Orologico Forum 3.0

Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria

Beppe

Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
« Risposta #75 il: Ottobre 08, 2015, 16:36:16 pm »
Io ho letto :)
I capricci di una donna che non voleva più abitare a Le Brassus :D
Beppe lo ha scritto in modo politicamente corretto, la sostanza é che la signora Piguet voleva andarsene al caldo e al sole :D

Mi chiedo come tu faccia a sapere di circostanze evidentemente non pubblicate dai media ? Mi corre un dubbio, che sia stata la stessa Signora a confessarti del suo desiderio, oppure il famoso avvocato di Zurigo. In ogni caso, la tua tesi potrebbe essere verosimile o almeno comprensibile per tutti coloro che hanno frequentato la Vallée in inverno, brrrrrr !!! Chiamali capricci?
Cordialmente
Beppe

PESSOA67

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Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
« Risposta #76 il: Ottobre 08, 2015, 16:53:11 pm »
Davvero con i tuoi racconti Beppe si "entra" comunque in una dimensione che tra di noi appassionati non avrebbe modo di esistere perchè mancante dell'esperienza diretta, ovviamente noi vediamo e soppesiamo il prodotto finale senza vivere il dietro le quinte.
E di questo io mi sento di ringraziarti per quello che vorrai e riterrai utile per un Forum di appassionati condividere, suggerire e confrontare.
Tutti noi capiamo che il prodotto finale è parte di un lavoro di equipe che coinvolge figure (i cassai ad es, chi fa i quadranti etc etc) che solitamente non vengono mai nominate, come la brigata di cucina di uno Chef famoso che magari lavora per un Grand Hotel, tutti noi abbiamo smesso credo di leggere il termine "manifattura" com un unicum che ci fa brillare gli occhi.
Ma gli occhi ancora ci brillano quando vediamo un bell'orologio...
E qua gli animi a volte si scaldano perchè il bello è anche sfuggente...
Un caro saluto e benvenuto per quanto vorrai fermati qua.
Roberto

mbelt

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Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
« Risposta #77 il: Ottobre 08, 2015, 16:55:36 pm »
Davvero con i tuoi racconti Beppe si "entra" comunque in una dimensione che tra di noi appassionati non avrebbe modo di esistere perchè mancante dell'esperienza diretta, ovviamente noi vediamo e soppesiamo il prodotto finale senza vivere il dietro le quinte.
E di questo io mi sento di ringraziarti per quello che vorrai e riterrai utile per un Forum di appassionati condividere, suggerire e confrontare.
Tutti noi capiamo che il prodotto finale è parte di un lavoro di equipe che coinvolge figure (i cassai ad es, chi fa i quadranti etc etc) che solitamente non vengono mai nominate, come la brigata di cucina di uno Chef famoso che magari lavora per un Grand Hotel, tutti noi abbiamo smesso credo di leggere il termine "manifattura" com un unicum che ci fa brillare gli occhi.
Ma gli occhi ancora ci brillano quando vediamo un bell'orologio...
E qua gli animi a volte si scaldano perchè il bello è anche sfuggente...
Un caro saluto e benvenuto per quanto vorrai fermati qua.
Roberto
Comunque, tanto per ricordare che il mondo è un po' più complesso di come lo dipinge qualcuno, esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti. Certo aziende di una certa dimensione, ma esistono, non è che tutti usino i fornitori per gli stessi elementi. C'è chi fa oggi le spirali in casa, per esempio, e sono sempre di più.... Poi ci sono orologiai che non sanno fare gli imprenditori, ci sono orologiai che possono saper fare gli imprenditori anche. Anche qui ci sono molti esempi. Diverse case di orologeria sono state fondate da grandi orologiai. A cominciare da un tale che si chiama Breguet. Poi, certo per riuscire si devono avere più competenze. Ma senza validi orologiai che abbiano un peso sul prodotto, anche se hai validissimi manager il prodotto che esce non è all'altezza, e oggi gli esempi di questo si sprecano (ma anche nel recente passato) . Non saprei indicare una storia di orologeria di successo che non abbia avuto anche validissimi orologiai influenti sul prodotto, e non solo ottimi manager.
« Ultima modifica: Ottobre 08, 2015, 16:59:03 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

