Orologico Forum 3.0

Le dimensioni degli orologi

Istaro

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Le dimensioni degli orologi
« il: Luglio 29, 2015, 00:04:24 am »
Alla fine mi sono deciso ad aprire una discussione sul diametro degli orologi.  :o

Beh, ho constatato che questo tema riemerge in quasi tutte le discussioni.
Però in maniera frammentaria, poiché gli off-topic non consentono l’approfondimento e rischiano di far scadere il confronto in schermaglia.

Inizio dalla posizione di chi sostiene che gli orologi  da polso devono avere dimensioni equilibrate, che sono quelle "classiche".

Questo “equilibrio” si traduce innanzitutto in un diametro della cassa che dovrebbe rientrare in misure ormai “canoniche” per le diverse tipologie di orologio, consolidate in epoca classica e notevolmente inferiori a quelle oggi di moda. Lo spessore dovrebbe essere conseguente, proporzionato al diametro.

Il diametro, quindi, è il cuore della questione. Quali sarebbero queste misure canoniche, in concreto?

Riporto una citazione di erm2833 (Ermanno) tratta da altra discussione:

I 33-35 mm sono per me l'ideale per gli orologi ultrapiatti, per gli squelette, per i calendari siano essi completi o perpetui.
Con l'eccezione del Blancpain 1185 li ritengo pochi per un chrono o per un chrono-perpetuo.
Per gli sportivi puri vanno benissimo i 38-40.
In sintesi ogni orologio ha il suo diametro ideale...

Non penso di travisare il pensiero di Ermanno se interpreto che queste misure sono un riferimento, suscettibile di leggeri adattamenti (lui stesso ne suggerisce uno per un calibro Blancpain) in situazioni particolari. Peraltro, ho citato un testo scritto in un altro contesto, che probabilmente lo stesso autore potrebbe ampliare e fare oggetto di precisazioni.

Le misure variano leggermente in funzione della tipologia di orologio, perché variano alcune caratteristiche costruttive (dimensioni del movimento in base alle complicazioni presenti, guarnizioni, protezioni, ecc.) o alcune esigenze legate alla destinazione d'impiego dell'orologio. Si potrebbero fare considerazioni approfondite per ogni tipologia di segnatempo.
Ma ci si muove, in ogni caso, in un'ampiezza di misure ben definita e contenuta.

Questa “corrente di pensiero” mi sembra trovare più di un consenso (io per ultimo…  :P ) in questo forum, con le sfumature che ognuno potrebbe aggiungere (ad esempio, ricordo che ciaca ha parlato dei 42 mm come misura massima, secondo lui, per gli sportivi).

Gli orologi della produzione attuale sono quasi tutti più grandi?
“Pazienza”, risponde chi sostiene l’importanza dei diametri classici: “non rinunciamo a esprimere la nostra opinione, cerchiamo di valorizzare quello che di buono ancora viene proposto, consoliamoci con il ben di Dio che c’è nell’usato”.

Altri, invece, sostengono che gli orologi da polso devono avere sì dimensioni equilibrate, che non sono però necessariamente quelle “classiche”. Secondo costoro possono essere accettabili, in molti casi, misure superiori a quelle classiche, anche per una questione di realismo nei confronti della tendenza ormai generalizzata e per non precludersi la possibilità di apprezzare le novità positive della produzione attuale.

Altri ancora sostengono che il pregio di un orologio non ha nulla a che vedere con le misure.

O, addirittura, che le misure sono importanti… perché devono essere grandi!  "Basta con orologini vintage e da donna!” (Su questo forum non ricordo di aver letto interventi così netti, ma sicuramente è una tesi che ha i suoi estimatori, se è vero che è capace di orientare il mercato...)

Tralasciando la questione del gusto personale – ognuno scelga l’orologio che preferisce, a me sembra ovvio… -, mi interesserebbe capire meglio le ragioni della prima posizione: cioè perché alcuni diametri (in genere più contenuti) siano da preferire.

