Orologico Forum 3.0

FP Journe Chronometre Bleu in vetrina

Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #120 il: Settembre 09, 2015, 11:58:09 am »
Credo che Mbelt si riferisse al Vagabondage II.... uno spettacolare saltarello prodotto se non ricordo male  in 68 pezzi in platino e 69 in oro rosa o qualcosa di simile

guagua72

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #121 il: Settembre 09, 2015, 12:02:27 pm »
Alessandro credo abbia reso più di tutti l'idea. Sebbene alcuni forumisti possano permetterselo, anche i più interessati ci pensano e ci pensano bene.......Ricordiamoci però che il Nautilus ha le liste di attesa a 23.000 Euro .
Cosa deduco? Personalmente penso che i veri estimatori dell'orologio, non gli speculatori, si ritrarranno sempre di più. Gli arricchiti o i ricconi senza cultura ( orologiera si intende) compreranno i soliti che sappiamo.
Non credere che per il 5711 ci sia una lista di attesa, è richiesto ma si trova con maggiore facilità del Blu di Journe. Io ho un solo orologio che a quanto mi dicono, e leggo nelle aste, se lo vendessi guadagnerei su ciò che l'ho pagato, nemmeno poco, ed è un Journe, forse, dico forse, l'unico Journe che consenta questa performance, e probabilmente uno dei pochissimi che lo consenta, tra gli orologi di questi anni. Metto il dubitativo perché so che finchè non si  vende non si sa mai con certezza, ma direi che c'è un certo margine... Ma tanto non lo venderò mai, è splendido e unico. Guarda caso era una serie limitata con caratteristiche esclusive, e da nuovo se ne vendevano molto pochi.
Marco, verissimo. Infatti moltissime volte hai catechizzato i novelli collezionisti speculatori, a porsi di fronte al mondo degli orologi pensando più di  rimettere che di guadagnare. La parola incremento di valore ha il suo peso ma deve essere secondaria nella passione. In modo particolare su certi pezzi. Quindi , bellissimo il Journe, di grande rispetto, probabilmente al giusto prezzo, ma bisogna  innamorarsene e forse i 1000 Euro scivoleranno più facilmente dalle nostre tasche

mbelt

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #122 il: Settembre 09, 2015, 12:59:18 pm »
Credo che Mbelt si riferisse al Vagabondage II.... uno spettacolare saltarello prodotto se non ricordo male  in 68 pezzi in platino e 69 in oro rosa o qualcosa di simile
Sì, è così. Mentre ci sono orologi stupendi in svendita, il Resonance su tutti, il Vagabondage, e stranamente solo il II, l'ancora più bello e raro I si vende stranamente a meno, è in continua salita. Lì oltre ad una caratura tecnica che da quello che so  non è propria di alcun altro saltarello (esiste anche un giallo meccanico, forse dovuta alla mia ignoranza in materia, ma prima o poi aprirò un topic nella sezione apposita), vi era pure un prezzo di partenza affatto esoso in rapporto alla concorrenza. Infatti vi è un altro Journe che costa parecchio, rispetto ad altri orologi con la stessa complicazione, ma quello è prodotto di serie, e comunque perde parecchio dal listino faraonico. Quindi contano le serie limitate, quando lo sono veramente, ma anche i prezzi di partenza, se sono troppo alti come avviene per il 99 per cento degli orologi i prezzi possono solo calare sul secondo polso.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #123 il: Settembre 09, 2015, 13:41:10 pm »
...ma certo è vero, il Vagabondage....che spettacolo, adoro poi i saltarelli e quello è forse il più attraente di tutti!

ciaca

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #124 il: Settembre 09, 2015, 15:02:48 pm »
La mia opinione è vicina a quelle di Alessandro e Giorgio, dobbiamo prendere atto senza nasconderci sotto la classica foglia di fico che il "mercato" di questi oggetti è fatto sempre più, e già da decenni, da acquirenti con una forte propensione all'investimento o al bene rifugio, alla facile rivendibilità e comunque più interessati a come evolve nel tempo il valore commerciale del bene acquistato piuttosto che non alle sue caratteristiche, siano esse estetiche, tecniche o di pregio generale, con l'eccezione dei soli orologi con forte valenza di status symbol, cool e trendy, che spesso esauriscono il loro fascino alla moda nel breve volgere di qualche stagione e che per questo generalmente e con solo qualche eccezione si collocano in una fascia mediamente "poco impegnativa" di prezzo.

