Orologico Forum 3.0

Eberhard Chrono4

Istaro

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Re:Eberhard Chrono4
« Risposta #60 il: Agosto 04, 2015, 12:33:08 pm »
e questo è uno dei motivi per i quali raramente mi affaccio in questa stanza

ho infatti una "sensibilità" completamente diversa dalla vostra,do' valore ad aspetti che per voi sono del tutto secondari, non mi faccio attrarre dal nome sul quadrante

in ultima analisi :siamo troppo diversi per intenderci :'(

Mah...insomma...
ossia gli orologi attuali fanno tutti schifo a prescindere dal nome?
Ed i vecchi sono tutti belli e con gli anglage perfetti a prescindere dal nome?
A me sembra una dichiarazione piuttosto qualunquistica oltre che quel " siamo troppo diversi" leggermente presuntuosetta!

Non mi sembra che intendesse questo...

Spiegava che l'ottica di un collezionista si basa su criteri diversi da quelli dell'appassionato che ama raccogliere gli oggetti della sua passione.

(...)
Sembrerebbe quasi che un appassionato non possa anche collezionare, o che chi colleziona non sia un appassionato. (..)

Non estremizziamo...  ;)

Io ho inteso semplicemente distinguere due tipologie di approccio a un oggetto, che implicano due modi di vedere, due sensibilità distinte (ma non separate o contrastanti!).

Poi è ovvio che le due tipologie, in alcuni, possano (debbano) in parte coincidere.
Un collezionista è senza dubbio un appassionato, anche se vive la sua passione in un'ottica specifica.
Un appassionato ha quasi sempre il desiderio di costruirsi una raccolta, che potrebbe anche assumere i contorni di una collezione in senso più rigoroso (senza che una tipologia sia da considerarsi 'migliore' dell'altra).
Ci sarebbe anche la figura del "critico", che ha un approccio distaccato dall'oggetto della sua analisi, e non necessariamente fa raccolte o collezioni (anche se spesso è così).
Ecc.

In ogni caso in ognuno prevale un approccio e mi sembra utile tenerlo presente, anche per evitare equivoci nello scambio di opinioni.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ciaca

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Re:Eberhard Chrono4
« Risposta #61 il: Agosto 04, 2015, 12:38:17 pm »
L'esempio postato da Calendarmeto secondo me é molto poco calzante e tirato per i capelli perché la rozzezza della soluzione di un calibro di forma in una cassa tonda non é diversa da quella di un calibro tondo in casse di forma o con anello adattatore quando la cassa é molto più grande del calibro, cose comuni a centinaia, forse migliaia, di modelli diversi; non ha quindi nulla a che vedere con la rozzezza di modifiche al movimento fatte al solo scopo di modificare l' affissione (pregiudicando la cronometria) come nel caso del portoghese o peggio del crono 4, e che a memoria non ricordo in nessun orologio "da collezione" come non rinvengo in questo Universal.
Va bene che un orologio può essere "da collezione" in relazione alla sua particolarità/originalità/significatività storica/rarità, ma se questa é perseguita in modi poco ortodossi (ben oltre i peccati veniali di questo Universal) stento a capire come un collezionista possa trovarlo in qualche modo "interessante". A meno che sia collezionisticamente rilevante qualunque bislacca trovata tale da fare di un orologio una "curiosità", io ho sempre pensato che le due cose fossero diverse perché conosco tanti orologi "curiosi" (non necessariamente vintage) che nessuno si fila nemmeno di striscio, "collezionisti" in primis.

Diciamo che Calendarmeto ha voluto usare una provocazione paradossale per ribadire l'insipienza, ai suoi occhi, dell'orologeria moderna al punto che di tutta l' orologeria moderna solo questa schifezza (crono4) rischierebbe di avere interesse collezionistico in quanto curiosità di rara rozzezza meccanica.
Il che a mio avviso dimostra una certa ignoranza della materia (orologeria contemporanea e moderna) figlia del disinteresse dichiarato dallo stesso calendarmeto.

