La trasparenza secondo me non è l'unico parametro per il qaule apprezzare uno scheletrato, su un orologio complicato come un calendario perpetuo non sarà la trasparenza a far piacere agli occhi quanto piuttosto la possibilità di vedere la complicazione in azione; in questo caso più che la scheletratura sui ponti lato fondello a fare la differenza sono le scheletrature sul quadrante, sulla platina e comunque sul lato quadrante delle varie componenti. Tanto più queste sono estreme e tanto piú la complicazione diventa trasparente e godibile visivamente nel suo funzionamento
Ma anche i cronografi scheletrati permettono di meglio apprezzare, da ambo i lati, il funzionamento della complicazione.
Sono orologi di fronte ai quali un appassionato di orologeria meccanica non può rimanere indifferente.
Altro Lemania 2320, stavolta targato VC
Si noti come i vuoti dei 3 diversi movimenti siano sostanzialmente identici sui ponti lato fondello e completamente diversi sulla platina e sulle componenti lato quadrante, così come i fregi delle incisioni.
La mia ipotesi è che Lemania offrisse l'ebauche in versione parzialmente scheletrata (ossia con una scheletratura abbozzata sui soli ponti della cronografia) e che poi le varie case provvedevano a personalizzare (in proprio o tramite laboratori specializzati come quello di Rochat).
A seguire un raro AP con Valjoux 23 degli anni 80
Con lo stesso Valjoux il Chronoswiss Kairos
Qui le analogie tra i due calibri sono anche più evidenti tanto da far supporre che il lavoro sia frutto della medesima mano, probabilmente sempre quella di Rochat.
Inoltre metterei l'accento sullo stile degli orologi scheletati: per me questa tipologia si sposa bene con orologi di stampo classico e formale mentre perde piacevolezza estetica su orologi casual/sportivi dove al pari con molte cose dell'orologeria moderna appaiono una contraddizione in termini.