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Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
« Risposta #78 il: Ottobre 08, 2015, 17:00:12 pm »
Davvero con i tuoi racconti Beppe si "entra" comunque in una dimensione che tra di noi appassionati non avrebbe modo di esistere perchè mancante dell'esperienza diretta, ovviamente noi vediamo e soppesiamo il prodotto finale senza vivere il dietro le quinte.
E di questo io mi sento di ringraziarti per quello che vorrai e riterrai utile per un Forum di appassionati condividere, suggerire e confrontare.
Tutti noi capiamo che il prodotto finale è parte di un lavoro di equipe che coinvolge figure (i cassai ad es, chi fa i quadranti etc etc) che solitamente non vengono mai nominate, come la brigata di cucina di uno Chef famoso che magari lavora per un Grand Hotel, tutti noi abbiamo smesso credo di leggere il termine "manifattura" com un unicum che ci fa brillare gli occhi.
Ma gli occhi ancora ci brillano quando vediamo un bell'orologio...
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Un caro saluto e benvenuto per quanto vorrai fermati qua.
Roberto
Comunque, tanto per ricordare che il mondo è un po' più complesso di come lo dipinge qualcuno, esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti. Certo aziende di una certa dimensione, ma esistono, non è che tutti usino i fornitori per gli stessi elementi. C'è chi fa oggi le spirali in casa, per esempio, e sono sempre di più.... Poi ci sono orologiai che non sanno fare gli imprenditori, ci sono orologiai che possono saper fare gli imprenditori anche. Anche qui ci sono molti esempi. Diverse case di orologeria sono state fondate da grandi orologiai. A cominciare da un tale che si chiama Breguet. Poi, certo per riuscire si devono avere più competenze. Ma senza validi orologiai che abbiano un peso sul prodotto, anche se hai validissimi manager il prodotto che esce non è all'altezza, e oggi gli esempi di questo si sprecano (ma anche nel recente passato) . Non saprei indicare una storia di orologeria di successo che non abbia avuto anche validissimi orologiai influenti sul prodotto, e non solo ottimi manager.
Forse mi sono espresso male, quando citavo casse e spirali etc li intendevo come forniture esterne...da qui il termine "manifattura" da prendere con le molle...

mbelt

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Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
« Risposta #79 il: Ottobre 08, 2015, 17:11:28 pm »
Davvero con i tuoi racconti Beppe si "entra" comunque in una dimensione che tra di noi appassionati non avrebbe modo di esistere perchè mancante dell'esperienza diretta, ovviamente noi vediamo e soppesiamo il prodotto finale senza vivere il dietro le quinte.
E di questo io mi sento di ringraziarti per quello che vorrai e riterrai utile per un Forum di appassionati condividere, suggerire e confrontare.
Tutti noi capiamo che il prodotto finale è parte di un lavoro di equipe che coinvolge figure (i cassai ad es, chi fa i quadranti etc etc) che solitamente non vengono mai nominate, come la brigata di cucina di uno Chef famoso che magari lavora per un Grand Hotel, tutti noi abbiamo smesso credo di leggere il termine "manifattura" com un unicum che ci fa brillare gli occhi.
Ma gli occhi ancora ci brillano quando vediamo un bell'orologio...
E qua gli animi a volte si scaldano perchè il bello è anche sfuggente...
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Roberto
Comunque, tanto per ricordare che il mondo è un po' più complesso di come lo dipinge qualcuno, esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti. Certo aziende di una certa dimensione, ma esistono, non è che tutti usino i fornitori per gli stessi elementi. C'è chi fa oggi le spirali in casa, per esempio, e sono sempre di più.... Poi ci sono orologiai che non sanno fare gli imprenditori, ci sono orologiai che possono saper fare gli imprenditori anche. Anche qui ci sono molti esempi. Diverse case di orologeria sono state fondate da grandi orologiai. A cominciare da un tale che si chiama Breguet. Poi, certo per riuscire si devono avere più competenze. Ma senza validi orologiai che abbiano un peso sul prodotto, anche se hai validissimi manager il prodotto che esce non è all'altezza, e oggi gli esempi di questo si sprecano (ma anche nel recente passato) . Non saprei indicare una storia di orologeria di successo che non abbia avuto anche validissimi orologiai influenti sul prodotto, e non solo ottimi manager.
Forse mi sono espresso male, quando citavo casse e spirali etc li intendevo come forniture esterne...da qui il termine "manifattura" da prendere con le molle...
Se andasse avanti male come sta andando, prevederei che prima o poi ci saranno orologi fatti e progettati senza orologiai....anzi forse ci sono già e si vede....è il sogno di certi manager che poi non hanno tanto successo di solito. Ma chissà in futuro....
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
« Risposta #80 il: Ottobre 08, 2015, 17:50:39 pm »
Citazione
esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti

Su piccole produzioni è economicamente sostenibile, su produzioni in serie, seppur limitate, no.
In casa o non in casa poi, secondo me, poco rileva. Fissata l'idea, che è sempre del designer dell'orologio, l'importante è che casse e quadranti siano fatti "bene".
Tra un quadrante fatto ai massimi livelli dal migliore dei quadrantisti e uno fatto meno bene dall'orologiaio, io sceglierei sempre il primo.
Io alle competenze generali e diffuse non ho mai creduto, specie in settori molto specialistici come l'orologeria, dove è già difficile e ci vuole una vita saper fare ai massimi livelli solo una cosa (che sia una cassa, un quadrante, un movimento o la sua rifinitura). Ed è proprio per questa oggettiva impossibilità di concentrare competenze così diverse che l'orologeria è nata e si è sviluppata attorno al modello dei fornitori specializzati in cui ognuno deve fare la sua parte per ottenere il massimo in ogni ambito.
Poi sono arrivate le macchine a cnc e i sistemi computerizzati e tutto è diventato molto sfumato e relativo, ma ancora oggi se si vuole il prodotto del massimo pregio possibile, sempre allo stesso modello ci si deve affidare.
« Ultima modifica: Ottobre 08, 2015, 17:53:07 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
« Risposta #81 il: Ottobre 08, 2015, 17:56:49 pm »
Citazione
esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti

Su piccole produzioni è economicamente sostenibile, su produzioni in serie, seppur limitate, no.
In casa o non in casa poi, secondo me, poco rileva. Fissata l'idea, che è sempre del designer dell'orologio, l'importante è che casse e quadranti siano fatti "bene".
Tra un quadrante fatto ai massimi livelli dal migliore dei quadrantisti e uno fatto meno bene dall'orologiaio, io sceglierei sempre il primo.
Io alle competenze generali e diffuse non ho mai creduto, specie in settori molto specialistici come l'orologeria, dove è già difficile e ci vuole una vita saper fare ai massimi livelli solo una cosa (che sia una cassa, un quadrante, un movimento o la sua rifinitura). Ed è proprio per questa oggettiva impossibilità di concentrare competenze così diverse che l'orologeria è nata e si è sviluppata attorno al modello dei fornitori specializzati in cui ognuno deve fare la sua parte per ottenere il massimo in ogni ambito.
Poi sono arrivate le macchine a cnc e i sistemi computerizzati e tutto è diventato molto sfumato e relativo, ma ancora oggi se si vuole il prodotto del massimo pregio possibile, sempre allo stesso modello ci si deve affidare.
Secondo me un vero grande orologiaio completo almeno il disegno del quadrante lo fa e lo progetta. Se non nei minimi dettagli, almeno dei tratti salienti. Poi chi l'h detto che chi li fa in casa non abbia chi li sa fare? Se ha certe dimensioni anche questo è possibile. Sotto certe dimensioni è meno possibile. Ma decidere cosa fare all'interno o all'esterno è una scelta che ha ricadute. Il quadrante, ancora più che la cassa, è la faccia dell'orologio quindi ha una certa importanza.
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Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
« Risposta #82 il: Ottobre 08, 2015, 18:01:47 pm »
I quadranti di oggi comunque sono una desolazione in tutti i sensi.
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

mbelt

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Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
« Risposta #83 il: Ottobre 08, 2015, 18:02:01 pm »
Citazione
esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti

Su piccole produzioni è economicamente sostenibile, su produzioni in serie, seppur limitate, no.
In casa o non in casa poi, secondo me, poco rileva. Fissata l'idea, che è sempre del designer dell'orologio, l'importante è che casse e quadranti siano fatti "bene".
Tra un quadrante fatto ai massimi livelli dal migliore dei quadrantisti e uno fatto meno bene dall'orologiaio, io sceglierei sempre il primo.
Io alle competenze generali e diffuse non ho mai creduto, specie in settori molto specialistici come l'orologeria, dove è già difficile e ci vuole una vita saper fare ai massimi livelli solo una cosa (che sia una cassa, un quadrante, un movimento o la sua rifinitura). Ed è proprio per questa oggettiva impossibilità di concentrare competenze così diverse che l'orologeria è nata e si è sviluppata attorno al modello dei fornitori specializzati in cui ognuno deve fare la sua parte per ottenere il massimo in ogni ambito.
Poi sono arrivate le macchine a cnc e i sistemi computerizzati e tutto è diventato molto sfumato e relativo, ma ancora oggi se si vuole il prodotto del massimo pregio possibile, sempre allo stesso modello ci si deve affidare.
Non è detto. Può essere così, ma può anche essere diversamente. Dipende. Ci sono esempi di un caso e dell'altro, di realizzazioni molto riuscite.
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ciaca

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Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
« Risposta #84 il: Ottobre 08, 2015, 18:04:59 pm »
Citazione
esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti

Su piccole produzioni è economicamente sostenibile, su produzioni in serie, seppur limitate, no.
In casa o non in casa poi, secondo me, poco rileva. Fissata l'idea, che è sempre del designer dell'orologio, l'importante è che casse e quadranti siano fatti "bene".
Tra un quadrante fatto ai massimi livelli dal migliore dei quadrantisti e uno fatto meno bene dall'orologiaio, io sceglierei sempre il primo.
Io alle competenze generali e diffuse non ho mai creduto, specie in settori molto specialistici come l'orologeria, dove è già difficile e ci vuole una vita saper fare ai massimi livelli solo una cosa (che sia una cassa, un quadrante, un movimento o la sua rifinitura). Ed è proprio per questa oggettiva impossibilità di concentrare competenze così diverse che l'orologeria è nata e si è sviluppata attorno al modello dei fornitori specializzati in cui ognuno deve fare la sua parte per ottenere il massimo in ogni ambito.
Poi sono arrivate le macchine a cnc e i sistemi computerizzati e tutto è diventato molto sfumato e relativo, ma ancora oggi se si vuole il prodotto del massimo pregio possibile, sempre allo stesso modello ci si deve affidare.
Secondo me un vero grande orologiaio completo almeno il disegno del quadrante lo fa e lo progetta. Se non nei minimi dettagli, almeno dei tratti salienti. Poi chi l'h detto che chi li fa in casa non abbia chi li sa fare? Se ha certe dimensioni anche questo è possibile. Sotto certe dimensioni è meno possibile. Ma decidere cosa fare all'interno o all'esterno è una scelta che ha ricadute. Il quadrante, ancora più che la cassa, è la faccia dell'orologio quindi ha una certa importanza.

infatti ho parlato di design, disegnare però è una cosa, fare un'altra.
poi ci può essere anche chi mette in struttura i quadrantisti per fare in casa, ma è una scelta secondo me poco sostenibile sul piano economico mentre sul pregio del prodotto non rileva in alcun modo.
Quello che volevo mettere in discussione è la figura mitologica dell'orologiaio a 360° capace di fare tutto (e ai massimi livelli). Non esiste
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mbelt

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Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
« Risposta #85 il: Ottobre 08, 2015, 18:11:37 pm »
Citazione
esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti

