Perdonatemi se riapro la parentesi dei termini: classico, antico, moderno, elegante, sportivo, casual…
Non vi posso lasciare un paio di giorni che mi incasinate tutta la terminologia!
“Le parole sono importanti!” diceva Moretti… e se ci intendiamo sul loro significato possiamo risparmiarci pagine di incomprensioni.
Permettetemi allora di rimettere un minimo d’ordine.
Il termine “classico” non può essere contrapposto a “sportivo”, perché esprimono ambiti differenti.
Il “classico” è uno stile.
“Si definisce classico – cito la Treccani - il linguaggio e il gusto artistico che una civiltà esprime in un dato periodo e che rimarrà tipico ed esemplare di quella civiltà, preso a modello e imitato per lungo tempo”.
Lo stile classico, come lo conosciamo oggi, è l’espressione della cultura dell’Occidente, nella particolare declinazione costruita nell’Ottocento con l’ascesa della borghesia produttiva. Questo stile si fonda su canoni (su cui non c’è spazio per soffermarsi) che sono stati applicati ai più svariati campi: non solo l’arte l’architettura, ma anche i manufatti industriali e artigianali: utensili, oggetti d’arredo, abiti, accessori d’abbigliamento, compresi ovviamente gli orologi (ma sarebbero da considerare anche abitudini e comportamenti...)
Il classico esprime stilemi (forme, materiali) diversi, ma stilisticamente coerenti, a seconda dei contesti, che possono essere raggruppati in alcuni grandi
registri tonali (ogni contesto esige un insieme di caratteristiche che esprimono un tono):
formale (che a sua volta può essere cerimoniale, “sociale”, lavorativo, ecc.),
informale (tempo libero cittadino),
sportivo (che può essere inteso – in senso esteso - come legato agli usi dinamici, all’aria aperta; oppure – in senso stretto – legato alla pratica attiva di discipline sportive o a impieghi professionali).
Il termine “classico” (che esprime uno stile), dunque,
non deve essere confuso con “formale” (che esprime solo uno dei registri di quello stile), o con “finemente decorato”, perché
esiste anche un registro classico-sportivo. Si possono fare scelte di tipo “classico”, nella scelta degli abiti e degli accessori (ma non solo…) anche quando si è in gita in campagna o in vacanza al mare.
Esistono cronografi classici,
divers classici,
pilots classici, ecc.
Il termine “classico” non deve essere confuso neanche con “elegante”.
Eleganza significa “saper scegliere”. Anche qui: si può essere tanto “eleganti” sul lungomare quanto goffi e ineleganti a una serata di gala.
(La confusione di termini nasce per il fatto che in una serata formale le aspettative di appropriatezza e di eleganza sono più stingenti).
Il termine “classico”, infine, non deve essere confuso neanche con “antico” o “passato”.
Lo stile classico non è nato in un giorno, ma si è affinato nei decenni, arricchendosi di innovazioni che ne interpretavano correttamente lo spirito.
È classico anche il Royal Oak (e con esso i braccialati che ne hanno seguito la traccia), che – nei suoi modelli originali - ha introdotto un nuovo stilema che completa il registro classico (mentre non sono classici gli OffShore, né i diametri anabolizzati). È classico il Max Bill.
Sono classici, insomma, anche orologi con caratteristiche che esprimono dinamicità, modernità, essenzialità, e quindi rinunciano ai decori. Purché restino espressione dei canoni classici: proporzione, armonia, funzionalità, ecc.
È pur vero che lo stile classico è oggi in declino, anche se non ha trovato un suo sostituto, uno stile altrettanto coerente.
L’alternativa al classico, in termini di stile, è il “casual”, inteso – il termine stesso lo suggerisce… - come destrutturazione, assenza di regole, informalità totale, sperimentazione spinta (anche se a volte c’è chi usa il termine casual come sinonimo di informale).
Uno stile che non propone un’eleganza alternativa, ma rinuncia ad essa, rifugiandosi nel connubio acrobatico tra praticità ed ostentazione; oppure attingendo all’evenienza al repertorio del classico.
Nel campo degli orologi, è lo stile dei grandi diametri, degli orologi anticonvenzionali, ma anche degli orologi utilizzati fuori contesto.
P.S.: Sono stato più sintetico delle paginate precedenti…