontani dal poter solo immaginare una costruzione dei perni e dei rubini, fatta di materiali che non siano l'acciaio e l'alluminio cristallizzato, ma leghe plastiche, silicio, ceramica etc...
Mentre tra parti metalliche è chiaramente un vantaggio innegabile interporre la barriera o il film tra le parti e che le preserva da usura e facilita lo scorrimento dove l'altra faccia della medaglia è la più relativa fragilità nella invariabilità nel tempo in termini prestazionali di questo affascinante sistema oramai plurisecolare e credo che per una vera rivoluzione si debba puntare a qualcosa di nuovo e di completamente diverso dall'ancora svizzera/bilanciere.
Ricordo che tempo fa in altri lidi vidi un sistema innovativo di scappamento/bilanciere a forma di diapason, il tutto in fase embrionale di progetto e sviluppato solo su carta e con un 3d dimostrativo o forse un prototipo non ricordo bene, ma non sono riuscito a trovarne più traccia in etere.
Mi aveva colpito in modo davvero particolare e potenzialmente rivoluzionario, un sistema per altro interamente meccanico che avrebbe, secondo i progettisti, eliminato tutti i limiti fisici (anche ovviamente della lubrificazione) della classica àncora/bilanciere.