Ciò è tanto più vero quanto più si va a guardare il mercato dell'usato, dove una marea di begli orologi di buon pregio giace invenduto a prezzi ormai divenuti irrisori in rapporto alle nuove produzioni anche di pregio nemmeno avvicinabile per quanto è più basso. Perchè ormai demodè o perchè comunque già talmente svalutati da non offrire alcuna suggestione di investimento o rifugio a nessuno.

In tutto ciò solo una ristrettissima cerchia di appassionati si muove ancora con priorità diverse dalle mere "performance" economiche degli oggetti acquistati o da acquistare, seppur anche loro con un occhio sempre più attento al portafoglio proprio alla luce di esperienze già consolidate su una diversa generazione di orologi.

Tale nicchia è talmente risicata, in rapporto alla potenziale offerta di orologi di pregio di secondo polso non affetti da probabili "performance" economiche o da fenomeni di moda, che la domanda sul singolo pezzo, sia una piccola ripetizione a minuti di AP o questo e altri Journe, non è ne cospicua ne tale da sostenerne in alcun modo la quotazione economica.
Fatti 100 i potenziali acquirenti di questo orologio (ma prendo ad esempio questo perchè è l'oggetto del topic, analoghe considerazioni si potrebbero fare per mille altri), infatti, quanti non possono trovare con il medesimo budget valide e molteplici alternative? Quanti non ragionano attendendo che l'orologio "passi di moda" e svaluti pesantemente, come pesantemente hanno svalutato tanti altri orologi di pregio di altri tempi e in altri tempi? Quanti non possono preferire, per ragioni tecniche o semplicemente estetiche, mille altri modelli comunque degni di attenzione, potendone magari comprare più d'uno con gli stessi soldi?
Va da se, quindi, che chi è disposto a pagare certe cifre per un solo orologio, preferendolo all'universo di altri orologi, nuovi o usati, disponibili, deve "amare" quell'oggetto e apprezzarne le peculiarità al punto da preferirlo su tutto il resto e ignorare tutte le perplessità e remore già esposte.

Evidentemente, a fronte di una produzione annua di x pezzi, il loro numero non è tale da impedire all'oggetto di rimanere fermo per mesi. E la cosa, francamente, non mi stupisce.
Non perché l'orologio non sia degno d'attenzione (a me personalmente non m'ha mai entusiasmato e continuo a giudicarne il prezzo troppo alto, ma ciò è irrilevante) ma perchè se inizio a fare la lista di tutti gli orologi, o le possibili combinazioni di orologi, che con lo stesso prezzo si possono acquistare sul mercato del secondo polso non finisco più. E non credo che tale ragionamento sia l'unico a farlo, come credo - per esempio - che dei 100 potenziali acquirenti di cui sopra molti potrebbero, per ragioni anche solo squisitamente estetiche, trovare più allettante con una cifra dello stesso ordine di grandezza di questo Journe, l'acquisto di un Breguet 3130, di due calendari perpetui AP, di un perpetuo Daniel Roth, di due cronografi manuali Breguet e Vacheron, ecc ecc ecc ecc ecc..........