Prudenza e buonsenso vorrebbero però che se una materia la si conosce poco o nulla è non ce ne si interessa, si farebbe bene ad astenersi da asserzioni un po' facilone e qualunquiste in merito, perché si rischia di spararle grosse e non si fa un gran servizio alla conoscenza e alla verità :)
« Ultima modifica: Agosto 04, 2015, 12:55:21 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Eberhard Chrono4
« Risposta #62 il: Agosto 04, 2015, 13:16:05 pm »
vedo che Istaro ha ben capito e riassunto il mio punto di vista,mentre Ciaca è di opinione totalmente diversa dalla mia

poco male dato che non cerco seguaci alla mia ideologia,mi preme però sottolineare che raccolta e collezione sono due cose nettamente diverse

collezione significa mettere insieme oggetti congrui tra loro, secondo una logica e un piano prestabilito dal collezionista,prescindendo  da estetica , rinomanza e talora ricercatezza, ma tra i quali si può sempre trovare un legame

raccolta invece è un insieme di oggetti congrui tra loro ma tra i quali il più delle volte non esiste alcun nesso , ma che soddisfano pienamente le esigenze dell'acquirente

in breve : il collezionista compra anche orologi che non gli piacciono ma che ritiene indispensabili a dare un senso al suo progetto

il mero raccoglitore cerca l'oggetto che lo faccia "fremere" quando lo mette al polso ,cosa che di solito il collezionista non fa, preferendo tenerlo in vetrina

ciaca

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Re:Eberhard Chrono4
« Risposta #63 il: Agosto 04, 2015, 13:28:12 pm »
Resta il fatto, al di la della didascalica rappresentazione che hai dato (e che nella realtà è molto più ampia e variegata di come l'hai rappresentata), che l'esempio dell'Universal con questo Eberhard non c'entra nulla :)
Se però questa schifezza ha un potenziale collezionistico, è bene che rimanga in vetrina piuttosto che al polso, visto che è fatto e funziona da cani :D
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Re:Eberhard Chrono4
« Risposta #64 il: Agosto 04, 2015, 14:11:51 pm »
vedi Ciaca,io capisco il tuo punto di vista,che in buona sostanza è quello della maggior parte di coloro che frequentano i forum di orologeria e pur non adottandolo per me , lo comprendo benissimo e non lo denigro

al contrario ,tu invece hai un comportamento differente,o la si pensa come te , oppure si è degli sciocchi o dei presuntuosi

forunatamente non la pensiamo e non ci comportiamo tutti allo stesso modo

ciaca

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Re:Eberhard Chrono4
« Risposta #65 il: Agosto 04, 2015, 14:33:24 pm »
Perdonami, "sciocco e presuntuoso" io non l'ho scritto, ne volevo intenderlo (certamente non sciocco, almeno, presuntuoso magari un po' come tutti i vintagisti un po' snob :) )

Ho scritto che hai fatto un esempio (l'Universal) che con il crono4 di Eberhard e la sua orribile modifica al calibro non c'entra nulla. E ho scritto che hai voluto fare una paradossale provocazione che, secondo me, nasconde un certo snobbismo tipico di tutti i "vintagisti" oltre che, chiaramente, poca conoscenza della materia di cui tu stesso dici di disinteressarti; ora poca conoscenza e disinteresse presupporrebbero cautela nelle affermazioni in merito a cose che conseguentemente si conoscono poco.

Perché l'orologeria contemporanea e moderna è piena di grandi orologi (oltre che di orologi grandi :) ) che avrebbero tutti i requisiti per essere considerati orologi "da collezione", come in effetti di fatto lo sono.

Qua non è questione di pensarla allo stesso modo o meno, ma di non scrivere banalità qualunquiste e superficiali; tu hai tutto il diritto di disinteressarti dell'orologeria contemporanea senza doverlo giustificare o motivare con affermazioni paradossali ad effetto che a ben guardare non trovano alcun fondamento, perchè ribadisco che non esiste orologio collezionisticamente rilevante che abbia in se il livello di porcheria che c'è in quel crono4, con il quale l'Universal che hai portato ad esempio non ha nulla in comune, se non che entrambi indicano l'ora. :)

Se d'altronde é vero che non tutti gli orologi da collezione hanno pregio meccanico elevato, trovandosi elementi di interesse collezionistico anche in altri aspetti che esulano dal mero pregio meccanico, é altrettanto vero che nessuna porcheria autentica, del passato come del presente, ha mai avuto alcun interesse collezionistico. Semmai interesse speculativo, in alcuni casi comunque non comparabili con le modifiche di che trattasi. :)