Su piccole produzioni è economicamente sostenibile, su produzioni in serie, seppur limitate, no.
In casa o non in casa poi, secondo me, poco rileva. Fissata l'idea, che è sempre del designer dell'orologio, l'importante è che casse e quadranti siano fatti "bene".
Tra un quadrante fatto ai massimi livelli dal migliore dei quadrantisti e uno fatto meno bene dall'orologiaio, io sceglierei sempre il primo.
Io alle competenze generali e diffuse non ho mai creduto, specie in settori molto specialistici come l'orologeria, dove è già difficile e ci vuole una vita saper fare ai massimi livelli solo una cosa (che sia una cassa, un quadrante, un movimento o la sua rifinitura). Ed è proprio per questa oggettiva impossibilità di concentrare competenze così diverse che l'orologeria è nata e si è sviluppata attorno al modello dei fornitori specializzati in cui ognuno deve fare la sua parte per ottenere il massimo in ogni ambito.
Poi sono arrivate le macchine a cnc e i sistemi computerizzati e tutto è diventato molto sfumato e relativo, ma ancora oggi se si vuole il prodotto del massimo pregio possibile, sempre allo stesso modello ci si deve affidare.
Secondo me un vero grande orologiaio completo almeno il disegno del quadrante lo fa e lo progetta. Se non nei minimi dettagli, almeno dei tratti salienti. Poi chi l'h detto che chi li fa in casa non abbia chi li sa fare? Se ha certe dimensioni anche questo è possibile. Sotto certe dimensioni è meno possibile. Ma decidere cosa fare all'interno o all'esterno è una scelta che ha ricadute. Il quadrante, ancora più che la cassa, è la faccia dell'orologio quindi ha una certa importanza.

infatti ho parlato di design, disegnare però è una cosa, fare un'altra.
poi ci può essere anche chi mette in struttura i quadrantisti per fare in casa, ma è una scelta secondo me poco sostenibile sul piano economico mentre sul pregio del prodotto non rileva in alcun modo.
Quello che volevo mettere in discussione è la figura mitologica dell'orologiaio a 360° capace di fare tutto (e ai massimi livelli). Non esiste
A parte il fatto che di solito gli orologiai sono sempre più di uno. Certo non esiste la figura di chi fa tutto, compreso gli zaffiri, i cinturini e altro. Ma esistono case che fanno in casa più cose di altre. Ed esistono orologiai che fanno più cose di altri. I risultati? Entrambi i modelli possono funzionare bene o male. Ma di una cosa sono sicuro: grandi orologi senza grandi orologiai sono impossibili. Poi si possono immaginare tante combinazioni possibili.
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Beppe

Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
« Risposta #86 il: Ottobre 08, 2015, 20:07:07 pm »
Citazione
esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti

Su piccole produzioni è economicamente sostenibile, su produzioni in serie, seppur limitate, no.
In casa o non in casa poi, secondo me, poco rileva. Fissata l'idea, che è sempre del designer dell'orologio, l'importante è che casse e quadranti siano fatti "bene".
Tra un quadrante fatto ai massimi livelli dal migliore dei quadrantisti e uno fatto meno bene dall'orologiaio, io sceglierei sempre il primo.
Io alle competenze generali e diffuse non ho mai creduto, specie in settori molto specialistici come l'orologeria, dove è già difficile e ci vuole una vita saper fare ai massimi livelli solo una cosa (che sia una cassa, un quadrante, un movimento o la sua rifinitura). Ed è proprio per questa oggettiva impossibilità di concentrare competenze così diverse che l'orologeria è nata e si è sviluppata attorno al modello dei fornitori specializzati in cui ognuno deve fare la sua parte per ottenere il massimo in ogni ambito.
Poi sono arrivate le macchine a cnc e i sistemi computerizzati e tutto è diventato molto sfumato e relativo, ma ancora oggi se si vuole il prodotto del massimo pregio possibile, sempre allo stesso modello ci si deve affidare.
Secondo me un vero grande orologiaio completo almeno il disegno del quadrante lo fa e lo progetta. Se non nei minimi dettagli, almeno dei tratti salienti. Poi chi l'h detto che chi li fa in casa non abbia chi li sa fare? Se ha certe dimensioni anche questo è possibile. Sotto certe dimensioni è meno possibile. Ma decidere cosa fare all'interno o all'esterno è una scelta che ha ricadute. Il quadrante, ancora più che la cassa, è la faccia dell'orologio quindi ha una certa importanza.

infatti ho parlato di design, disegnare però è una cosa, fare un'altra.
poi ci può essere anche chi mette in struttura i quadrantisti per fare in casa, ma è una scelta secondo me poco sostenibile sul piano economico mentre sul pregio del prodotto non rileva in alcun modo.
Quello che volevo mettere in discussione è la figura mitologica dell'orologiaio a 360° capace di fare tutto (e ai massimi livelli). Non esiste
A parte il fatto che di solito gli orologiai sono sempre più di uno. Certo non esiste la figura di chi fa tutto, compreso gli zaffiri, i cinturini e altro. Ma esistono case che fanno in casa più cose di altre. Ed esistono orologiai che fanno più cose di altri. I risultati? Entrambi i modelli possono funzionare bene o male. Ma di una cosa sono sicuro: grandi orologi senza grandi orologiai sono impossibili. Poi si possono immaginare tante combinazioni possibili.