Le ragioni possibili mi sembrano:

1) “I diametri ‘classici’ si sono consolidati nei decenni, attraverso l’apporto di grandi geni nel campo della tecnica e dello stile. Non disperdiamo questo patrimonio, soprattutto perché non sembra emersa una nuova estetica in grado di sostituire la precedente”.

Tesi interessante, anche se forse limitativa: probabilmente sarebbe utile cercare di capire come si è giunti ai canoni classici; e, di conseguenza, se possono essere ritenuti ancora attuali (o solo espressione nostalgica).

2) “I diametri ‘classici’ consentono il miglior equilibrio e la miglior proporzione tra le parti dell’orologio”.

Tesi debole… Se prendiamo un orologio da 34 mm, ed ingrandiamo non solo la cassa, ma in proporzione tutte le altre componenti (anche interne al quadrante), il risultato – in termini di equilibrio reciproco delle parti – sarà identico. Tanto che in fotografia può capitare che non sappiamo distinguere un 34 da un 43 mm…

3) “I diametri classici consentono il miglior equilibrio della componente estetica con quella tecnica; della cassa col movimento”.

Leggo spesso, a sostegno di questa tesi, che oggi abbiamo casse – e diametri - troppo grandi rispetto al movimento incassato, con conseguenze estetiche sgradevoli: datari e compax troppo accentrati nel quadrante; “ciambelle” necessarie ad occupare lo spazio lasciato libero dal movimento”; ecc.

Sono osservazioni certamente fondate, anche se mi sembra che le maisons si stiano adeguando… nella direzione opposta a quella auspicata! Infatti, per rendere più omogenei cassa e movimento, anziché ridurre le casse stanno ingrandendo i calibri.
Un esempio che mi ha colpito è la recente presentazione del nuovo calibro Élite 6150 della Zenith, opportunamente ingrandito per adeguarlo ai tempi “moderni”: si passa dai 25,60 mm della Serie 6 degli anni ’90 agli attuali 30 mm…

Per cui la tesi n.3 avrebbe forse bisogno di una precisazione:

3 bis) “I diametri classici consentono il miglior equilibrio della cassa col movimento, allorché il movimento è sufficientemente miniaturizzato e presenta quindi un reale pregio tecnico”.

In questo modo avremmo forse posto un argine (concettuale) alla deriva dei diametri verso l’alto.
Ma… verso il basso?

Movimenti ancora più piccoli, che consentano ad esempio casse sotto i 30 mm senza apprezzabili diminuzioni della precisione cronometrica, potrebbero essere espressione di un pregio ancora maggiore!

A meno che non entri in gioco la compensazione con un altro fattore, come la “leggibilità”…, ovviamente legata alla tipologia di affissione e alla destinazione d'impiego dell'orologio. Per cui servirebbe un’ulteriore precisazione, per arrivare forse alla tesi “finale”:

3 ter) “I diametri classici consentono il miglior equilibrio della cassa col movimento, costituendo il miglior compromesso tra un movimento pregevolmente miniaturizzato e un quadrante sufficientemente leggibile”.

Che cosa ne dicono gli esperti?

A dire il vero, io prenderei in considerazione anche un ulteriore aspetto, non ultimo per importanza:

4) “I diametri classici esaltano l’indossabilità di un orologio, poiché esprimono anche il miglior equilibrio con le dimensioni del polso”.

Si tratta di una tesi che si aggiunge alla precedente e che, per esempio, fonda la distinzione tra i diversi diametri di orologi maschili e femminili. Del resto, è elementare osservare che ognuno, di un orologio, guarda innanzitutto “come sta al polso”.
Di contro, bisogna osservare che il concetto di indossabilità è condizionato dal concetto di eleganza: ciò che era considerato troppo grande ieri può sembrare equilibrato - o addirittura piccolo – oggi (perché si ha un diverso concetto di eleganza o... perché la si ritiene superata in nome della “disinvoltura”!).