Di modifiche volte a differenziare la rappresentazione delle informazioni sul quadrante, saltarelli, automi, retrogradi, vaganti, e compagnia bella, è piena la storia dell'orologeria, di porcherie come il crono4 non se ne ricordano. Basta a farne orologio "da collezionare"? O resta solo una curiosità di rara pochezza simbolo di una certa decadenza? Le vetrine dei centri commerciali sono piene di questi "simboli" come le "collezioni" di certi vintagisti sono pieni di russi e cinesi che viene il tetano solo a guardarli oltre che l'irrefrenabile desiderio di darsi ai quarzi in plastica....
« Ultima modifica: Agosto 04, 2015, 14:56:54 pm da ciaca »
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Re:Eberhard Chrono4
« Risposta #66 il: Agosto 04, 2015, 16:50:57 pm »
Può anche darsi che calendarmeto possa avere ragione e che il chrono4 tra 50 anni sarà ricercato dai collezionisti, ma a me così lo scenario che si paventa pare piuttosto lugubre, sembrerebbe che questo orologio possa rappresentare in un lontano futuro e in qualche modo un simbolo dell'attuale decadenza dell'orologeria meccanica, in quanto le case costruttrici non riescono più a sfornare prodotti all'altezza cadendo sempre più in basso, ed in questo la tecnica arrabattata del chrono4 ne è l'emblema.
O magari al collezionista questo non importa e concentra il suo interesse in un prodotto particolare, che abbia una sua unicità. Ma se così è a me pare che il chrono4 sia stato fatto in tanti esemplari e in tutte le salse, e stento a credere che tra diversi decenni(poi ammesso che funzioni ancora) possa essere complicato procurarsene uno ed avere così il pregio della rarità e dell'unicità tipico di un prodotto da collezione.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

ciaca

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Re:Eberhard Chrono4
« Risposta #67 il: Agosto 04, 2015, 17:21:47 pm »
Nello scenario descritto da calendarmeto, che ognuno stabilisce cosa come e quando collezionare, qualunque orologio potrebbe essere "da collezione", anche i Flick flack e gli swatch (e infatti c'é chi li colleziona o li ha "collezionati", almeno finché é durata la febbre che ha sostenuto forti speculazioni).
Io temo che su cosa siano i "collezionisti", il "collezionismo" e gli orologi "da collezione" ci sia troppa confusione e anche una buona dose di ipocrisia nella misura in cui nessuno ne parla mai apertamente ma inconsciamente fa sempre riferimento ai valori economici (come lo stesso calendarmeto quando cita la sua benevola quotazione dell'Universal come prova del fatto che sia "da collezione") :)
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ALAN FORD

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Re:Eberhard Chrono4
« Risposta #68 il: Agosto 04, 2015, 17:24:08 pm »
Nello scenario descritto da calendarmeto, che ognuno stabilisce cosa come e quando collezionare, qualunque orologio potrebbe essere "da collezione", anche i Flick flack e gli swatch (e infatti c'é chi li colleziona o li ha "collezionati", almeno finché é durata la febbre che ha sostenuto forti speculazioni).
Io temo che su cosa siano i "collezionisti", il "collezionismo" e gli orologi "da collezione" ci sia troppa confusione e anche una buona dose di ipocrisia nella misura in cui nessuno ne parla mai apertamente ma inconsciamente fa sempre riferimento ai valori economici (come lo stesso calendarmeto quando cita la sua benevola quotazione dell'Universal come prova del fatto che sia "da collezione") :)

Che poi a tremila euro suppongo ci sarà la fila fuori per accaparrarselo!

Istaro

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Re:Eberhard Chrono4
« Risposta #69 il: Agosto 04, 2015, 18:26:38 pm »
Nello scenario descritto da calendarmeto, che ognuno stabilisce cosa come e quando collezionare, qualunque orologio potrebbe essere "da collezione", anche i Flick flack e gli swatch (e infatti c'é chi li colleziona o li ha "collezionati", almeno finché é durata la febbre che ha sostenuto forti speculazioni).
Io temo che su cosa siano i "collezionisti", il "collezionismo" e gli orologi "da collezione" ci sia troppa confusione e anche una buona dose di ipocrisia nella misura in cui nessuno ne parla mai apertamente ma inconsciamente fa sempre riferimento ai valori economici (come lo stesso calendarmeto quando cita la sua benevola quotazione dell'Universal come prova del fatto che sia "da collezione") :)

Precisavo in un mio post precedente che non bisogna cadere in schematismi tra "collezionisti" e "appassionati". Ma neanche, penso, nel cercare il collezionista o l'appassionato "puro", privo di interessi economici.

