A me sembra un bellissimo orologio, che riesce a rileggere un modello storico in chiave attuale.
Mettiamo un momento da parte il discorso prezzo.
Diametro: non sono le dimensioni, da sole, a fare un grande orologio; ma un bel segnatempo di dimensioni umane, oggigiorno, appare davvero come un’oasi nel deserto!
Eleganza e leggibilità mi sembrano ottime, grazie sia alla scelta dei colori (almeno nella versione in platino presentata) sia alla proporzione dei caratteri delle scale.
In merito alla leggibilità, non so quanto siano stati determinanti i due millimetri di diametro in più rispetto al 47101 postato da ciaca (o anche al 4178, che in 36 mm ci metteva anche la scala telemetrica…).
Forse se ne poteva fare a meno, anche perché così i compax risultano leggermente accentrati.
Ma bisogna dire che si tratta di un piccolo aumento di dimensioni che, restando in un intervallo ottimale per un crono, può andare incontro al gusto di chi apprezza un orologio più “corposo” (magari perché ha un polso più grosso).
Anse: esprimono certamente originalità, come molte anse VC, e quindi a qualcuno possono non piacere.
Ma non mancano di eleganza e personalità.
Le anse di questo modello, in particolare, non sono troppo grandi (a differenza di quanto visto in modelli di altre case, che le hanno riproposte in maniera piuttosto grossolana) e sono ben armonizzate con la cassa, anche grazie a un profilo leggermente squadrato (come si può vedere dalle foto di tre quarti, pubblicate in sezione Novità). L’armonia con la cassa, ad esempio, è maggiore – secondo me – di quella che esprimono le loro parenti strette “a goccia” (che ritroviamo spesso – per dire - in Voutilainen).
È anche vero che non hanno la bellezza – a mio avviso - sublime delle anse “a croce di Malta” (inclinate in senso opposto, verso l’esterno), come quelle del 47101 già postato o di questo 4178 (di cui propongo una visione frontale):
Complessivamente, la rivisitazione è riuscita nell’intento di migliorare i modelli (“perfetti” o quasi) cui s’ispirava?
Forse no, ma il risultato non mi sembra banale.
Detto questo, concordo sul fatto che i prezzi siano assurdi, sia in assoluto sia in proporzione alla qualità non eccelsa del calibro.
Ma non mi sembra – ahimè - una peculiarità di questo orologio…
Almeno apprezziamone le virtù (che lo rendono "meno assurdo" di tante altre serie speciali), pur sapendo che è una rondine che non fa primavera.
Per una tale operazione non sarebbe stato necessario, almeno, un nuovo movimento di maggior pregio che magari con questa edizione limitata si presentava ufficialmente per poi destinarlo ad una produzione più ampia?
In effetti, un calibro davvero di manifattura – riprogettato integralmente
ex novo, e non mero miglioramento di uno precedente - richiederebbe investimenti che hanno senso solo se l’edizione speciale preludesse a nuove referenze di serie.
Mi sembra però che nella produzione ordinaria anche VC abbia intrapreso decisamente la strada delle dimensioni “moderne” e che i suoi nuovi calibri siano concepiti a quel fine.
Per cui i 38 mm sono destinati a restare il guizzo di un’edizione limitata (sperando di essere smentito).