Di garanzie timbrate e non compilate é pieno il mondo, c'é anche un florido commercio di questa carta straccia da macero.
Personalmente ne ho a casa a decine, perché era prassi del passato lasciarle così, sia perché l'attenzione alla carta era molto meno elevata di oggi sia perché visti gli stretti rapporti con i concessionari ci si avvaleva di un più ampio periodo di garanzia aggirando i canonici due anni.
Inutile dire che molta di questa roba, oltre a quella rimasta negli archivi di molti concessionari o ex tali, É diventata nel tempo oggetto di mercimonio al pari di scatole e altri ammennicoli assortiti, ed inutile dire che quando un commerciante spregiudicato ritira un orologio senza garanzia, svalutandolo pesantemente, prova sempre nei modi poco ortodossi ad appiccicare all'oggetto un pezzo di carta che ne aumenti di almeno il 20% il valore commerciale oltre che la rivendibilità, cosa che vale per i reseller e non certo per i concessionari che non lavorano con gli usati e non hanno di queste esigenze.
Queste cattive abitudini sono purtroppo prassi tanto più usuali quanto più gli oggetti sono commercialmente vivaci, come sono diventati tutti i royal oak negli ultimi anni e attirano le mire dei più spregiudicati maneggioni e speculatori. É un malcostume che i "collezionisti" per primi hanno sdoganato dando eccessivo peso e valore a queste minchiate.
Va da se che é esponenzialmente più facile vedere simili schifezze su un Rolex o un qualsiasi altro orologio speculativo, come purtroppo é diventato il royal oak, che non su un Corum, un Blancpain o un Chronoswiss (tre esempi di marche che non si fila nessuno).
E non é un caso nemmeno che gli accrocchi, gli impiastri o nel migliore dei casi i pezzi pesantemente manipolati dalle assistenze ufficiali (a costi tutt'altro che irrisori) proliferino in sempre maggior misura oggi che il valore commerciale degli oggetti é cresciuto sensibilmente: perché mandare un oggetto in AP pagando fino a 5k euro di interventi ha un senso su orologi che si possono rivendere a 15k euro, meno quando gli stessi orologi qualche anno fa si faceva fatica a venderli a 7k euro.
Infine di ciò che vende il commerciante tal dei tali é responsabile solo lui e nessun altro, ne il precedente proprietario ne chi glie l'aveva venduto illo tempore.
C'é troppa marmaglia su piazza, come sempre quando girano troppi soldi.
Questi tristi e patetici giochetti sono ciò che più di ogni altra cosa squalifica questo mercimonio e dei quali i primi a pagarne il prezzo sono quei (pochi) commercianti che hanno cultura dell'oggetto e rispetto per i clienti, rispetto che non si misura solo dallo sconto che propongono ma anche dalla qualità della selezione degli oggetti proposti.
E di conseguenza anche i clienti, che sempre più spesso sono costretti a muoversi in questo mercato con le mutande di ferro avendo sempre più spesso a che fare con spregiudicati banditi più che competenti venditori capaci di offrire garanzie reali sulla qualità delle loro proposte che non siano solo il canonico, di circostanza e obbligatorio anno di corretto funzionamento al quale non crede più nessuno.
E sorvoliamo poi sui sempre più pittoreschi e altisonanti pezzi di carta che questa gente é sempre pronta a rilasciare e che a conti fatti hanno un valore inferiore a 10 piani di morbidezza.
Scusate lo sfogo, ma di porcherie negli ultimi anni se ne stanno vedendo fin troppe e di tutti i colori, e se sgamarle é sempre un esercizio divertente é anche vero che sempre più lasciano l'amaro in bocca.
Corona datario e sfere sostituite in assistenza ufficiale e lunetta lucidata per un orologio molto vissuto di 23 anni fa possono serenamente starci, la garanzia fasulla no.