É stato il movimento che per oltre 20 anni dagli anni 80 in poi è fino al recente avvento dei c.d. calibri di manifattura tutte le case di fascia alta hanno utilizzato sui propri cronografi di punta perché di fatto unico superstite di quella generazione di ebauche di pregio nate nella prima metà del secolo scorso e che hanno fatto la storia dell'orologeria. Calibri come i Venus, Valjoux, Longines solo per citare i più celebri, andati irrimediabilmente persi con la crisi del quarzo e la moria delle manifatture che li producevano.
Così che il suddetto Lemania, mai utilizzato su cronografi di fascia alta fino agli anni 70 (dove Valjoux la faceva da padrona con i sui celebri manuali delle serie 2x), sia divenuto a partire dagli anni 80 il cronografo manuale d'alta gamma per eccellenza.
Gli esemplari citati da Leo sono certamente tra i più noti e con il miglior rapporto q/p nel mercato dell'usato, oltre che per me anche tra i più belli. Ma a scartabellare nella produzione anni 80 e 90 se ne trovano certamente molti altri, tra cui Roger Dubuis, Franck Muller, e altri.
Non ricordo a memoria che UN ne abbia fatto uso mentre ha sicuramente fatto uso di uno stock di Venus 179 rattrapanti rinvenuto nei primi anni 90.
Per gli esemplari in acciaio il primo che mi viene in mente é lo speedmaster cal. 321 in un'epoca in cui il suddetto calibro non era stato eletto ad ebauche d'alta gamma. Franck Muller agli esordi ne fece uso in una sua piccola serie di cronografi in acciaio nella configurazione 2310 a tre contatori ma sono sicuro che sfogliando qualche annuario dell'epoca qualcos'altro in acciaio salti fuori.