La discussione mi è sembrata interessante, per cui vorrei ritornare su alcuni concetti.
A me piacciono poco gli emoticon e le citazioni, però ora vi cito Angelo, all'inizio del Topic: "34mm sono la quintessenza dell' eleganza, e visto che hai parlato di "smoking" sono anche la misura massima oltre la quale si scade nel cattivo gusto".
Dopo, gira che ti rigira siamo andati a pescare i Lord Brummel e i Petronio, però mi si consenta di dire che con 35 mm di orologio al polso non vedo dove stia il cattivo gusto....
Moda o non moda io comunque un 34 mm non lo comprerei mai, ma davvero con i 37 mm del mio ore del mondo in oro giallo sotto lo smoking (che non so neanche come è fatto) sembrerei un cafone?
Angelo tu sei l'integralista dell'eleganza e delle misure, d'altro canto se l'orologio deve solo far capolino da sotto il polsino, da 34 a 37 ci sono tre millimetri che sul mezzo diametro che si vede diventa 1,5, quindi io direi; non esageriamo su!
Dobbiamo a mio avviso chiarire due concetti: 1) quali sono le misure classiche degli orologi destinati ad un abbigliamento ultraformale, cioè formale per cerimonia (o evento mondano); 2) se è rilevante lo sforamento di 1-2 mm rispetto a quelle misure.
1) Il primo punto lo ha definito in maniera molto precisa ciaca in un suo intervento successivo a quelli iniziali:
Gli orologi da smoking, leggasi da cerimonia, storicamente sono anche più piccoli, da 30 a 32 mm, come certi Piaget.
34mm é quella misura convenzionale che si può ancora adottare (in deroga) su uno smoking e che per un secolo é stata lo standard di orologi formali.
In effetti, i 34 mm non sono tradizionalmente la misura unica degli orologi ultraformali o formali per cerimonia (o evento mondano), piatti o ultrapiatti.
34 mm era la misura più comune innanzitutto dei solo tempo e data, non piatti, per uso formale quotidiano (lavorativo o sociale). Alcune case, come Blancpain, a 34mm hanno prodotto addirittura elegantissimi cronometri (quindi una tipologia sportiva).
I 34mm sono stati adottati in deroga come scrive Angelo - anche su uno smoking, costituendo lestremo più elevato dellintervallo di 32-34 mm (a volte anche meno, mai oltre) in cui gli orologi da cerimonia venivano proposti.
Si badi bene: parliamo di un
intervallo di valori, allinterno del quale poteva quindi essere effettuata una scelta modulata sul gusto e su altre esigenze/caratteristiche personali (come le dimensioni del polso). I "codici" della tradizione classica non si caratterizzano per nessuna rigidità assoluta.
Per inciso: Beau Brummel non lho pescato io
Ma nel momento in cui è stato evocato, mi sembrava necessario inquadrarlo nella prospettiva corretta: non come semplice innovatore, ma come protagonista dellintroduzione di principî di eleganza che si sono imposti nel tempo.
2) È grave sforare di 1-2 mm? È una contabilità da burocrate dei millimetri, come afferma con simpatica e ficcante definizione Giorgio (Guagua72)?
In altre discussioni ho trovato molto interessanti e lho sottolineato - alcuni contributi tecnici sui materiali, che ne esprimevano le proprietà (durezza, resistenza alla corrosione, ecc.) non solo in termini di esperienza o impressione, ma sulla base di misurazioni precise.
Per cui, a costo di fare la figura del burocrate dei millimetri
, provo ad applicare la matematica allestetica, cioè a fornire una misurazione precisa dellimpatto visivo, in termini di incremento della superficie, che ha lincremento del diametro.
Assumiamo i 33 mm come misura aurea dellorologio formale per cerimonia, considerato che è più o meno la misura media dellintervallo 32-34 mm in qui quegli orologi venivano proposti (e purtroppo devo usare l'imperfetto per la maggior parte delle
maisons, anche se questo intervallo resta il più corretto).
Ebbene, rispetto a questa misura "aurea", un 34 mm (estremo superiore dellintervallo) presenta già un incremento di superficie del 6%; in un 35 mm la superficie aumenta del 12%, in un 36 mm del 19%, in un 37 mm del
25% (quasi 26)! In questultimo caso parliamo di una
maggiorazione della superficie di oltre un quarto (a fronte di un incremento di diametro che è solo del 12%: lincremento di superficie è più del doppio
), con un impatto visivo che è notevolissimo, snaturando completamente la tipologia di orologio.
Parlare quindi di una questione di pochi mm come per dire: uninezia significa non aver correttamente valutato la questione. Peraltro la differenza di impatto visivo emerge chiaramente, senza bisogno di contabilità delle percentuali, se poniamo a confronto direttamente (e non in fotografia) due orologi di dimensioni diverse che abbiano la stessa linea.
