Orologico Forum 3.0

Seiko Spring Drive

Re:Seiko Spring Drive
« Risposta #30 il: Agosto 05, 2015, 14:17:50 pm »
Ne apprezzo i contenuti meccanici, ma come vera evoluzione di un calibro meccanico aspetto altro.

Dal pendulum di tag heuer al resonique di be bethune....io aspetto davvero un calibro ed elementi di rottura: dopo 300 anni sarebbe anche ora




Tempo fa lessi di un prodotto meccanico innovativo che usava un risonatore al diapason come organo regolatore(come Bulova nel passato), ma usando organi meccanici in toto, a partire dalla molla di carica nel bariletto, l'ho trovato affascinante perché virtualmente sembrava risolvere la quasi totalità dei problemi relativi allo scappamento ad ancora e annullarne i limiti dovuti all'oscillazione del bilanciere. Era uno schema virtuale che mostrava il funzionamento della soluzione.
Qualcuno lo ricorda o mi sa fornire dove andarlo a ricercare, ho provato qualche tempo fa in rete , ma non ho trovato nulla.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

ciaca

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Re:Seiko Spring Drive
« Risposta #31 il: Agosto 05, 2015, 14:18:21 pm »
Lo so che il progetto é nato in altri tempi ma se Seiko lo commercializza solo da poco tempo (per me, ripeto, in ritardo di decenni) é, credo, solo per dare un nuovo futuro ad una tecnologia in cui hanno il sostanziale monopolio e rischia di essere spazzata via, nel suo attuale campo di impiego, da altri e più innovativi prodotti come i suddetti smartwatch. Il quarzo quindi per salvarlo devono metterlo in altro tipo di prodotti non alternativi agli smart swatch ma pensati per mercati e acquirenti completamente differenti da quelli che sono gli attuali che, appunto, smetteranno di comprare orologi al quarzo perché compreranno smartwatch un po' come i fotografi amatoriali hanno smesso di comprare reflex e hanno iniziato a comprare digitali (finché poi la tecnologia reflex si é trovato il modo di accoppiarla al digitale il che ha reso obsolete le macchine compatte digitali soppiantate dagli smartphone, ecc ecc ecc).

Le tecnologie non si buttano, si riciclano come hanno riciclato la tecnologia degli orologi meccanici che mezzo secolo fa hanno smesso di essere strumenti di misura e poi sono diventati beni di gioielleria.
« Ultima modifica: Agosto 05, 2015, 14:35:51 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Istaro

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Re:Seiko Spring Drive
« Risposta #32 il: Agosto 05, 2015, 16:37:25 pm »
Innanzitutto: perché non spostare questa discussione nella sezione dell'Angolo tecnico?  ;)

In secondo luogo, anche se lo Spring Drive ha una specificità tecnica assoluta, mi sembra interessante inquadrarlo nella "famiglia" di prodotti che ha generato l'idea, quella dei "movimenti automatici al quarzo", cioè movimenti al quarzo a carica automatica.
L'idea di fondo mi sembra fosse quella di fare a meno, nei quarzi, di elementi "esterni" da sostituire, creando movimenti alimentati non dall’energia elettrica di una pila, ma dall’energia cinetica di un rotore (trasformata poi da un generatore in energia elettromagnetica, per stimolare le oscillazioni del cristallo di quarzo).

Una diversa strada per raggiungere lo stesso obiettivo di "autosufficienza" è quella degli Eco-Drive a energia solare lanciati da Citizen.

Restando ai "movimenti automatici al quarzo", Seiko è senz'altro la casa che si è più impegnata in questa direzione.
Ma non la sola: non ci ha provato anche ETA con gli Autoquartz?

In casa Seiko un compromesso maggiore tra elettronica e meccanica è il modello Kinetic, in cui un circuito elettronico distribuisce l’energia ricevuta in parte a un accumulatore e in parte alla bobina (regolata dal quarzo) che, come in tutti gli orologi al quarzo, alimenta il motore elettrico che fa girare le lancette.

