Benché lungo, avevo letto il topic su Daniel, dove ho rivissuto con piacere il periodo all'inizio della sua avventura imprenditoriale, come tu stesso la hai chiamata.
Proprio nel topic citato, ho letto molte opinioni, e mi é sembrato che Angelo emergesse per la cognizione di causa
con la quale argomentava, dimostrando di aver ben conosciuto Daniel.
Mi chiedi un'opinione sul Roth orologiaio ? Prima di rispondere mi permetto di fare riferimento ad uno scambio di opinioni intercorso privatamente proprio tra Angelo ed il sottoscritto, con la speranza che il cortesissimo e molto competente Angelo non me voglia.
Mi ero rivolto ad Angelo per chiedergli alcuni consigli e per capire meglio il mondo dei Forum in generale e di questo in particolare. Le risposte di Angelo mi sono state molto utili, pertinenti e di buon senso, ed approfitto per ringraziarlo di nuovo.
In realtà, una delle questioni che domina la comparazione tra la mia esperienza passata e le Vostre legittimissime opinioni, riguarda due piani dimensionali diversi, che sono sempre stati diversi perché é giusto così.
A che cosa serve che io racconti le diverse realtà fattuali, per definizione, sempre distanti dalle convinzioni percepite e sedimentate negli appassionati di orologeria.
A che cosa serve sapere il nome o le aziende che potrebbero aver aiutato, a volte in modo risolutivo, Tizio o Caio, il detentore della marca in esame? In realtà, agli appassionati non interessa la verità, non gli interessa come si sono svolti i fatti, anzi, dietro a certe loro curiosità, sperano di sentirsi dire proprio quello a cui hanno sempre creduto e che dà loro il piacere di amare quella o quell'altra marca. Gli orologi sono il compendio di competenze talmente diverse tra di loro, che nessuno, ma proprio nessuno, é in grado di padroneggiarle (maitriser) tutte insieme, naturalmente.
Può sembrare paradossale e persino ingiusto, ma nel successo commerciale di una marca il preziosissimo led insostituibile avoro degli orologiai non costituisce quasi mei l'elemento predominante e/o determinante.
Quindi, se tu mi chiedi di Roth l'orologiaio, cosa vuoi che ti risponda, che non é un bravissimo Orologiaio? Ma certo che é un bravissimo Orologiaio, come é certo che dispone di un gusto molto raffinato, come è altrettanto certo che altre persone gli sono state molto, molto utili, se é vero che ha potuto contare ed ottenere molto da Lemania, da un suo amico ingegnere, da qualche suo compaesano valentissimo Orologiaio, Ha potuto contare su di un bravissimo cassista, e su un altrettanto bravo quadrantista, E allora? dove sta il problema? Anche per tutti gli altri, in questo mondo, é la stessa musica.
Come già detto in passato, finora, nessun Orologiaio, benché bravissimo, é riuscito ad infrangere la barriera del successo, grazie alle sue abilità tecniche quasi sempre disgiunte dalle indispensabili e determinanti abilità imprenditoriali e commerciali.
A mio avviso, anche Daniel, non diversamente dagli altri suoi Colleghi che lo hanno preceduto o seguito, ha commesso l'errore di ritenere che la forza dei suoi manufatti bastasse a decretarne il successo e la perennità della sua marca.
I fatti purtroppo li conosciamo tutti e stanno a dimostrare che così non é stato.
Personalmente, ho conosciuto quasi tutti i rari ed eccellenti Orologiai della Svizzera, cominciando tanti anni fa' da Dominique Loiseau di Neuchatel, oggi scomparso. Ho cercato con alcuni di loro di dar vita ad un parternariato, a volte anche finanziandone i primi orologi, ma inesorabilmente ho dovuto arrendermi all'evidente impossibilità di qualsiasi fattibilità. Per la mia esperienza, l'orologiaio è una persona fiera, qualche volta presuntuosa, che ritiene talmente prioritario la bontà dei suoi manufatti da ritenere inutile cercare qualcuno che sappia fare quello che lui non sà fare.
Ed inesorabilmente la festa dura quello che dura, fintanto che la realtà mette in evidenza le predette carenze spesso accompagnate da bilanci fallimentari o quasi. Nel caso di Daniel, ha avuto pure la sfortuna di incocciare in presunti amici che amici non erano.
Dell'Uomo mi piace dire che é una bravissima persona, molto onesta, uno che sà chiedere scusa, una parola dismessa, purtroppo, nelle relazioni umane. Mi addolora molto la sua storia, credo meritasse ben altri riconoscimenti, ma non é il solo.
Cordialmente.
Beppe.
Un saluto anche da parte mia Beppe, ho piacere ritrovarti qui, anche se non ci siamo mai incrociati prima, però ho letto con interesse ciò che scrivesti in altri lidi su Minerva.
Spero avrai modo di trattenerti un po con noi perchè non capita spesso leggere storie di maisons e personaggi a queste inerenti da chi le ha vissute in prima persona da protagonista.
Ad esempio, io approfitterei subito per sottolinearti della presenza nel sito di un topic al quale tengo molto dal titolo "Daniel Roth: tutte le immagini del genio", non ti chiedo di leggerlo tutto perchè è davvero molto lungo ma, ho letto che tu lo conosci bene e sarebbe bello un tuo punto di vista sull'orologiaio, l'uomo e la sua breve avventura come Maison Daniel Roth. Chessò qualche episodio, aneddoti,insomma quel che preferisci, sempre che ne abbia voglia.
Sarebbe bello un giorno riuscire a conoscere il maestro, qualcuno di noi ha avuto anche qualche scambio di mail con Roth, potrebbe esser un incontro particolarmente suggestivo.