Lascio quindi la parola a chi abbia avuto la pazienza di arrivare fino in fondo e abbia voglia di approfondire, argomentare meglio… evidenziare le fesserie che ho scritto!  :P

Sperando che questo non sia il mio ultimo post prima di esser bannato da Orologico…  ;D
« Ultima modifica: Agosto 09, 2015, 12:21:51 pm da Istaro »
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

erm2833

Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #1 il: Luglio 29, 2015, 01:49:16 am »
Senza tante elucubrazioni ti racconto la mia esperienza vissuta:
Breguet manuale,secondi al 6,misura che l'orologeria classica annovera come "intermedia" (29-31mm.),30mm.:
troppo piccolo per il mio che e' un polso medio,quasi ridicolo;
Breguet automatico 32mm. ultrapiatto,piccolo ma indossabile;
gli altri miei ultrapiatti tutti compresi tra i 33 ed i 35mm.,perfetti quando indossati;
gli altri a salire fino al limite massimo del Moon 321,41mm.;
presi ad un'asta di beneficenza un Omega moderno,forse era un Acqua-Terra,da 43mm.;provato e regalato ad un amico,
sul mio polso era ridicolo come il Breguet da 30mm..

Ilmionomeènessuno

Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #2 il: Luglio 29, 2015, 08:19:11 am »
Tutto dovrebbe essere visto in base a un certo equilibrio mentale e fisico .

Un uomo di 2 mt. e con una struttura ( polso compreso ) adeguata non credo sia equilibrato per un diametro di 33/35 .

Un uomo di 1,68  con un Panerai Egiziano da 50  stessa cosa .

Credo infine che la misura "ideale"  per tutti vada dai 39 ai 42 ....

Mi sono stancato delle padelle oltre i 43 ma pure degli orologini da 35/36 ... s prescindere dal marchio , dallo stile e dalle complicazioni .

ilcommesso

Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #3 il: Luglio 29, 2015, 08:21:07 am »
Come si giudica l'orologio e non la maison, così si deve valutare l'orologio, non solo il diametro.

I perpetui di 33-34 sono illeggibili, con buona pace della misura perfetta   ::)  ; a stento si leggono le indicazioni, in un intervallo di tempo ragionevole, sui 39-40mm di un royal oak perpetuo, quindi per dimensioni inferiori all'ergonomia della vestibilità non corrisponde un'agile lettura, quindi per i complicati ritengo che dimensioni maggiori abbiano un senso.

Mi riferisco all'orologio nella sua totalità perchè è chiaro che 38 mm di diametro classico con un calibro di 22 mm mi fanno ridere; ogni riferimento agli attuali calatrava e malte è puramente voluto.

Un pilot da 45 mm non è eccessivo, se monta un calibro adeguato, altrimenti è solo un rincorrere la moda che impone eccessiva visibilità del polso.