Nel modello Spring Drive, invece, si è cercato di spingere al massimo sulla meccanizzazione, probabilmente ritenendola fattore di qualità e prestigio del segnatempo, per posizionarlo in una fascia di prodotto più elevata. Come detto in precedenza, è quindi meccanica anche la trasmissione del moto alle lancette: il rotore fornisce energia ad una molla di carica che, oltre a determinare direttamente il movimento dell'orologio, genera a sua volta una piccola corrente elettrica (tramite un piccolo generatore) che viene inviata ad un regolatore al quarzo, il quale determina la forza con cui un freno elettromagnetico regola la marcia dell'orologio. Questo sostituisce lo scappamento dei tradizionali orologi meccanici; in sostanza - come ho letto da qualche parte con espressione che mi sembra efficace - si ottiene una sorta di sistema meccanico con "bilanciere" elettronico.
(Spero che la mia sintesi non contenga gaffes  :P )
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ciaca

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Re:Seiko Spring Drive
« Risposta #33 il: Agosto 05, 2015, 17:25:01 pm »
In realtà il sistema é ancora più sofisticato perché l'energia elettrica generata dall'energia meccanica accumulata nel bariletto di carica serve ad alimentare il freno elettromeccanico che regola la marcia mentre il circuito al quarzo é alimentato da una corrente indotta per elettromagnetismo dal volano anch'esso alimentato meccanicamente dalla molla del bariletto. In sostanza l'energia meccanica accumulata dalla molla per mezzo della massa di carica automatica viene convertita in energia elettrica per il funzionamento del regolatore e in elettromagnetica per l'alimentazione del circuito al quarzo che cadenza il movimento del suddetto regolatore.
Di fatto un organo elettromeccanico c' é sempre ed é il freno che regola la marcia del treno del tempo svolgendo le funzioni proprie di uno scappamento ad ancora svizzera, non é il motore di un tradizionale quarzo ma é pur sempre una macchina elettrica (ed é il vero limite di questa tecnologia).
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mbelt

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Re:Seiko Spring Drive
« Risposta #34 il: Agosto 05, 2015, 17:42:33 pm »
In realtà il sistema é ancora più sofisticato perché l'energia elettrica generata dall'energia meccanica accumulata nel bariletto di carica serve ad alimentare il freno elettromeccanico che regola la marcia mentre il circuito al quarzo é alimentato da una corrente indotta per elettromagnetismo dal volano anch'esso alimentato meccanicamente dalla molla del bariletto. In sostanza l'energia meccanica accumulata dalla molla per mezzo della massa di carica automatica viene convertita in energia elettrica per il funzionamento del regolatore e in elettromagnetica per l'alimentazione del circuito al quarzo che cadenza il movimento del suddetto regolatore.
Di fatto un organo elettromeccanico c' é sempre ed é il freno che regola la marcia del treno del tempo svolgendo le funzioni proprie di uno scappamento ad ancora svizzera, non é il motore di un tradizionale quarzo ma é pur sempre una macchina elettrica (ed é il vero limite di questa tecnologia).
Non è un limite, è una caratteristica ricercata e voluta.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:Seiko Spring Drive
« Risposta #35 il: Agosto 05, 2015, 18:11:22 pm »
per me è un limite, proprio della tecnologia al quarzo, l'uso di meccanismi elettrici (che siano i motori dei vecchi quarzi o questo freno elettromeccanico poco cambia concettualmente) nella misura in cui rappresenta una chiara semplificazione di un orologio puramente meccanico. Limite non prestazionale (anzi è probabile che abbia un'efficienza nettamente superiore a quella di qualsiasi scappamento meccanico) ma, appunto, concettuale.
Come il fallo di piede nel basket o di mano nel calcio :)
« Ultima modifica: Agosto 05, 2015, 18:13:46 pm da ciaca »
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Re:Seiko Spring Drive
« Risposta #36 il: Agosto 06, 2015, 11:48:58 am »
Ne apprezzo i contenuti meccanici, ma come vera evoluzione di un calibro meccanico aspetto altro.

Dal pendulum di tag heuer al resonique di be bethune....io aspetto davvero un calibro ed elementi di rottura: dopo 300 anni sarebbe anche ora




Tempo fa lessi di un prodotto meccanico innovativo che usava un risonatore al diapason come organo regolatore(come Bulova nel passato), ma usando organi meccanici in toto, a partire dalla molla di carica nel bariletto, l'ho trovato affascinante perché virtualmente sembrava risolvere la quasi totalità dei problemi relativi allo scappamento ad ancora e annullarne i limiti dovuti all'oscillazione del bilanciere. Era uno schema virtuale che mostrava il funzionamento della soluzione.
Qualcuno lo ricorda o mi sa fornire dove andarlo a ricercare, ho provato qualche tempo fa in rete , ma non ho trovato nulla.