Ma Marco, porta pazienza, faccio fatica a capire, ho la sensazione che alcune risposte siano esageratamente capziose, senza un qualsivoglia contributo utile, se non quello di alimentare botte e risposte invero poco comprensibili, almeno per me. Mi auguro che una maggiore serenità possa accompagnare le nostre chiacchiere, e mi spiacerebbe esserne, seppur involontariamente, la causa.
Se non portasse sfiga, aggiungerei "state sereni", sono solo orologi, belli o brutti, ma solo orologi.
Beppe

Beppe

Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
« Risposta #87 il: Ottobre 08, 2015, 21:02:54 pm »
Davvero con i tuoi racconti Beppe si "entra" comunque in una dimensione che tra di noi appassionati non avrebbe modo di esistere perchè mancante dell'esperienza diretta, ovviamente noi vediamo e soppesiamo il prodotto finale senza vivere il dietro le quinte.
E di questo io mi sento di ringraziarti per quello che vorrai e riterrai utile per un Forum di appassionati condividere, suggerire e confrontare.
Tutti noi capiamo che il prodotto finale è parte di un lavoro di equipe che coinvolge figure (i cassai ad es, chi fa i quadranti etc etc) che solitamente non vengono mai nominate, come la brigata di cucina di uno Chef famoso che magari lavora per un Grand Hotel, tutti noi abbiamo smesso credo di leggere il termine "manifattura" com un unicum che ci fa brillare gli occhi.
Ma gli occhi ancora ci brillano quando vediamo un bell'orologio...
E qua gli animi a volte si scaldano perchè il bello è anche sfuggente...
Un caro saluto e benvenuto per quanto vorrai fermati qua.
Roberto

Ti ringrazio, le belle parole fanno sempre piacere.
Purtroppo non mi piacciono le posizioni artattamente polemiche che mi annoiano in quanto, a mio modesto avviso, inutili e per niente stimolanti. Intendiamoci, il contradditorio è necessario, così come le critiche, purché motivate e soprattutto fondate, sennò sono un'inutile perdita di tempo. Molto sinceramente a 68 anni non cerco alcuna nuova o ulteriore affermazione o confermazione delle mie competenze professionali, peraltro limitate ad uno spicchio dell'universo orologero, e soprattutto non lo ricerco su di un Forum, per quanto rispettabile e frequentato da persone molto competenti. Se vi partecipo lo faccio esclusivamente per passare qualche momento gradevole, per soddisfare, quando posso qualche curiosità, non certo per dover stare attento e vigile per ripararmi da colui o coloro che mi spareranno la prossima missilata. Ho già provtao l'esperienza in altra sede e ne sono uscito massacrato.
Non cerco elogi, che quando arrivano fanno comunque piacere, ma non cerco nemmeno il contrario, e mi piacerebbe che la mia decisione di raccontare un po' del mondo degli orologi, nel quale ho avuto la fortuna di abitare per quasi quarant'anni, non si trasformasse, per alcuni, per un tiro al piccione. Sennò, con molta franchezza, chi me lo fa fare.
Scusami per lo sfogo, ma ci tenevo a corrispondere alla tua sensibilità con altrettanta sincerità.
Cordialmente
Beppe.