Il passaggio dalleleganza al cattivo gusto, ovviamente, non è immediato, non scatta al primo millimetro. È un passaggio progressivo, però
molto veloce (per inciso: lo scivolamento nel cattivo gusto è questione di pochi millimetri anche per gli orologi sportivi, che hanno anchessi misure classiche; rapportate, ovviamente, a contesti e abbigliamenti non formali).
Poi possiamo dire: che gli orologi li preferiamo grandi e ben visibili; che del
dress code ce ne infischiamo (e quindi non indossiamo neanche smoking o completi scuri
); che le misure classiche ci piacciono tanto, ma se vogliamo un orologio nuovo la scelta è scarsa e quindi la frustrazione ci induce ad accontentarci di misure più rilevanti; ecc.
Ma non possiamo dire che pochi millimetri non fanno la differenza o valutare la classicità di un orologio solo rispetto al disegno del quadrante.
Una sintesi chiara mi sembra la offra anche Claudio:
Fatto comunque appurato (io stesso ne ero dubbioso sin quando non ho approfondito a dovere) che un orologio dress code da 31/34 non è piccolo ma semplicemente un orologio elegante che ben si nasconde sotto il polsino. Così come un 35/36 sono un po' più protagonisti rispetto a quello che dovrebbero esser ma ancora senza ostentazione e che, molto probabilmente, oltre queste dimensioni un solo tempo ultra piatto non solo farebbe un po' l'effetto compact ma di certo otterrebbe quel disequilibrio nel complesso abbigliamento/accessori che non dovrebbe (ma volendo potrebbe) esser ricercato.
Va specificato solo (non lo avevo scritto con sufficiente chiarezza neanchio nel mio precedente intervento) che i 35-36 mm sono già decisamente fuori dallintervallo classico su cui ci si interrogava in apertura di discussione. Misure ancora accettabili in un polso grande, se proprio si è sensibili al fascino dellipertrofia moderna; misure
vicine a quelle classiche; ma non classiche (e quindi, va da sé, meno corrette con un abbigliamento classico).
Aggiungo che lequilibrio delle dimensioni non serve solo a far sparire lorologio sotto il polsino. Ci saranno momenti in cui lorologio farà la sua apparizione, per essere consultato
in quei momenti dovrebbe far mostra di sé un segnatempo elegante e discreto (elegante
perché discreto), tanto per la tipologia di quadrante quanto per le dimensioni; pronto a tornare al suo posto senza manovre complicate.
Altrimenti, se il problema fosse solo nasconderlo, andrebbe bene pure uno Swatch!
Qualche annotazione ulteriore:
- se rispettiamo la convenzione per cui il quadrante di un orologio formale dovrebbe essere senza datario (per maggiore pulizia del quadrante, ma anche perché in una cerimonia o in unoccasione speciale non serve consultare la data), non dovrebbe dispiacerci quella per cui non serve neanche la lancetta dei secondi: sempre per rendere più pulito il quadrante, ma anche per contenere lo spessore (se la lancetta è centrale) e perché, in unoccasione speciale
non si guarda al trascorrere dei secondi!
Peraltro il Vacheron messo a confronto da Claudio col Patek si fa preferire, a livello di purezza formale, anche per lassenza del giro dei minuti.
- ad Alessandro: il Patek ore del mondo che io adoro non è adatto ad una situazione molto formale non solo per il suo diametro, ma anche per lo spessore (ancor più difficile da nascondere) e per il quadrante (fuori contesto).
- a Gekko: lorologio da tasca è perfetto se
indossi un completo con gilet!
- sulluso esclusivo del bracciale in un contesto ultraformale io ho letto pareri controversi
Per quanto mi riguarda, preferisco un cinturino sottile in coccodrillo.
Infine, cè un aspetto per il quale personalmente mi discosto in parte dalla tradizione classica (o almeno dalla corrente diciamo prevalente): nella scelta del materiale della cassa per queste tipologie di orologio.
In effetti, loro giallo è sempre stato il metallo nobile più utilizzato rispetto a oro bianco, oro rosa e platino.
È vero che loro giallo ha una bellezza unica, oltre che l'importante caratteristica di non patire l'invecchiamento. Ma non è certamente discreto
Forse era preferito anche perché si temeva che i metalli nobili chiari potessero essere confusi con lacciaio.
Ad ogni modo, per le cerimonie più formali per me sono da preferire oro bianco e platino, anche se per motivi diversi da quelli per cui oggi vanno di moda: li prediligo per la loro algida eleganza e non per la loro flessibilità duso.