In sintesi: la nicchia dei potenziali acquirenti è molto ristretta, l'offerta di potenziali alternative virtualmente infinita.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

erm2833

Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #125 il: Settembre 09, 2015, 15:04:42 pm »
Alessandro credo abbia reso più di tutti l'idea. Sebbene alcuni forumisti possano permetterselo, anche i più interessati ci pensano e ci pensano bene.......Ricordiamoci però che il Nautilus ha le liste di attesa a 23.000 Euro .
Cosa deduco? Personalmente penso che i veri estimatori dell'orologio, non gli speculatori, si ritrarranno sempre di più. Gli arricchiti o i ricconi senza cultura ( orologiera si intende) compreranno i soliti che sappiamo.
Non credere che per il 5711 ci sia una lista di attesa, è richiesto ma si trova con maggiore facilità del Blu di Journe. Io ho un solo orologio che a quanto mi dicono, e leggo nelle aste, se lo vendessi guadagnerei su ciò che l'ho pagato, nemmeno poco, ed è un Journe, forse, dico forse, l'unico Journe che consenta questa performance, e probabilmente uno dei pochissimi che lo consenta, tra gli orologi di questi anni. Metto il dubitativo perché so che finchè non si  vende non si sa mai con certezza, ma direi che c'è un certo margine... Ma tanto non lo venderò mai, è splendido e unico. Guarda caso era una serie limitata con caratteristiche esclusive, e da nuovo se ne vendevano molto pochi.
Marco, verissimo. Infatti moltissime volte hai catechizzato i novelli collezionisti speculatori, a porsi di fronte al mondo degli orologi pensando più di  rimettere che di guadagnare. La parola incremento di valore ha il suo peso ma deve essere secondaria nella passione. In modo particolare su certi pezzi. Quindi , bellissimo il Journe, di grande rispetto, probabilmente al giusto prezzo, ma bisogna  innamorarsene e forse i 1000 Euro scivoleranno più facilmente dalle nostre tasche
Mi chiedo perche' un collezionista dovrebbe guadagnare dalla propria passione.
Se "collezionassimo" con fini speculativi semplicemente commerceremmo.Punto.
Se "collezionassimo" con fini speculativi acquisteremmo tutti gli stessi orologi,che,mi piace ribadirlo,non sono orologi da
collezione in quanto privi di pregio tecnico,di rarita' e di importanza storica (apro una breve parentesi:c'e' chi si meravigliava del valore venale dei PP 1518;vorrei ricordare loro che e' stato il primo chrono-perpetuo da polso della storia e per qualche decennio l'unico,era raro allora ed oggi lo e' ancor di piu',e' di una bellezza disarmante pur nella sua relativa semplicita' ).
Non si specula con Blancpain,non si specula con Breguet,non si specula con Audemars,non si specula con Genta ed altrettanto con Roth,Ebel,Vacheron ed Universal,men che meno con Nardin o Journe.
Non si specula neanche con i Cellini,o gli Ellipse o con gli Hors Lignes...
e sono infatti orologi che non compra nessuno dei "nuovi collezionisti" :'( il cui unico credo e' quello di sapere a quanto potranno rivendere l'orologio che vogliono comprare.
Le passioni sono studio,impegno,abnegazione e rimessa economica.
Scusate la filippica.

