Io, come Ermanno, siamo testimoni di cronografi (non solo Roth ma del medesimo pregio) andati in asta da meeting art e invenduti o aggiudicati al minimo di stima (2.500 euro).
La domanda di oggetti "di qualità" è talmente irrisoria che le valutazioni ne risentono inevitabilmente.
Se siamo 4 gatti a volere un certo tipo di prodotto quel tipo di prodotto avrà sempre valutazioni irrisorie.
Di contro la domanda di marchio o di status è altissima, ed è quella che sostiene le quotazioni di certo altro tipo di prodotto e attira commercianti, dopolavoristi e speculatori. I quali nell'elevata domanda e nelle relative quotazioni crescenti trovano terreno favorevole.
Questo è un settore che ormai vive da decenni di aria fritta, di miraggi, di autentiche balle, in cui "il valore" è fatto dal marchio e la qualità del prodotto non interessa più, di fatto, a nessuno. Lusso griffato, e nulla più.
Che è già morto due volte, la prima a seguito della crisi dei quarzi e la seconda nella metà degli anni 90 quando si è svenduto alle holding del lusso per un tozzo di pane, che ha già conosciuto una bolla iniziata negli anni 80 ed esplosa nella prima metà degli anni 90 (da cui le enormi svalutazioni di tutti gli orologi di quell'epoca) ed è nel pieno di una seconda bolla che avrà il suo tracollo sui mercati cinese e russo, dove ci sono già le prime avvisaglie.
Morirà una terza volta, e risorgerà ancora come un'araba fenice ma sotto nuove spoglie e sempre più povere di "contenuti".