Mmm… anche ciaca mi permetterà qualche annotazione di dissenso…
un quadrante così originale, semplice ed efficace lo disegna un genio.
“Originale” abbastanza, “semplice” senz’altro, ma “efficace”… proprio no!
Io già trovo poco immediata l’affissione digitale dell’ora…
E non si tratta di semplice “preferenza” personale, perché sappiamo che mentre le riproduzioni analogiche imitano il funzionamento del nostro cervello (e quindi sono interpretate immediatamente) quelle digitali richiedono di essere “tradotte”.
Roba di frazioni di secondo, certo… ma non irrilevante. Ad esempio, durante una conversazione la posizione delle lancette consente di cogliere l’orario con la coda dell’occhio, in maniera quasi subliminale, senza darlo a vedere all’interlocutore, e quindi senza dare l’impressione che consideriamo la sua compagnia noiosa e non vediamo l’ora di liberarci…
(Attenzione: a me i saltarelli piacciono, ma la questione della leggibilità non è irrilevante).
In questi Oechslin l’indicazione delle date è ancor meno intuitiva e immediata.
Doversi mettere a fare i conti può addirittura essere fonte di imbarazzo se si è in compagnia, magari in ambito professionale: “Che giorno è oggi? Aspetta che conto…” E mentre avvicino l’orologio agli occhi per essere sicuro di non sbagliare, il mio interlocutore, sghignazzando, ha già estratto dalla tasca e consultato il suo
smartphone: “Non ti preoccupare, ho già fatto da me…”
Sto esagerando? Un po’…
Intendiamoci, non dico che questi orologi siano da disprezzare per l’affissione del calendario.
Potrebbero essere – a determinate condizioni - un pezzo gradito in una collezione (anche se non riesco ad immaginare che sarebbero tra i primi ad essere scelti).
Però non definiamo il quadrante “efficace”…
… (l'estetica per definizione è sempre discutibile)…
Affermazione ambigua…
Se intendiamo che dell’estetica si può – e si deve - discutere (come anche della tecnica…), siamo d’accordo.
Se invece intendiamo che l’estetica è fonte di discussioni inutili, perché puramente soggettiva, non sono più d’accordo.
Il gusto personale è soggettivo, ma non coincide con l’estetica (o con l’Estetica), che è disciplina ampia ed affascinante.
Poi è vero che il gusto dovrebbe essere educato, che non siamo più abituati a farlo (non solo nel campo degli orologi: ormai vige la dittatura del “soggettivo”) e che quindi le discussioni sul tema divengono spesso dialoghi tra sordi. Ma gettare la spugna significa rinunciare a ragionare su uno degli aspetti che degli orologi continua ad affascinarci di più…
Tornando agli Oechslin, tra gli elementi che a mio avviso rendono poco concorrenziale il rapporto qualità/prezzo non c’è però - almeno da parte mia - il semplice fatto che siano “brutti” (a qualcuno piacciono senz’altro), ma la considerazione che sono esteticamente - e non solo -
poco curati : tanto nell’impostazione (sia di cassa sia di quadrante), quanto nella realizzazione (il calendario lunare è davvero triste: utile per piantare i pomodori, come è stato giustamente osservato).
Vogliamo un esempio di quadrante essenziale ma elegantissimo? Il Max Bill... troppo facile?
Perché parlare di prezzi sul nuovo scandalizzandosi per una cosa che non piace e non per tanti altri orrori che invece piacciono (come potrebbero essere per me i tanti grotteschi Breguet attuali che tanto apprezzi, per esempio) quando é evidente che su questo campo del rapporto tra qualità e prezzo sul nuovo non si salva praticamente quasi nessuno tranne forse Nomos, che senso ha?!
D'altronde non è pane e nemmeno allarme antintrusione, sono sfizi: se piacciono e ce li si può permettere li si compra, come si comprano i Rolex, i Panerai e tutto il resto della paccottiglia industriale, breguet e Patek inclusi, venduta a sangue di papa senza che nessuno si stracci le vesti.
Noto che spesso, quando si muove un’osservazione critica ad un orologio, si utilizza come argomento a “difesa” il fatto che esistano tanti altri casi simili o addirittura peggiori.
Per cui…
Dovrei astenermi dal muovere una critica – prudente e argomentata – alle scritte del Journe se prima non critico anche quelle dei Rolex? E va bene, aprirò una discussione specifica per criticare innanzitutto i Rolex.
Dovrei astenermi dal criticare le dimensioni eccessive di un orologio per il fatto che “ormai li fanno tutti così”? E va bene, li criticherò metodicamente tutti!
E tornando agli orologi di questa discussione: dovremmo evitare di criticare il prezzo di un orologio per il solo fatto che le politiche di prezzo di quasi tutte le case sono troppo speculative? Beh, per quello che mi riguarda, l’ho scritto…
Non rivolgo a questi Oechslin un’accusa moraleggiante, di essere proposti da avidi speculatori. Semplicemente, mi sembra di rilevare che a quel prezzo, per essere competitivi (rispetto ad orologi che saranno “banali”, ma piacciono e vendono), potevano offrire di più, senza puntare le loro
fiches su un’unica carta, quella dell’originalità (del movimento semplificato, più che del quadrante; poi esistono altri aspetti interessanti, come la personalizzazione, ancora poco sviluppati).
Oppure potevano essere più aggressivi sul prezzo.
Poi avranno ragione loro, e saranno già sommersi dalle prenotazioni…