Provo a dire la mia su questo argomento che giudico di grande interesse e che è stato aperto da palombaro con un post... illuminante!
Un discorso sulla simmetria mi dà l'occasione di ritornare sulla questione oggettività/soggettività del gusto.
I gusti estetici, infatti, sono vari, ma si esprimono - di solito - nella ricerca del "bello". In che cosa consiste il "bello"? Le diverse concezioni di bello hanno un minimo comune denominatore?
La domanda non è peregrina, se su questo argomento sono stati scritti fiumi di inchiostro e si sono cimentati alcuni tra i maggiori pensatori di ogni tempo... costituisce il campo d'indagine di una disciplina come l'Estetica, ma anche il cuore delle scuole di formazione artistica e di disegno industriale!
Con questi studi si cercano di approfondire i princìpi che guidano il giudizio estetico. Non si tratta di regole prescrittive, che ci indicano che cosa 'deve' essere giudicato bello o meno. Si tratta di principi descrittivi, che ci aiutano a capire come il cervello umano elabora i suoi giudizi (anche tenendo conto dei contesti culturali), perché una cosa può piacerci o meno; e quindi ci aiutano ad affinare il gusto o forniscono all'artista/artigiano/designer criteri per indirizzare la sua ricerca.
Non sono, quindi, "fissazioni" prive di fondamento; né costituiscono un limite alla varietà delle scelte (a meno che non vengano tradotti in regolette banali e superficiali).
Quali sarebbero questi princìpi?
In generale, il concetto di bello è legato a quello di equilibrio e armonia (delle forme, dei colori, dei materiali); nonché alla funzionalità, se siamo nel campo della manifattura e non della pura arte. Nello specifico, il concetto di "equilibrio" delle forme viene spesso scomposto in elementi come la "proporzione", l "euritmia" e... la "simmetria" (che è il tema di questa discussione).
Il cervello umano è abituato a giudicare bello ciò che è simmetrico, perché lo rinviene in natura, in tutte le strutture viventi complesse. In natura la simmetria morfologica ha una sua ragion d'essere (un corpo simmetrico non determina carichi anomali sull'apparato scheletrico, ecc.). E questo influenza il nostro giudizio estetico: un corpo o un viso marcatamente asimmetrici non sono considerati gradevoli.
Anche nella produzione manifatturiera/industriale la simmetria ha le sue ragioni funzionali. Ad esempio, la sezione frontale delle automobili è simmetrica per motivi aerodinamici. E anche qui ne risente il nostro giudizio estetico: ve l'immaginate un'automobile con un faro più grande dell'altro?
Però bisogna rilevare che in natura la simmetria non è mai perfetta.
E' il motivo per cui i manufatti umani (e magari anche gli orologi) perfettamente simmetrici ci sembrano freddi.
Venendo agli esempi di orologi sin qui proposti (soprattutto da ciaca, il cui archivio mentale è impressionante...), bisogna notare che tutti quelli descritti come "asimmetrici" in realtà hanno un'impostazione generale - quella della cassa - che è perfettamente simmetrica.
Teniamo presente che anche gli orologi di forma sono quasi sempre simmetrici, almeno rispetto agli assi ortogonali (il cerchio è simmetrico rispetto a tutti gli assi); le rare eccezioni (triangolari, trapezoidali), in effetti, sono le meno apprezzate.
All'interno di questa impostazione simmetrica, dettagli asimmetrici sono meglio tollerati o, addirittura, donano dinamismo e leggerezza (soprattutto se ben dosati).
Faccio un paragone con l'abbigliamento maschile: l'impostazione dev'essere simmetrica (ve l'immaginate una giacca con le maniche di lunghezza diversa o i baveri di larghezza diversa?); ma in questo quadro si inseriscono bene dettagli asimmetrici: il taschino solo a sinistra, il nodo della cravatta un po' di sbieco...
Negli orologi non danno fastidio corona e pulsanti laterali, se di dimensioni non eccessive.
Altri dettagli asimmetrici, nel quadrante, ottengono meglio il loro effetto se sono "ben dosati".
Quindi poco appariscenti, in modo da risultare un particolare sbarazzino (bellissimo il Blancpain con la secondina tra il 5 e il 6).
Oppure impostati secondo altri criteri di equilibrio: simmetria dei centri (il Lange del post di apertura), proporzione, euritmia... criteri utilizzati ad esempio - restando agli orologi postati da ciaca - nello stupendo Breguet e nell'AP.
Sul Daniel Roth sospendo il giudizio (bellissimo... grazie al o nonostante il leggero disallineamento del tourbillon?). Il Nautilus, invece, è semplicemente disordinato...
Il mix dei diversi elementi costituisce la tavolozza cui attinge l'artista/artigiano/disegnatore; e fonda la diversità dei gusti. Qualcuno - magari con un carattere più razionale - preferirà la simmetria assoluta e la semplicità; qualcun altro il dinamismo e la decorazione.