A me questo sembra un discorso limitato e limitante.
Da un lato Patek deve accontentare le richieste di acquirenti con numeri elevati.
Dall'altro dovrebbe limitare quei numeri per salvaguardare i collezionisti che di quel Marchio hanno decretato la fortuna.
A me sembra che la politica della Casa rappresenti un giusto mezzo tra le due esigenze.
D'altro canto, se guardiamo ad es. Audemars e Vacheron, cosa stanno facendo di diverso?
Tu continui a parlare di "mercato:" senza però specificare quale, di quali acquirenti, mentre altri continuano a fare un discorso di percezione del brand, anche questa legata a quale mercato, e altri ancora mostrano perplessità sulla tenuta della strategia nel lungo periodo. Senza contare la qualità del prodotto scaduta enormemente che dovrebbe interessare a molti ma a conti fatti sembra interessare a pochi. Troppi discorsi troppo diversi da fare nello stesso topic, uno parla di pere e l'altro risponde di mele.
Patek ha aumentato si il suo mercato, già a partire dagli anni 80 e soprattutto nei 90, grazie a strategie volte ad attrarre acquirenti interessati alla tenuta del valore, alla vendita di rimbalzo a breve termine, alla piccola speculazione e ad altre dinamiche commerciali sul secondo polso che proprio negli anni 80 sono nate e nei 90 si sono consolidate e hanno attratto un'intera nuova generazione di utenti per tutto il settore. Ma tutto questo ha inevitabilmente i suoi effetti negativi sulla "percezione del marchio" e su quella clientela che non compra con queste motivazioni.
Di contro chi ha "investito" in Patek negli 80 e ha già capito che salvo rare eccezioni é una chimera, non ha più alcuna motivazione a perseverare. Sono tutti clienti volatili e irrimediabilmente persi.
Aumentano i bottegai, diminuiscono i conoisseurs e gli ultrà ricchi desiderosi di status, visto che oggi fa più status un Richard Mille di un qualunque Patek (per esempio).
Sicuramente la strategia ha portato utili, ma in un'ottica di lungo periodo a molti appare perdente, depaupera il prestigio e la percezione del marchio perché depaupera il target della propria clientela e la qualità del prodotto venduto.
Ap e VC per dinamiche differenti la stessa cosa è anzi peggio, ma non vedo cosa c'entrino in una discussione che verte su PP. Mal comune mezzo gaudio?!
P.s: Ale, ti rendi conto da solo che paragonare settori merceologici totalmente diversi non ha alcun senso?!