Parlando di interessi economici pensiamo innanzitutto ai commercianti, che a volte vengono spregiativamente chiamati "speculatori".
Cercano orologi con l'unico criterio di poterli pagare a un prezzo inferiore a quello a cui possono rivenderlo.
Se non si lasciano andare a pratiche scorrette, non trovo nulla di disdicevole in questa attività: è un lavoro di intermediazione come un altro, indubbiamente utile per coloro che ne fruiscono.
Magari potrebbero evitare di presentarsi come "appassionati", anche se un fondo di passione deve esserci per aver scelto questa attività anziché un'altra.

Quanto agli appassionati : ne esistono di "puri"? Quali sono, quelli che non rivendono mai un loro pezzo?
Io non ci trovo niente di male se, al momento dell'acquisto, si fa un pensiero alla futura rivendibilità di un orologio (e magari ci si precipita a sostituire il cinturino originale con uno di ricambio, nell'evenienza...  ;D ).
Magari ci sono pezzi di cui l'appassionato è innamorato e non rivenderà mai.
Altri che terrà solo per un periodo, perché ha voglia di cambiare o per trovare le risorse per un acquisto più importante. Se riesce a guadagnarci qualcosa (o almeno a contenere la remissione) vogliamo definirlo uno speculatore? Magari ci aspettiamo semplicemente correttezza nel decantare le lodi del pezzo che vuole piazzare...  ;)

I collezionisti sono mossi da interessi parzialmente diversi da quello che - con una distinzione astratta - abbiamo chiamato appassionato.
Ma neanche a questi, penso, si debba chiedere la "purezza" dell'assenza di calcolo economico.
Innanzitutto, se uno non fa una collezione assurda che interessa solo a lui nel mondo, il "valore collezionistico" di un oggetto è dato proprio dal suo valore economico, che indica quanti altri collezionisti (o amanti del genere) siano interessati ad acquistarlo o scambiarlo.
Ogni collezionista ha magari una sottocollezione particolare cui è particolarmente legato, di cui conosce il valore economico anche se non ha intenzione di intaccarla.
Ma ha anche sottocollezioni "collaterali" in cui esistono pedine di scambio sacrificabili; o addirittura collezioni allestite o pezzi singoli acquistati proprio a questo scopo.
Se la sua esperienza nel campo gli fa riconoscere a buon prezzo un doppione di un pezzo che possiede, che male c'è ad acquistarlo col preciso scopo di rivenderlo per acquisire risorse utili all'acquisto di pezzi che gli stanno più a cuore?
Inoltre, se conosce l'ambiente dei collezionisti, che male c'è a fiutare ciò che potrebbe diventare in futuro di interesse collezionistico? Come il talent scout che cerca nuovi artisti, e non lo fa certo per beneficienza.
Il collezionista, poi, può essere parallelamente anche commerciante...

La cosa importante, alla fine, non mi sembra essere l'assenza di qualsiasi interesse economico; e neanche se questo interesse sia "occulto" o palese.
Non è ipocrita chi "nasconde" un interesse che in sé non è disdicevole né insospettabile...  ;)
Casomai sarebbe ipocrita chi lo nega sfacciatamente (come quelli che dicono di "venderti un sogno"  ;D ) o si spaccia per amico quando non si comporta come tale.

La cosa importante è la correttezza nei confronti degli interlocutori o potenziali acquirenti: nel non dire falsità e non approfittare dell'eventuale inesperienza altrui.
« Ultima modifica: Agosto 04, 2015, 21:15:38 pm da Istaro »
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mbelt

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Re:Eberhard Chrono4
« Risposta #70 il: Agosto 04, 2015, 18:40:08 pm »
Nello scenario descritto da calendarmeto, che ognuno stabilisce cosa come e quando collezionare, qualunque orologio potrebbe essere "da collezione", anche i Flick flack e gli swatch (e infatti c'é chi li colleziona o li ha "collezionati", almeno finché é durata la febbre che ha sostenuto forti speculazioni).
Io temo che su cosa siano i "collezionisti", il "collezionismo" e gli orologi "da collezione" ci sia troppa confusione e anche una buona dose di ipocrisia nella misura in cui nessuno ne parla mai apertamente ma inconsciamente fa sempre riferimento ai valori economici (come lo stesso calendarmeto quando cita la sua benevola quotazione dell'Universal come prova del fatto che sia "da collezione") :)

Precisavo in un mio post precedente che non bisogna cadere in schematismi tra "collezionisti" e "appassionati". Ma neanche, penso, nel cercare il collezionista o l'appassionato "puro", privo di interessi economici.

