Oltre a questo, per anni, ha beneficiato del protezionismo si alcuni mercati, come appunto quello italiano e quello Brasiliano, dove aveva un notevole potere contrattuale con la politica locale, oltre che di enormi sovvenzioni di stato.
C'è stato un tempo in cui effettivamente era l'auto del proletariato perché costava meno della concorrenza, finiti i vantaggi competitivi e le relative barriere protezioNistiche anche il proletariato ha iniziato a comprare auto straniere al punto che il sindacalista che viaggiava in Duna dopo qualche anno lo trovavi su un'auto straniera, più evoluta, performante, affidabile, meglio costruita e non meno economica.
Uno resta forse il miglior progetto Fiat dell'era moderna, progetto originariamente lancia nato per sostituire la A112 e poi passato a Fiat rivisto e corretto, modello - questo si - di grandissimo successo commerciale che si vendeva bene ovunque e non solo sui mercati protetti, credo una tra le auto italiane che abbia venduto di più nella storia e sicuramente la migliore Fiat degli ultimi 45 anni.
Duna oltre ad un clamoroso flop commerciale (salvato nei numeri solo dai mercati dell'America Latina e del quarto mondo) resta il punto più basso della storia della casa, forse l'auto più brutta e modesta della sua storia, basata ancora sul pianale della 128. Altro che prodotto "ben pensato", divenuta presto icona di bruttezza e pochezza
Da non dimenticare altri cessi di quell'epoca, come la Regata, e quelli più recenti come la Croma.
Di fronte a tutto questo l'attuale Fiat non fa di certo rimpiangere quella del passato, almeno nei suoi modelli di maggior successo.