ALAN FORD

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #126 il: Settembre 09, 2015, 15:33:15 pm »
Alessandro credo abbia reso più di tutti l'idea. Sebbene alcuni forumisti possano permetterselo, anche i più interessati ci pensano e ci pensano bene.......Ricordiamoci però che il Nautilus ha le liste di attesa a 23.000 Euro .
Cosa deduco? Personalmente penso che i veri estimatori dell'orologio, non gli speculatori, si ritrarranno sempre di più. Gli arricchiti o i ricconi senza cultura ( orologiera si intende) compreranno i soliti che sappiamo.
Non credere che per il 5711 ci sia una lista di attesa, è richiesto ma si trova con maggiore facilità del Blu di Journe. Io ho un solo orologio che a quanto mi dicono, e leggo nelle aste, se lo vendessi guadagnerei su ciò che l'ho pagato, nemmeno poco, ed è un Journe, forse, dico forse, l'unico Journe che consenta questa performance, e probabilmente uno dei pochissimi che lo consenta, tra gli orologi di questi anni. Metto il dubitativo perché so che finchè non si  vende non si sa mai con certezza, ma direi che c'è un certo margine... Ma tanto non lo venderò mai, è splendido e unico. Guarda caso era una serie limitata con caratteristiche esclusive, e da nuovo se ne vendevano molto pochi.
Marco, verissimo. Infatti moltissime volte hai catechizzato i novelli collezionisti speculatori, a porsi di fronte al mondo degli orologi pensando più di  rimettere che di guadagnare. La parola incremento di valore ha il suo peso ma deve essere secondaria nella passione. In modo particolare su certi pezzi. Quindi , bellissimo il Journe, di grande rispetto, probabilmente al giusto prezzo, ma bisogna  innamorarsene e forse i 1000 Euro scivoleranno più facilmente dalle nostre tasche
Mi chiedo perche' un collezionista dovrebbe guadagnare dalla propria passione.
Se "collezionassimo" con fini speculativi semplicemente commerceremmo.Punto.
Se "collezionassimo" con fini speculativi acquisteremmo tutti gli stessi orologi,che,mi piace ribadirlo,non sono orologi da
collezione in quanto privi di pregio tecnico,di rarita' e di importanza storica (apro una breve parentesi:c'e' chi si meravigliava del valore venale dei PP 1518;vorrei ricordare loro che e' stato il primo chrono-perpetuo da polso della storia e per qualche decennio l'unico,era raro allora ed oggi lo e' ancor di piu',e' di una bellezza disarmante pur nella sua relativa semplicita' ).
Non si specula con Blancpain,non si specula con Breguet,non si specula con Audemars,non si specula con Genta ed altrettanto con Roth,Ebel,Vacheron ed Universal,men che meno con Nardin o Journe.
Non si specula neanche con i Cellini,o gli Ellipse o con gli Hors Lignes...
e sono infatti orologi che non compra nessuno dei "nuovi collezionisti" :'( il cui unico credo e' quello di sapere a quanto potranno rivendere l'orologio che vogliono comprare.
Le passioni sono studio,impegno,abnegazione e rimessa economica.
Scusate la filippica.

Tu hai ragione e la tua purezza ti onora ma...
Un appassionato con limitate possibilità economiche non può fare a meno di pensare che se domani avesse bisogno,quell'oggetto tanto desiderato ed amato dovrà essere sacrificato e non c'è niente di male se pensa che non vorrebbe rimetterci.
Io sono stato un collezionista sciagurato, potevo permettermelo ed ho comprato e venduto con assoluta passione e divertimento rimettendoci praticamente sempre.
Oggi che i tempi sono cambiati e che con l'attività stiamo semplicemente cambiando aria in attesa di tempi migliori, ho radicalmente cambiato l'approccio.

mbelt

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #127 il: Settembre 09, 2015, 15:53:25 pm »
La mia opinione è vicina a quelle di Alessandro e Giorgio, dobbiamo prendere atto senza nasconderci sotto la classica foglia di fico che il "mercato" di questi oggetti è fatto sempre più, e già da decenni, da acquirenti con una forte propensione all'investimento o al bene rifugio, alla facile rivendibilità e comunque più interessati a come evolve nel tempo il valore commerciale del bene acquistato piuttosto che non alle sue caratteristiche, siano esse estetiche, tecniche o di pregio generale, con l'eccezione dei soli orologi con forte valenza di status symbol, cool e trendy, che spesso esauriscono il loro fascino alla moda nel breve volgere di qualche stagione e che per questo generalmente e con solo qualche eccezione si collocano in una fascia mediamente "poco impegnativa" di prezzo.

Ciò è tanto più vero quanto più si va a guardare il mercato dell'usato, dove una marea di begli orologi di buon pregio giace invenduto a prezzi ormai divenuti irrisori in rapporto alle nuove produzioni anche di pregio nemmeno avvicinabile per quanto è più basso. Perchè ormai demodè o perchè comunque già talmente svalutati da non offrire alcuna suggestione di investimento o rifugio a nessuno.

