No, io vedo che orologi da 4k (reale street proce di questo iwc) sono l'entry level dell'orologeria "blasonata" nella categoria degli sportivi braccialati, quella che si vende e che la gente compra per avere al polso prevalentemente orologi sportivi, da portare nella quotidianità, che devono funzionare bene per anni e anni, non devono offrire paturnie e paranoie da assistenza o da improprio utilizzo, e perchè no resistere bene al tempo e all'uso, quale che esso sia, anche lavarsici le mani sotto al rubinetto o ripararci gli annaffiatoi del giardino, senza particolari problematiche, che sia la data che si inceppa a casaccio, il rotore che non carica, la cassa che non tiene bene l'acqua, il bracciale che si smonta perchè si molla la vite, la corona che quando si smonta si deve buttare o l'assistenza che non puó offrire un comune orologiaio perchè non conosce il calibro o non può accedere ai ricambi, ecc ecc ecc.
Orologi per i quali certo tipo di calibri sono perfetti, assicurano tutti questi requisiti e soddisfano i loro potenziali clienti evidentemente poco interessati alle finezze meccaniche, alle finiture, e ad altro genere di "valori" generalmente apprezzati da altra tipologia di clienti in altri segmenti di mercato. Robusti, affidabili, inarrestabili anche in assenza di alcuna manutenzione facili da revisionare, ed economici nella fornitura di ricambi. Stop.
D'altronde la storia di IWC dalla sua rinascita in avanti è stata fatta con ETA per una ragione, mica per caso. Blumlein aveva capito che in un'epoca di vacche magre investire sulle basi tempo o crono non aveva alcun senso quando ce n'erano già di economiche e performanti a iosa, come appunto la produzione ETA Valjoux. E che quelle basi erano anche perfette per proporre complicazioni a basso costo e accessibili ad una più ampia fetta di mercato desiderosa di possedere un crono perpetuo o un rattrapante (per esempio).
Che poi IWC abbia cambiato pelle con l'acquisizione o che ci siano mosche bianche come Coyon che riescono a proporre altro tipo di orologeria allo stesso prezzo credo non sposti di molto quella che è un'evidente segmentazione del mercato e della clientela di orologi, oggi.
Non tutti gli orologi si comprano per le stesse ragioni e per gli stessi usi, come per tutto d'altronde, e una delle prime regole di un'azienda è quella di saper individuare i clienti e saper congegnare prodotti le cui caratteristiche ne incontrino la domanda. E che ci sia una domanda di orologi con le caratteristiche di questo IWC è evidente, altrimenti IWC non esisterebbe più come non esisterebbero Rolex, Omega, Zenith e Panerai.
Io, se mi piacesse, questo ingenieur a questo street price lo comprerei con lo stesso spirito e per lo stesso motivo per il quale compro un Rolex, un Omega o un Panerai.
Per la stessa ragione non comprerei mai un Rolex complicato, un Panerai sofisticato, un aquatimer con dentro un ultrapiatto, dovendoli pagare un x% in più; non saprei più che farmene.
Tutto questo non significa che le critiche alla politica dei prezzi non siano motivate, ma è un discorso diffuso a tutto il settore e non certo alla sola IWC o al solo ingenieur, e che con la coerenza tra tipologia di orologio e di macchina che incassa non rileva.
Perchè, ripeto, un pellaton su un 7765 modificato te lo fanno comunque pagare, e la fuffa del marchio la paghi tanto più quanto più ti vendono presunta "manifattura" o raffinatezza meccanica.
E allora ben venga l'ingenieur o l'aquatimer con il 2892 se per avere due cricchi di un diverso sistema di carica, che per altro non mi servono a nulla per ciò che devo farci con quegli orologi, mi devono costare una fortuna sia in fase di acquisto che revisione, con annessi sbattimenti.
Se voglio l'orologio di pregio, meccanicamente sofisticato e finemente rifinito, non penso a questa tipologia di orologi e, oggi più che mai, non penso nemmeno alle attuali produzioni. Da questa tipologia di orologi vorrei il meglio che lo stato dell'arte della produzione industriale può oggi offrire, bracciali comodi, resistenti, facilmente regolabili e smontabili, casse veramente impermeabili e meglio ancora più resistenti all'usura, quadranti finalmente leggibili la notte, e altre caratteristiche che non posso trovare su orologi d'epoca della stessa tipologia. Dell'anglage tirato via a macchina su un automatico, del mezzo millimetro di spessore in meno, del pellaton e dello scappamento sblindico solo per aumentare i prezzi a dismisura ma che nella sostanza non cambiano di una virgola la natura e tipologia dell'orologio, ne peggiorano ulteriormente il rapporto qualità prezzo e mi espongono a tutta una serie di incognite che su questi tipo di orologi non sono disposto a correre, che me ne faccio?
Credo sia questo il ragionamento che fanno molti acquirenti di questa tipologia di orologi, e francamente lo condivido.
Che me ne faccio di una valvola dell'elio sulla carrure che è solo una potenziale fonte di infiltrazione d'acqua? Che me ne faccio di un calibro più sottile ed estremo, meno diffuso e collaudato, in una cassa comunque spessa quanto una zippula, che me ne faccio di uno scappamento di cui nel lungo periodo sappiamo poco e di una spirale in silicio che ogni n anni per sola revisione mi deve costare quanto un pmw nuovo in un orologio che già con un 2892 da 4 soldi tiene il tempo più che bene....ecc ecc ecc.
Non mi sembra irragionevole distinguere gli ambiti e le caratteristiche tipologiche, mi sembra invece una presa di posizione "ideologica" pretendere da una smart la tecnologia e la finezza motoristica di una formula 1 solo perché "costa tanto". Costerebbe in ogni caso di più, non assolverebbe più alla sua funzione e, va da se, non la comprerebbe più nessuno (come infatti nessuno comprava le prime smart, troppo care per il segmento a cui erano rivolte), come nessuno comprerebbe più questo iwc con dentro un FP71 modificato con pellaton e data saltante esattamente avec seconde morte e bla bla bla a 25k euro