Parlando di interessi economici pensiamo innanzitutto ai commercianti, che a volte vengono spregiativamente chiamati "speculatori".
Cercano orologi con l'unico criterio di poterli pagare a un prezzo inferiore a quello a cui possono rivenderlo.
Se non si lasciano andare a pratiche scorrette, non trovo nulla di disdicevole in questa attività: è un lavoro di intermediazione come un altro, senz'altro utile per coloro che ne fruiscono.
Magari potrebbero evitare di presentarsi come "appassionati", anche se un fondo di passione deve esserci per aver scelto questa attività anziché un'altra.

Quanto agli appassionati: ne esistono di "puri"? Quali sono, quelli che non rivendono mai un loro pezzo?
Io non ci trovo niente di male se, al momento dell'acquisto, si fa un pensiero alla futura rivendibilità di un orologio (e magari ci si precipita a sostituire il cinturino originale con uno di ricambio, nell'evenienza...  ;D ).
Magari ci sono pezzi di cui l'appassionato è innamorato e non rivenderà mai.
Altri che terrà solo per un periodo, perché ha voglia di cambiare o per trovare le risorse per un acquisto più importante. Se riesce a guadagnarci qualcosa vogliamo definirlo uno speculatore? Magari ci aspettiamo semplicemente correttezza nel decantare le lodi del pezzo che vuole piazzare...  ;)

I collezionisti sono mossi da interessi parzialmente diversi da quello che - con una distinzione astratta - abbiamo chiamato appassionato.
Ma neanche a questi, penso, si debba chiedere la "purezza" dell'assenza di calcolo economico.
Innanzitutto, se uno non fa una collezione assurda che interessa solo a lui nel mondo, il "valore collezionistico" di un oggetto è dato proprio dal suo valore economico, che indica quanti altri collezionisti (o amanti del genere) siano interessati ad acquistarlo o scambiarlo.
Ogni collezionista ha magari una sottocollezione particolare cui è particolarmente legato, di cui conosce il valore economico anche se non ha intenzione di intaccarla.
Ma ha anche sottocollezioni "collaterali" in cui esistono pedine di scambio sacrificabili; o addirittura collezioni allestite o pezzi singoli acquistati proprio a questo scopo.
Se la sua esperienza nel campo gli fa riconoscere a buon prezzo un doppione di un pezzo che possiede, che male c'è acquistarlo col preciso scopo di rivenderlo per acquisire risorse utili all'acquisto di pezzi che gli stanno più a cuore?
Inoltre, se conosce l'ambiente dei collezionisti, che male c'è a fiutare ciò che potrebbe diventare in futuro di interesse collezionistico? Come il talent scout che cerca nuovi artisti, e non lo fa certo per beneficienza.
Il collezionista, poi, può essere parallelamente anche commerciante...

La cosa importante, alla fine, non mi sembra essere l'assenza di qualsiasi interesse economico; e neanche se questo interesse sia "occulto" o palese.
Non è ipocrita chi "nasconde" un interesse che in sé non è disdicevole né insospettabile...  ;)
Casomai sarebbe ipocrita chi lo nega sfacciatamente (come quelli che dicono di "venderti un sogno"  ;D ) o si spaccia per amico quando non si comporta come tale.

La cosa importante è la correttezza nei confronti degli interlocutori o potenziali acquirenti: nel non dire falsità e non approfittare dell'eventuale inesperienza altrui.
E' un ragionamento che teoricamente potrei sottoscrivere, ma mi guardo bene dal farlo. Perché a mio avviso un collezionista o appassionato che sia può autoconvincersi che il criterio rivendita mantenimento del valore possa convivere con quello della passione, ma nella realtà ritengo che non possa accadere, questo perché gli orologi che hanno una minima probabilità di non perdere molto in caso di rivendita, tranne casi rarissimi, sono alcuni orologi di massimo tre case produttrici, quattro/cinque referenze in tutto, e quindi se si inserisce questo criterio economico esso sarà estremamente condizionante nelle scelte. Ed infatti di solito lo è. Diverso il caso dell'usato, dove si può scegliere di più e quindi diventa maggiormente possibile non essere del tutto condizionati dal fattore economico facendolo convivere con la passione.
Chiaro che da questo discorso sono esclusi i commercianti che appunto non possono che mettere il mero criterio economico al primo posto, hanno il dovere di farlo, e se si dichiarano tali e non si spacciano per altro li rispetto.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Istaro