In tutto ciò solo una ristrettissima cerchia di appassionati si muove ancora con priorità diverse dalle mere "performance" economiche degli oggetti acquistati o da acquistare, seppur anche loro con un occhio sempre più attento al portafoglio proprio alla luce di esperienze già consolidate su una diversa generazione di orologi.

Tale nicchia è talmente risicata, in rapporto alla potenziale offerta di orologi di pregio di secondo polso non affetti da probabili "performance" economiche o da fenomeni di moda, che la domanda sul singolo pezzo, sia una piccola ripetizione a minuti di AP o questo e altri Journe, non è ne cospicua ne tale da sostenerne in alcun modo la quotazione economica.
Fatti 100 i potenziali acquirenti di questo orologio (ma prendo ad esempio questo perchè è l'oggetto del topic, analoghe considerazioni si potrebbero fare per mille altri), infatti, quanti non possono trovare con il medesimo budget valide e molteplici alternative? Quanti non ragionano attendendo che l'orologio "passi di moda" e svaluti pesantemente, come pesantemente hanno svalutato tanti altri orologi di pregio di altri tempi e in altri tempi? Quanti non possono preferire, per ragioni tecniche o semplicemente estetiche, mille altri modelli comunque degni di attenzione, potendone magari comprare più d'uno con gli stessi soldi?
Va da se, quindi, che chi è disposto a pagare certe cifre per un solo orologio, preferendolo all'universo di altri orologi, nuovi o usati, disponibili, deve "amare" quell'oggetto e apprezzarne le peculiarità al punto da preferirlo su tutto il resto e ignorare tutte le perplessità e remore già esposte.

Evidentemente, a fronte di una produzione annua di x pezzi, il loro numero non è tale da impedire all'oggetto di rimanere fermo per mesi. E la cosa, francamente, non mi stupisce.
Non perché l'orologio non sia degno d'attenzione (a me personalmente non m'ha mai entusiasmato e continuo a giudicarne il prezzo troppo alto, ma ciò è irrilevante) ma perchè se inizio a fare la lista di tutti gli orologi, o le possibili combinazioni di orologi, che con lo stesso prezzo si possono acquistare sul mercato del secondo polso non finisco più. E non credo che tale ragionamento sia l'unico a farlo, come credo - per esempio - che dei 100 potenziali acquirenti di cui sopra molti potrebbero, per ragioni anche solo squisitamente estetiche, trovare più allettante con una cifra dello stesso ordine di grandezza di questo Journe, l'acquisto di un Breguet 3130, di due calendari perpetui AP, di un perpetuo Daniel Roth, di due cronografi manuali Breguet e Vacheron, ecc ecc ecc ecc ecc..........

In sintesi: la nicchia dei potenziali acquirenti è molto ristretta, l'offerta di potenziali alternative virtualmente infinita.
Questo discorso secondo me vale un po' meno quando si parla di orologi dalla fortissima identità tecnica ed estetica come gli Journe, ed in particolare questo Chrono Blu. Ha caratteristiche in se uniche, se una persona le conosce e le apprezza non le trova su un altro orologio né attuale ne vintage. Sé invece non le apprezza, beh, il mondo è pieno di orologi diversi, alcuni anche più convenienti. Infatti, benché non raro, la sua quotazione non è certamente disprezzabile su secondo polso se pensiamo che come sa lo stesso Journe il suo non è un marchio di prestigio, ma di e da conoscitori.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #128 il: Settembre 09, 2015, 16:04:14 pm »
Io credo che le vostre posizioni non siano in antitesi, fate semplicemente riferimento a due tipologie di acquirenti che seppur attratte potenzialmente dallo stesso oggetto hanno profili diversi.
Non tutti quelli che potremmo chiamare "conoisseurs", ossia mossi da studio, passione e abnegazione, devono necessariamente essere dei collezionisti per come li rappresenta Ermanno, ne tantomeno tutti coloro che non lo sono devono essere necessariamente dei commercianti mossi da soli appetiti pecuniari.

