Claudio, Il motivo é insito nel modo in cui le superfici degli anglage (che sono smussi lungo il profilo definiti da due superfici incidenti, una orizzontale e una verticale, di un ponte o di una leva) vengono lucidate.
La lucidatura "a macchina" altro non é che una fresa con testa rotante e pasta abrasiva, la cui caratteristica per quanto accurata sia, se non successivamente rifinita a cabrone (bastoncino di legno di Bosso) e olio di gomito, é quella di mostrare delle striature verticali legate alla non perfetta uniformità della lucidatura stessa eseguita dalla macchina.
Ci sono altri indizi di un grossolano lavoro industriale sugli anglage, ma questo é il più facile da distinguere.
P.s: Marco, il fatto che si butti e si sostituisca il blocco frizione non significa che sia più economico realizzarlo, semmai che sia più oneroso ripararlo che sostituirlo, tenendo conto di quanto incidono percentualmente i difetti sul totale del prodotto. Quanto al resto ho l'impressione che se le finiture di cui parli sono quelle fatte sbrigativamente a macchina che sempre più spesso si vedono, la loro incidenza sulla "complessità" del prodotto finito sia molto più bassa della complessità intrinseca al sistema stesso, che è molto minore su un cronografo a bascual laterale.
Considerazioni che dovremmo comunque raffrontare alle esperienze di chi nel settore opera e conosce meglio di noi le criticità connesse alla produzione.
Sul piano del funzionamento per certa tipologia di cronografi la scelta è ormai consolidata, tu puoi legittimamente ritenere che sia solo una scelta economica, io ritengo che ci siano dei requisiti, abbastanza evidenti, che fanno preferire quel tipo di cronografi su quel tipo di orologi se non altro perchè prodotti in quei volumi oggi non potrebbero in alcun modo sopportare la quantità di rientri legati alla non esaltante affidabilità e robustezza di quella soluzione, virtualmente ormai abbandonata da tutti, in quella specifica tipologia, a favore del pignone oscillante (fascia bassa=valjoux 7750) e dell'innesto verticale (fascia alta=fp1185).
Un innesto laterale, per di più manuale, oggi più che mai ha per me senso solo su un orologio dal forte sapore classico, in cui le curve e la profusione di finiture proprie di un manuale a innesto laterale possono ancora avere un senso, più "edonistico" che non "pratico".
Che poi gli orologi su cui l'innesto verticale si fa preferire, sportivi e casual, abbiano listini mediamente inferiori a quelli di stampo classico, in metallo nobile, e crono manuale a bascula laterale, più che al diverso costo dei due tipi di innesti e delle eventuali finiture credo sia legato a ben altro, a partire dai differenti segmenti di mercato, per tipologia di orologio e numeri di produzione, e le scelte conseguenti in relazione al tipo di macchina da adottare.