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Re:Eberhard Chrono4
« Risposta #71 il: Agosto 04, 2015, 20:58:36 pm »
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La cosa importante, alla fine, non mi sembra essere l'assenza di qualsiasi interesse economico; e neanche se questo interesse sia "occulto" o palese.
Non è ipocrita chi "nasconde" un interesse che in sé non è disdicevole né insospettabile...  ;)
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La cosa importante è la correttezza nei confronti degli interlocutori o potenziali acquirenti: nel non dire falsità e non approfittare dell'eventuale inesperienza altrui.
E' un ragionamento che teoricamente potrei sottoscrivere, ma mi guardo bene dal farlo. Perché a mio avviso un collezionista o appassionato che sia può autoconvincersi che il criterio rivendita mantenimento del valore possa convivere con quello della passione, ma nella realtà ritengo che non possa accadere, questo perché gli orologi che hanno una minima probabilità di non perdere molto in caso di rivendita, tranne casi rarissimi, sono alcuni orologi di massimo tre case produttrici, quattro/cinque referenze in tutto, e quindi se si inserisce questo criterio economico esso sarà estremamente condizionante nelle scelte. Ed infatti di solito lo è. Diverso il caso dell'usato, dove si può scegliere di più e quindi diventa maggiormente possibile non essere del tutto condizionati dal fattore economico facendolo convivere con la passione.
Chiaro che da questo discorso sono esclusi i commercianti che appunto non possono che mettere il mero criterio economico al primo posto, hanno il dovere di farlo, e se si dichiarano tali e non si spacciano per altro li rispetto.

In effetti mi riferivo soprattutto al campo dell'usato, nel quale collezionisti e appassionati mi sembra possano (e amino) muoversi con agio ancora maggiore.
« Ultima modifica: Agosto 04, 2015, 21:10:03 pm da Istaro »
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ciaca

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Re:Eberhard Chrono4
« Risposta #72 il: Agosto 04, 2015, 22:48:24 pm »
Considerazioni tutte più o meno condivisibili, ma non era questo l'aspetto su cui mi premeva mettere l'accento; personalmente mi interessa molto poco distinguere ed etichettare chi fa cosa, ognuno compra e dispone delle proprie risorse come meglio crede.

Quello che invece mi premeva sottolineare quando ho tirato fuori la questione della vil pecunia era il sillogismo, per me del tutto errato, in base al quale se un orologio è "da collezione" ha implicitamente un elevato valore economico. Calendarmeto ha scritto che quell'Universal è un orologio da collezione, e per rafforzare il concetto ci ha anche detto il suo presunto (con molto ottimismo) valore economico. Che a me invece pare del tutto irrilevante ai fini della determinazione della significatività collezionistica di un dato orologio.

La storia degli orologi "da collezione" (o che lo sono più o meno propriamente divenuti nel tempo) dimostra che l'equazione è del tutto falsa. Sono oggi "da collezione" molti orologi che nel loro tempo, e alcuni fino a pochissimo tempo fa, erano più che inflazionati.
Sono oggi "da collezione" orologi come i polerouter che, seppur relativamente rari e di ottimo pregio, si possono pagare anche meno di un ottimo orologio al quarzo di moderna produzione in serie. Poche centinaia di dollari. Di orologi "da collezione" non necessariamente accompagnati da valutazioni economiche rilevanti è piena la storia dell'orologeria. E non solo quella, ma in generale di ogni categoria merceologica fatta oggetto di collezionismo.