Semplicemente tra i due estremi esiste una molteplice e variegata categoria di acquirenti che per varie ragioni può e fa anche considerazioni di carattere economico di varia tipologia, come quelle che fanno Stefano o lo stesso Ermanno (e me compreso) quando valutano eccessivo il prezzo di questo orologio o ne valutano l'acquisto in alternativa ad altri magari meno pregiati ma altrettanto interessanti per diverse ragioni indipendentemente da quali siano i margini di eventuale profitto o svalutazione.

Se a me il Journe Bleu piacesse alla follia lo comprerei? Si
Se mi piacesse ma non al punto da farmelo preferire ad ogni altro orologio? No, prenderei altro e attenderei momenti migliori.
Se mi piacesse quanto altro che si paga di più ma offre maggiori "garanzie" commerciali? Oggi prenderei altro e aspetterei che il primo svaluti maggiormente.
Se mi piacesse quanto altro che si paga meno a parità di facile commerciabilità o anche inferiore? Vedi risposta precedente.
Le casistiche sono molteplici ed ognuno avrà le sue risposte ai vari casi, legittime ed insindacabili.

Ai miei tempi ho comprato i Roth nuovi, che nella loro epoca erano l'embrione di ciò che ha poi dato vota ai Journe o ai tanti indipendenti, e seppur pagati con ampi sconti, in rapporto a quanto li pagherei oggi con gli stessi soldi spesi ne comprerei tre volte, forse anche quattro. Se allora avessi avuto l'esperienza e la conoscenza che ho accumulato oggi, non avrei comprato i Roth (che avrei comprato oggi come ha fatto Claudio) ma tanti orologi oggi vintage e ormai inavvicinabili che all'epoca nessuno nemmeno conosceva e men che meno si filava di striscio come e più di come oggi quasi nessuno conosce e si fila i Roth e probabilmente domani conoscerà e si filerà i Journe o i G&F.
È il vantaggio di diventare vecchi....ma lo svantaggio di non cogliere l'attimo e vivere il momento :)

P.s: Marco, non entro nel merito della particolarità, pregio o unicità di questo orologio che non intendo discutere, dico che ciò che oggi è eccezionale domani potrebbe diventare "comune" se estrapolato dal suo contesto, come "comuni" (e molto svalutati) sono oggi molti orologi "eccezionali" nel loro periodo storico (con le solite eccezioni). E che, di conseguenza, la propensione all'acquisto di uno di questi orologi in questo momento potrebbe essere inficiata da una valutazione oggi propria dell'orologio "eccezionale" ma possibilmente domani propria dell'orologio "comune", per cui qualcuno potrebbe anche legittimamente e ragionevolmente pensare di posticipare l'acquisto a tempi diversi anche in rapporto alle proprie disponibilità o degli orologi che dovrebbe sacrificare per arrivare a questo, pur apprezzandolo.
« Ultima modifica: Settembre 09, 2015, 16:14:36 pm da ciaca »
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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #129 il: Settembre 09, 2015, 16:10:30 pm »
Io sono l'esempio di chi ci ha sempre praticamente perso nella compravendita di orologi, nono me ne vergogno e nemmeno me ne vanto.
sinceramente non capisco come si possa comprare solo con l'ottica di poter rivendere e guadagnare, questo per me non è avere una passione se non quella del denaro.
Non sono neanche altresì ipocrita da dire che non ci penso quando acquisto a quello che potrebbe capitare se rivendessi ma quando un orologio mi è piaciuto l'ho comperato punto e basta.
Così ho avuto Rolex ma anche Breitling Cartier Breguet JLC Genta Movado Lecoultre Eberhard etc etc..
Ora tornando a Journe ma chi ve lo dice che tra 15 anni non faccia ad es la fine di Genta?
Ve lo chiedo perchè se sfogliate gli annuari degli anni 90 c'è da avere paura ad aquistare credo qualsiasi orologio.
Da qui ancora una volta mi domando, ma certa gente ha la sfera di cristallo?
 

ciaca

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #130 il: Settembre 09, 2015, 16:19:50 pm »
Citazione
Ora tornando a Journe ma chi ve lo dice che tra 15 anni non faccia ad es la fine di Genta?