mbelt

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #4 il: Luglio 29, 2015, 08:59:14 am »
Non vorrei sembrare laconicamente irrispettoso della discussione aperta da Istaro, ma come ho già scritto per me alcuni vivono questa storia delle dimensioni come una sorta di ossessione. Come se si potesse giudicare un intero orologio, finanche la perizia tecnica con cui è realizzato, da due mm in più o in meno. Ecco, questo approccio per me è totalmente errato, e lo leggo spesso.
Io so solo un paio di cose: 1) gli orologi dovrebbero avere un calibro non piccolo rispetto alla cassa; 2) i piccoli ultrapiatti sono molto comodi al polso, e forse anche più trasversali rispetto ad altri, visto che si vedono poco o nulla sotto il polsino.
Se si volesse invece indagare su una certa decadenza estetica di tanta parte dell'orologeria contemporanea, più che le dimensioni guarderei al disegno che ha smarrito sovente la grazia che ha avuto per decenni. Le cause di questo per me sono extra orologiere prevalentemente.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #5 il: Luglio 29, 2015, 09:04:48 am »
Io sapete un pò come la penso e quanto ritengo importanti le misure di un orologio, quand'esso deve fare ciò per cui è stato creato: indossato per essere visto per poter leggere l'ora.
Quindi proprio il connubio col polso è per me imprescindibile e non c'è meccanica sopraffina che mi conquista se l'orologio è grande come un cesto di mele.
All'opposto anche orologi a volte troppo piccini, tendo a non prenderli troppo in considerazione, vorrei ad esempio provare i perpetui Blancpain a cui faceva cenno Ermanno, perché io il 34 crono per quanto bello e gradevole, lo vedevo e continuo a vederlo piccolino al polso.
Le proporzioni diametro spessore inoltre sono ancora fondamentali, un piccolo orologio da 35mm non può avere uno spessore di oltre 11/12mm pena un effetto poco gradevole.
Così come un ultrapiatto da 38/39mm(troppi in assoluto per me!) non può avere spessori di 3/4mm, pena davvero un effetto disco volante al polso inguardabile e ridicolo.
Poi c'è la declinazione dell'orologio, che vuole necessariamente più discrezione e gentilezza nelle misure negli orologi per uso formale, gli eleganti.
Che se ultrapiatti possono trovare giovamento da misure che vanno dai 32 ai 35mm(max.), se di connotazione elegante, ma un pò meno formale anche di 36/37mm, con spessori sempre in armonia col diametro.
La misura per i crono può avvicinarsi più a quella dei professionali, ma sempre entro certi limiti per me(38/39mm), con spessori che anche se più accentuati dalla meccanica li rende sopportabili per l'utilizzo casual sportivo.
Se invece parliamo di professionali direi che le misure possono anche essere maggiori, ma se si dispone di un polso piccolo o medio anche li sarebbe opportuno non eccedere troppo, ad es. un polso da 16/16,5 con un Deepsea, un Acquatimer o un Navitimer è abbastanza stonato per me.
Poi può darsi anche che sia un cultore dell'estetica al polso, ma io a questi equilibri armonici nella mia passione ci tengo molto.
Per questo purtroppo detesto i nuovi canoni moderni, che mi dispiace per chi invece li apprezza, ma la maggior parte delle volte per me sfociano nel ridicolo e sono di una cafonaggine da podio.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #6 il: Luglio 29, 2015, 09:09:25 am »
Senza tante elucubrazioni ti racconto la mia esperienza vissuta:
Breguet manuale,secondi al 6,misura che l'orologeria classica annovera come "intermedia" (29-31mm.),30mm.:
troppo piccolo per il mio che e' un polso medio,quasi ridicolo;
Breguet automatico 32mm. ultrapiatto,piccolo ma indossabile;
gli altri miei ultrapiatti tutti compresi tra i 33 ed i 35mm.,perfetti quando indossati;
gli altri a salire fino al limite massimo del Moon 321,41mm.;
presi ad un'asta di beneficenza un Omega moderno,forse era un Acqua-Terra,da 43mm.;provato e regalato ad un amico,
sul mio polso era ridicolo come il Breguet da 30mm..


Esatto, sono anche le tipologie di destinazione dell'orologio che impattano sulla gradevolezza d'insieme.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

ALAN FORD

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #7 il: Luglio 29, 2015, 09:11:11 am »
Nel 1987 quando comprai il Nautilus 3800, il 3700 che aveva al polso Benedetto Mauro (quello mangiato dal cane che ancora ha) mi sembrava ridicolarmente una piastrella enorme, il 3800 era la mia misura.
12 anni dopo con l'acquisto di altri pezzi intorno a 40, il 3800 mi sembrava proprio piccolo non lo sopportavo più e quando usci il 3710 che è grande più o meno come il 3700, mi precipitai a cambiarlo.
Poi arrivò anche il laureato crono perpetuale da 44 mm che mi vedevo benissimo per alcuni anni fino a che non ho iniziato vedermelo grande e non solo lui ma anche altri riducendo man mano tutta la gamma.
Che volevo dire con questa pappardella storica?
Che di regole ce ne sono poche almeno per me, la regola la stabilisce i miei occhi, se mi piace se in un dato momento della mia vita me lo vedo bene, quello è a norma.

Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #8 il: Luglio 29, 2015, 09:24:54 am »
Nel 1987 quando comprai il Nautilus 3800, il 3700 che aveva al polso Benedetto Mauro (quello mangiato dal cane che ancora ha) mi sembrava ridicolarmente una piastrella enorme, il 3800 era la mia misura.
12 anni dopo con l'acquisto di altri pezzi intorno a 40, il 3800 mi sembrava proprio piccolo non lo sopportavo più e quando usci il 3710 che è grande più o meno come il 3700, mi precipitai a cambiarlo.
Poi arrivò anche il laureato crono perpetuale da 44 mm che mi vedevo benissimo per alcuni anni fino a che non ho iniziato vedermelo grande e non solo lui ma anche altri riducendo man mano tutta la gamma.
Che volevo dire con questa pappardella storica?
Che di regole ce ne sono poche almeno per me, la regola la stabilisce i miei occhi, se mi piace se in un dato momento della mia vita me lo vedo bene, quello è a norma.


Ineccepile.
Sa tua esperienza di tanti anni ti ha portato a queste considerazioni vuol dire che molti altri che hanno una passione più "giovane", nel tempo potranno farne le stesse tappe, non c'è molto da obiettare.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

ciaca

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #9 il: Luglio 29, 2015, 15:36:28 pm »
Non riuscirete a trascinarmi nell'ennesima diatriba tra diametri, da questo punto di vista ho già dato  :P
Mi limito a rettificare quanto scritto dal commesso: i compax dei miei Blancpain perpetui (34mm) hanno virtualmente la medesima grandezza e leggibilità di quelli del mio royal oak perpetuo (39mm) a loro volta identici a quelli dei miei quantieme perpetuel (35/36mm) e nettamente superiore a quella degli ebel crono perpetui (39mm).
Non sono meno leggibili della data di un sea dweller da 40 mm o di un aquatimer da 44mm.
Analoghe considerazioni per i Genta (34mm).
La leggibilità con la misura della cassa, salvo rarissime eccezioni, c'entra poco o nulla :)
« Ultima modifica: Luglio 29, 2015, 15:39:20 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #10 il: Luglio 29, 2015, 15:48:43 pm »
Non riuscirete a trascinarmi nell'ennesima diatriba tra diametri, da questo punto di vista ho già dato  :P
Mi limito a rettificare quanto scritto dal commesso: i compax dei miei Blancpain perpetui (34mm) hanno virtualmente la medesima grandezza e leggibilità di quelli del mio royal oak perpetuo (39mm) a loro volta identici a quelli dei miei quantieme perpetuel (35/36mm) e nettamente superiore a quella degli ebel crono perpetui (39mm).
Non sono meno leggibili della data di un sea dweller da 40 mm o di un aquatimer da 44mm.
Analoghe considerazioni per i Genta (34mm).
La leggibilità con la misura della cassa, salvo rarissime eccezioni, c'entra poco o nulla :)
Vero, questa storia della leggibilità non mi ha mai convinto.
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mbelt

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #11 il: Luglio 29, 2015, 15:50:10 pm »
Nel 1987 quando comprai il Nautilus 3800, il 3700 che aveva al polso Benedetto Mauro (quello mangiato dal cane che ancora ha) mi sembrava ridicolarmente una piastrella enorme, il 3800 era la mia misura.
12 anni dopo con l'acquisto di altri pezzi intorno a 40, il 3800 mi sembrava proprio piccolo non lo sopportavo più e quando usci il 3710 che è grande più o meno come il 3700, mi precipitai a cambiarlo.
Poi arrivò anche il laureato crono perpetuale da 44 mm che mi vedevo benissimo per alcuni anni fino a che non ho iniziato vedermelo grande e non solo lui ma anche altri riducendo man mano tutta la gamma.
Che volevo dire con questa pappardella storica?
Che di regole ce ne sono poche almeno per me, la regola la stabilisce i miei occhi, se mi piace se in un dato momento della mia vita me lo vedo bene, quello è a norma.