ma mi piacerebbe che non ci fosse per forza qualcuno

Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
« Risposta #88 il: Ottobre 08, 2015, 21:07:22 pm »
Beh, sai Beppe per molti di noi non è proprio così, perchè finchè si impegnano tante risorse, soldi, ricerche, tempo, e molti, molti scambi sui forum per fare amicizie, imparare e condividere, tutto ciò rende quest'interesse una parte importante nella nostra vita, altrimenti il tempo che vi dedichiamo perde di significato. Non credo che molti di noi possano ridurre la loro passione ad un "sono solo orologi".
Non dimentichiamo la componente irrazionale che alimenta qualsivoglia passione, e che ovviamente ne è il sale.
Che sarebbe l'ardore che proviamo per gli orologi senza qualche imbeccata, qualche discussione ficcante, o qualche lezione da parte di chi è più addentrato, per me fa parte del nostro percorso di apprendimento e di crescita e tutto può essere positivo in tal senso.
(Di fatto hai anche ragione e di cose più importanti degli orologi nella vita ovviamente ce ne sono, eppure…. ;) )
« Ultima modifica: Ottobre 08, 2015, 21:12:35 pm da leolunetta »
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Re:Blancpain, ma è proprio vero che le multinazionali fanno male all'orologeria
« Risposta #89 il: Ottobre 08, 2015, 21:09:48 pm »
Citazione
esistono poche case/orologiai che in casa fanno anche le casse e i quadranti

Su piccole produzioni è economicamente sostenibile, su produzioni in serie, seppur limitate, no.
In casa o non in casa poi, secondo me, poco rileva. Fissata l'idea, che è sempre del designer dell'orologio, l'importante è che casse e quadranti siano fatti "bene".
Tra un quadrante fatto ai massimi livelli dal migliore dei quadrantisti e uno fatto meno bene dall'orologiaio, io sceglierei sempre il primo.
Io alle competenze generali e diffuse non ho mai creduto, specie in settori molto specialistici come l'orologeria, dove è già difficile e ci vuole una vita saper fare ai massimi livelli solo una cosa (che sia una cassa, un quadrante, un movimento o la sua rifinitura). Ed è proprio per questa oggettiva impossibilità di concentrare competenze così diverse che l'orologeria è nata e si è sviluppata attorno al modello dei fornitori specializzati in cui ognuno deve fare la sua parte per ottenere il massimo in ogni ambito.
Poi sono arrivate le macchine a cnc e i sistemi computerizzati e tutto è diventato molto sfumato e relativo, ma ancora oggi se si vuole il prodotto del massimo pregio possibile, sempre allo stesso modello ci si deve affidare.
Secondo me un vero grande orologiaio completo almeno il disegno del quadrante lo fa e lo progetta. Se non nei minimi dettagli, almeno dei tratti salienti. Poi chi l'h detto che chi li fa in casa non abbia chi li sa fare? Se ha certe dimensioni anche questo è possibile. Sotto certe dimensioni è meno possibile. Ma decidere cosa fare all'interno o all'esterno è una scelta che ha ricadute. Il quadrante, ancora più che la cassa, è la faccia dell'orologio quindi ha una certa importanza.

infatti ho parlato di design, disegnare però è una cosa, fare un'altra.
poi ci può essere anche chi mette in struttura i quadrantisti per fare in casa, ma è una scelta secondo me poco sostenibile sul piano economico mentre sul pregio del prodotto non rileva in alcun modo.
Quello che volevo mettere in discussione è la figura mitologica dell'orologiaio a 360° capace di fare tutto (e ai massimi livelli). Non esiste
A parte il fatto che di solito gli orologiai sono sempre più di uno. Certo non esiste la figura di chi fa tutto, compreso gli zaffiri, i cinturini e altro. Ma esistono case che fanno in casa più cose di altre. Ed esistono orologiai che fanno più cose di altri. I risultati? Entrambi i modelli possono funzionare bene o male. Ma di una cosa sono sicuro: grandi orologi senza grandi orologiai sono impossibili. Poi si possono immaginare tante combinazioni possibili.

Ma Marco, porta pazienza, faccio fatica a capire, ho la sensazione che alcune risposte siano esageratamente capziose, senza un qualsivoglia contributo utile, se non quello di alimentare botte e risposte invero poco comprensibili, almeno per me. Mi auguro che una maggiore serenità possa accompagnare le nostre chiacchiere, e mi spiacerebbe esserne, seppur involontariamente, la causa.
Se non portasse sfiga, aggiungerei "state sereni", sono solo orologi, belli o brutti, ma solo orologi.
Beppe
Posso? Se invece di contestare polemicamente quello che scrivo entrassi nel merito di ciò che ho scritto e perché e su cosa non sei d'accordo con quello che ho scritto, ecco, questo potrebbe essere utile, anche a me.
« Ultima modifica: Ottobre 08, 2015, 21:13:43 pm da mbelt »
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