O di Roth, Andersen, Calabrese, Van Der Klaw, ecc ecc?
È quello che appunto provavo a spiegare.
Certezze chiaramente non se ne hanno, ma quando si accumulano certe esperienze si impara anche a muoversi con meno "impeto passionale" e più "freddo raziocinio". Che non significa essere dei commercianti veniali, ma semplicemente meno giovani e impetuosi, più pazienti e riflessivi.
Il giovane impetuoso vive l'attimo al massimo, si gode il momento, ma "spreca" molte risorse.
L'anziano riflessivo non vive al massimo, non cavalca l'impeto, ma ottimizza le (sempre minori) risorse. Che di questi tempi di vacche magrissime non è disprezzabile nemmeno sul piano pratico oltre che concettuale, perchè se le intenzioni sono buone quello che poi conta sono sempre i fatti :)

Chi oggi apprezza ma non compra il bleu Journe?
Chi non c'ha li sordi (evvabè :D) ma che se anche li avesse pensa che forse aspettando più in la può pagarlo (molto) meno; e quindi adesso è meglio che compra o ciò che é già talmente basso che più in la rischia di non trovarlo più perchè nel frattempo sono tutti finiti in fonderia, o ciò che gli piace uguale e offre minori prospettive di svalutazione, ossia che se aspetta il prezzo invece di scendere sale.

Ma mica è solo prerogativa di Journe! A ben guardare anche certo vintage già demodè di alcuni marchi mainstream (L&S, per esempio) o di indipendenti sulla cresta dell'onda (i primi Urwerk, per esempio) i primi segnali in tal senso già li danno.
Il vecchio si siede sulla riva del fiume e aspetta...sperando che il cadavere poi non sia il suo possibilmente  :D
« Ultima modifica: Settembre 09, 2015, 16:30:42 pm da ciaca »
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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #131 il: Settembre 09, 2015, 16:34:16 pm »
Citazione
Ora tornando a Journe ma chi ve lo dice che tra 15 anni non faccia ad es la fine di Genta?

O di Roth, Andersen, Calabrese, Van Der Klaw, ecc ecc?
È quello che appunto provavo a spiegare.
Certezze chiaramente non se ne hanno, ma quando si accumulano certe esperienze si impara anche a muoversi con meno "impeto passionale" e più "freddo raziocinio". Che non significa essere dei commercianti veniali, ma semplicemente meno giovani e impetuosi, più pazienti e riflessivi.
Il giovane impetuoso vive l'attimo al massimo, si gode il momento, ma "spreca" molte risorse.
L'anziano riflessivo non vive al massimo, non cavalca l'impeto, ma ottimizza le (sempre minori) risorse. Che di questi tempi di vacche magrissime non è disprezzabile nemmeno sul piano pratico oltre che concettuale, perchè se le intenzioni sono buone quello che poi conta sono sempre i fatti :)

Chi oggi apprezza ma non compra il bleu Journe?
Chi non c'ha li sordi (evvabè :D) ma che se anche li avesse pensa che forse aspettando più in la può pagarlo (molto) meno; e quindi adesso è meglio che compra o ciò che é già talmente basso che più in la rischia di non trovarlo più perchè nel frattempo sono tutti finiti in fonderia, o ciò che gli piace uguale e offre minori prospettive di svalutazione, ossia che se aspetta il prezzo invece di scendere sale.