Ineccepile.
Sa tua esperienza di tanti anni ti ha portato a queste considerazioni vuol dire che molti altri che hanno una passione più "giovane", nel tempo potranno farne le stesse tappe, non c'è molto da obiettare.
Può essere, ma so di non essere tra questi. Perché io quando ho visto il 3700 di Benedetto Mauro l'ho subito trovato splendido, per esempio....e me ne sono dotato.
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erm2833

Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #12 il: Luglio 29, 2015, 15:56:36 pm »
Nel 1987 quando comprai il Nautilus 3800, il 3700 che aveva al polso Benedetto Mauro (quello mangiato dal cane che ancora ha) mi sembrava ridicolarmente una piastrella enorme, il 3800 era la mia misura.
12 anni dopo con l'acquisto di altri pezzi intorno a 40, il 3800 mi sembrava proprio piccolo non lo sopportavo più e quando usci il 3710 che è grande più o meno come il 3700, mi precipitai a cambiarlo.
Poi arrivò anche il laureato crono perpetuale da 44 mm che mi vedevo benissimo per alcuni anni fino a che non ho iniziato vedermelo grande e non solo lui ma anche altri riducendo man mano tutta la gamma.
Che volevo dire con questa pappardella storica?
Che di regole ce ne sono poche almeno per me, la regola la stabilisce i miei occhi, se mi piace se in un dato momento della mia vita me lo vedo bene, quello è a norma.
Il 3800 non e' un orologio,e' una farsa,non puo' ragionevolmente piacere a lungo.
Gli orologi che montano il medesimo meccanismo del Laureato crono-perpetuale sono tutti tra i 38 ed i 40mm.;
quindi il GP aveva mezzo centimetro di troppo ed alla lunga non poteva piacere.

ALAN FORD

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Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #13 il: Luglio 29, 2015, 16:08:36 pm »
Nel 1987 quando comprai il Nautilus 3800, il 3700 che aveva al polso Benedetto Mauro (quello mangiato dal cane che ancora ha) mi sembrava ridicolarmente una piastrella enorme, il 3800 era la mia misura.
12 anni dopo con l'acquisto di altri pezzi intorno a 40, il 3800 mi sembrava proprio piccolo non lo sopportavo più e quando usci il 3710 che è grande più o meno come il 3700, mi precipitai a cambiarlo.
Poi arrivò anche il laureato crono perpetuale da 44 mm che mi vedevo benissimo per alcuni anni fino a che non ho iniziato vedermelo grande e non solo lui ma anche altri riducendo man mano tutta la gamma.
Che volevo dire con questa pappardella storica?
Che di regole ce ne sono poche almeno per me, la regola la stabilisce i miei occhi, se mi piace se in un dato momento della mia vita me lo vedo bene, quello è a norma.
Il 3800 non e' un orologio,e' una farsa,non puo' ragionevolmente piacere a lungo.
Gli orologi che montano il medesimo meccanismo del Laureato crono-perpetuale sono tutti tra i 38 ed i 40mm.;
quindi il GP aveva mezzo centimetro di troppo ed alla lunga non poteva piacere.

Mi è piaciuto per 12 anni però! ;)

Planar

Re:Le dimensioni degli orologi
« Risposta #14 il: Luglio 29, 2015, 16:23:26 pm »
Non riuscirete a trascinarmi nell'ennesima diatriba tra diametri, da questo punto di vista ho già dato  :P
Mi limito a rettificare quanto scritto dal commesso: i compax dei miei Blancpain perpetui (34mm) hanno virtualmente la medesima grandezza e leggibilità di quelli del mio royal oak perpetuo (39mm) a loro volta identici a quelli dei miei quantieme perpetuel (35/36mm) e nettamente superiore a quella degli ebel crono perpetui (39mm).
Non sono meno leggibili della data di un sea dweller da 40 mm o di un aquatimer da 44mm.
Analoghe considerazioni per i Genta (34mm).
La leggibilità con la misura della cassa, salvo rarissime eccezioni, c'entra poco o nulla :)
Volevo intervenire a "difesa" della leggibilità del perpetuo Blancpain ma mi hai preceduto.
Per il resto anch'io passo, la questione diametro è davvero troppo soggettiva per trovare una soluzione univoca. Potrei solo dire che sul mio polso, visti dai miei occhi, stanno meglio orologi mediamente piccoli, ma non aggiungerei niente al dibattito. Anche perchè, poi, ho un Gmt che è 40mm, è un classico, e mi sta bene al polso pure lui.
Unico punto fermo ritengo possa essere la dimensione del calibro adeguata alla cassa.
« Ultima modifica: Luglio 30, 2015, 08:20:38 am da Planar »