Motivo per il quale non mi convince affatto la teoria in base alla quale il "collezionista" dovrebbe essere interessato alle valutazioni economiche, se non esclusivamente nel momento in cui deve comprare. A me sembra evidente il contrario, ossia che "il collezionista" mosso dalla sola brama di collezionare (per definizione antitetico all'azione del vendere o rivendere) possa serenamente infischiarsene di quando e quanto l'oggetto della propria collezione potrebbe rivalutarsi e valere nel futuro, nello stesso istante in cui ha finito di pagarlo. Mi risulterebbe già strano che si preoccupasse della sua svalutazione, non muovendo da presupposti di futuro mercimonio.
Ma questi "colezionisti" esisteranno davvero? Io ho sempre più dubbi in tal senso, e sempre più mi convinco che dietro sedicenti "collezionisti" si nascondano giocatori d'azzardo o investitori pragmatici e professionali nel migliore dei casi :)

Insomma si fa tanto parlare di "collezionismo" per non parlare di ciò che davvero lo anima. E in fin dei conti anche questo estremo snobismo dei vintagisti più conservatori, altro non è che, in molti casi, un tirare acqua al proprio mulino: buttare in vacca tutto ciò che non rientra nella loro disponibilità, senza se e senza ma, per accrescere l'interesse, la domanda e le conseguenti valutazioni di ciò che invece si è "collezionato". Un gioco delle parti come tanti altri tipico di una certa ipocrisia che, inutile negarselo, ammanta questo settore e non risparmia di certo "il collezionismo" :)

Chiudo peró con una domanda: quale che sia il reale profilo del sedicente collezionista, quale che sia l'etichetta che meglio vi si adatta, quali che siano le motivazioni del collezionismo stesso, in che modo mai una ciofeca industriale prodotta in serie come il crono4, nel 2015, potrebbe mai essere immaginato come futuro orologio "da collezione" se non al sol fine di voler lanciare un anatema qualunquista e generalizzato su tutto ciò che è stato realizzato dal 1980 in poi? :D
« Ultima modifica: Agosto 04, 2015, 22:51:34 pm da ciaca »
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Re:Eberhard Chrono4
« Risposta #73 il: Agosto 05, 2015, 00:38:27 am »
Tornando al podio delle "porcate orologiere" (vi prego di passarmi il termine ;)) spacciate per "innovazioni tecniche di spiccato interesse", propongo come candidato lo Swatch Sistem 51: un orologio automatico che è un autentico "accrocchio" quasi interamente realizzato in plastica termosaldata e non riparabile né regolabile, proposto ad una cifra con la quale si possono acquistare dei prodotti giapponesi o russi di fascia bassa, che a paragone del sopra citato "oggetto" sembrano alta orologeria! >:(

P.S. Di "Chrono 4" ne ho visto dal vivo solamente uno al polso di un tizio, alcuni anni fa a Palermo, e già prima di sapere quello che conteneva, non ne
gradivo l' estetica; poi, quando ho appreso che era un modulare malamente modificato, l'ho sconsigliato ad un amico, il quale ha poi acquistato un "Aquadate 8 giorni", ovvero il secondo classificato nella lista delle " mostruosità tecniche" di Eberhard!  :o :D


« Ultima modifica: Agosto 05, 2015, 00:48:35 am da maximus 83 »
<<Non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.>> (Antoine de Saint-Exupéry)

Re:Eberhard Chrono4
« Risposta #74 il: Agosto 05, 2015, 08:59:47 am »
Io vado un pò controcorrente sulla sola estetica del chrono4, non che mi piaccia, ma trovo che l'idea ed il solo risultato finale estetico possa suscitare un certo interesse, in fondo è un crono molto diverso ed unico nel suo genere.
Quello che contesto fortemente è il progetto inesistente per creare questo orologio, un'idea che avrebbe avuto anche un bambino. Ma… il fine giustifica i mezzi?
Quali mezzi?
Qui ci sono due cinesi che si sono seduti al tavolo per discutere di come fare la modifica...
Piuttosto direi che il fine non fa che esaltare la pochezza e la rozzezza di quanto fatto all'interno di questo oggetto per arrivare al risultato.
Poi io credo che poteva essere un buon orologio se ben progettato, non era impossibile fare in modo di portare i contatori in linea ripartendo da zero, certo una qualche soluzione balistica la si doveva trovare comunque, i calibri non nascono per essere adattati a quello schema, ma credo che con uno studio approfondito ed un certo ingegno si poteva rifare tutto da capo con maggior cura.
Il prezzo poteva anche finire a di più, ma sarebbe stato un orologio davvero unico e particolare, poteva non piacere come tutti i pezzi, ma avrebbe fatto parlare di se in positivo.
Purtroppo questo è solo un mio pensiero, ed oggi in questa era di pochezza di idee e risorse, dove l'importante è l'apparire, il chrono4 ci sta benissimo e forse non poteva essere altrimenti. Tristezza.
« Ultima modifica: Agosto 05, 2015, 09:04:03 am da leolunetta »
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-