Sono daccordo con te Angelo,
in questa ottica però i 13-14k del Journe allora diventano troppi.
In questa ottica e pensando a quanto i giovani vadano da tutt'altra parte parlando di orologi in generale comperare qualsiasi orologio sopra diciamo sopra i 10k eur diventa una follia.
Se poi sei sommerso dai soldi e non te ne frega di buttarne parimenti allora potresti comprare tutto perchè il denaro per te non ha valore.

mbelt

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #132 il: Settembre 09, 2015, 16:45:07 pm »
Siamo sicuri che Roth e altri all'epoca avessero la stessa fama di Journe di oggi? Perché a Journe io riconosco personalità estetica e caratura tecnica, una nomea e bravura molto riconosciuta dagli appassionati. Roth ad esempio non aveva uguale caratura tecnica. Ha fatto splendidi orologi ma non così innovativo tecnicamente. Poi Roth lo trovavi anche su Breguet in quegli anni . Poi certo nonostante questo può tutto andare a rotoli. Però vedo che quando si è riconosciuti ad un certo livello si rimane, come è rimasto Daniele, per esempio. Quindi sul piano commerciale tutto può succedere, ma oggi c'è internet, e Journe qualche carta in più in termini di originalità di Roth mi sembra che ce l'abbia.
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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #133 il: Settembre 09, 2015, 17:03:10 pm »
Marco, la tua passione è troppo giovane e recente per conoscere bene il contesto e i retroscena di quell'epoca, fidati. :)
Roth non lo "trovavi" sui Breguet, Roth ha FATTO Breguet., che ancor oggi per buona parte esiste e sopravvive del suo lavoro, Roth ai suoi tempi era uno dei pochissimi orologiai in grado di costruire, montare e far funzionare un tourbillon per orologio da polso, insieme a Calabrese e pochi altri. In un'epoca in cui l'intera produzione di orologi svizzeri non sommava più di qualche centinaio di tourbillon all'anno. Ed anche uno dei pochi orolgiai capaci di disegnarseli gli orologi, in modo impeccabile e formalmente compiuto come mai nessun altro prima e direi anche dopo di lui.
Uno che per molto tempo, prima di mettersi in proprio dopo che gli Chaumet erano falliti, i tourbillon li faceva a Forsay (ci vorrebbe tommykimi enciclopedico su questi retroscena).
Apparteneva a quella ristretta elite di orologiai, seppur relativamente giovane, che aveva buon diritto di entrare nell'A.H.C.I, che progettava a quattro mani orologi con Dufour e che ancor oggi, seppur ormai nel pieno della sua parabola discendente, i suoi più in auge colleghi coinvolgono in progetti come le Horological Machine, mica perchè era ed è un "due di coppe" :D
Ogni cosa ha il suo tempo, e al suo tempo (ricordiamolo di vacche magrissime e mezzi produttivi nemmeno lontanamente paragonabili agli attuali) Roth (come altri) era il "gotha" dell'orologeria indipendente, godendo di una fama molto più grande di quanto non fosse quella dell'allora giovanissimo Giulio Papi, dello stesso Dufour o del giovanissimo Franck Muller, altrimenti non avrebbe mai avuto con la sua prima produzione il successo che ebbe, anche e soprattutto per il prestigio di cui godeva all'epoca.
Chi c'era, allora, potrà confermare. :)

Per il resto è chiaro che nessuno può avere certezze, tante cose sono cambiate, molte sono diverse, e certamente non è detto che la storia debba ripetersi (cosa che francamente nemmeno mi auguro per il bene di questo settore), ma ciascuno necessariamente deve in qualche modo fare tesoro delle proprie esperienze.
« Ultima modifica: Settembre 09, 2015, 17:06:51 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

ALAN FORD

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Re:FP Journe Chronometre Bleu in vetrina
« Risposta #134 il: Settembre 09, 2015, 17:03:49 pm »
Certo internet oggi fa dilagare la fama mentre un tempo si andava avanti solo a fiere e riviste.
Quanto all'originalità, io credo che Roth con la sua forma rivoluzionaria di cassa sia decisamente avanti, avrà fatto meno dentro ma fuori ha creato qualcosa riconoscibile ad un chilometro.