  https://youtu.be/-LqAKTEVOUU   

ALAN FORD

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Re:Seiko Spring Drive
« Risposta #37 il: Agosto 06, 2015, 12:01:43 pm »
Piaccia o no, resta il fatto che Seiko ha investito, fatto ricerca e partorito qualcosa che gli svizzeri se ancora esisteranno come orologiai neanche tra cinquecento anni farebbero.

ciaca

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Re:Seiko Spring Drive
« Risposta #38 il: Agosto 06, 2015, 15:52:31 pm »
Citazione
neanche tra cinquecento anni farebbero.

Eppure quando si trattò di gettarsi sui quarzo non se lo fecero certo ripetere due volte.... :)
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Re:Seiko Spring Drive
« Risposta #39 il: Agosto 06, 2015, 16:05:28 pm »
Citazione
neanche tra cinquecento anni farebbero.

Eppure quando si trattò di gettarsi sui quarzo non se lo fecero certo ripetere due volte.... :)
business is business

Ma a costruire un movimento al quarzo so' capace pure io.

ciaca

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Re:Seiko Spring Drive
« Risposta #40 il: Agosto 06, 2015, 16:14:09 pm »
Oggi. 40 anni e passa orsono non era proprio la stessa cosa considerando che il computer più piccolo aveva le dimensioni di un armadio a tre ante :D
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Re:Seiko Spring Drive
« Risposta #41 il: Agosto 06, 2015, 16:44:52 pm »
Oggi. 40 anni e passa orsono non era proprio la stessa cosa considerando che il computer più piccolo aveva le dimensioni di un armadio a tre ante :D

Si ma il chip infatti se lo sono fatto fare dalla Texas Instruments o dalla Motorola.

Re:Seiko Spring Drive
« Risposta #42 il: Agosto 06, 2015, 17:33:35 pm »
Siamo tutti concordi sul fatto che questo SD abbia un organo regolatore che è controllato dall'elettronica, ma quello che è stato fatto meccanicamente non ha precedenti su un orologio di questo genere, inoltre c'è da considerare la classe di appartenenza del prodotto, fanno parte della serie Grand Seiko e sono anche curati e rifiniti bene, anche se mi riservo di vederne bene uno dal vivo.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
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-Samuel Johnson-

Bonimba

Re:Seiko Spring Drive
« Risposta #43 il: Agosto 06, 2015, 17:49:38 pm »
Piaccia o no, resta il fatto che Seiko ha investito, fatto ricerca e partorito qualcosa che gli svizzeri se ancora esisteranno come orologiai neanche tra cinquecento anni farebbero.
Anche se , almeno da quanto segue , l'idea originaria sembrerebbe non essere giapponese ma....sfizzera !!
Copio e incollo da altro forum
" Ebbene, oggi ho scoperto che il principio dello Spring Drive (il volano bilanciere autoregolante tramite quarzo alimentato dall'energia fornita dallo stesso volano bilanciere messo in moto dal ruotismo classico dell'automatico) non è nuovo, ma è stato sviluppato dall'ASULAB (Swatch) e presentato nel 1997 come movimento denominato "SALTO".
L'idea però è del 1978, ad opera dei tecnici della JC Berney""
Con una interessante pagina tecnica
http://wiki.epfl.ch/polymac/documents/hpm-en.pdf
Non sono in grado di dire quanto lo SD sia diverso da quanto illustrato
Resta il fatto che è stata Seiko a commercializzare un movimento di questo tipo
Per completezza , e sempre dallo stesso 3d , copio e incollo nuovamente
Prtroppo l'immagine del brevetto del 72 non è più disponibile
"..questa è la pagina del brevetto US3937001 del 10 Febbraio 1976 registrato da Jean Claude Berney, estensione del brevetto svizzero 16918/72 rilasciato il 21 novembre 1972."


« Ultima modifica: Agosto 06, 2015, 18:03:54 pm da Bonimba »

Re:Seiko Spring Drive
« Risposta #44 il: Agosto 06, 2015, 18:03:30 pm »
Potrei sbagliare, ma così al volo, non mi pare che lo Spring Drive faccia uso dello statore e del rotore come i normali quarzi, ma di un unico circuito chiamato tri-sinc.
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