Orologico Forum 3.0

Il collezionista tra ricchezza e cultura orologiera

PESSOA67

  • *****
  • 1457
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il collezionista tra ricchezza e cultura orologiera
« Risposta #15 il: Settembre 21, 2015, 14:21:38 pm »
Allora forse succede indirettamente quello che capita con le auto, il nuovo si strapaga e l'usato si compra mediamente bene, con il plus che un orologio non sarà mai stato usato quanto una macchina.
Detto questo qualcuno diceva che senza il nuovo non ci sarà poi l'usato ma tutto l'usato circolante credo basti a soddisfare le ns brevi vite.
In più a me capita devo essere sincero di vedere nella patina del tempo che certi oggetti conservano si di loro una magia che uno spigolo acuto ed un bracciale scintillante perchè nuovo non mi procurano.
Peccato che in un mercato senza scrupoli si venda di tutto, ma qui si torna all'inizio del ns ragionamento che presuppone cultura, studio e conoscenza; basi indispensabili per affrontare il mercato Vintage.
Credo sia giusto e non solo negli orologi avere un percorso alle spalle e davanti a noi.

erm2833

Re:Il collezionista tra ricchezza e cultura orologiera
« Risposta #16 il: Settembre 21, 2015, 14:49:37 pm »
Allora forse succede indirettamente quello che capita con le auto, il nuovo si strapaga e l'usato si compra mediamente bene, con il plus che un orologio non sarà mai stato usato quanto una macchina.
Detto questo qualcuno diceva che senza il nuovo non ci sarà poi l'usato ma tutto l'usato circolante credo basti a soddisfare le ns brevi vite.
In più a me capita devo essere sincero di vedere nella patina del tempo che certi oggetti conservano si di loro una magia che uno spigolo acuto ed un bracciale scintillante perchè nuovo non mi procurano.
Peccato che in un mercato senza scrupoli si venda di tutto, ma qui si torna all'inizio del ns ragionamento che presuppone cultura, studio e conoscenza; basi indispensabili per affrontare il mercato Vintage.
Credo sia giusto e non solo negli orologi avere un percorso alle spalle e davanti a noi.
Le automobili hanno un arco temporale breve,gli orologi no.
Un'auto di 15 anni e' decrepita,un orologio con la stessa eta' e' quasi nuovo.
Almeno personalmente sto abusando del termine vintage,facevo piu' correttamente riferimento ad orologi con qualche lustro sulle spalle.Dico questo perche' se il vintage vero richiede una preparazione generale piu' una conoscenza specifica dell'orologio di nostro interesse il "vintage meno vintage" si puo' affrontare piu' serenamente;difficile che un orologio di una quindicina di anni abbia il quadrante ristampato o la cassa sostituita.

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il collezionista tra ricchezza e cultura orologiera
« Risposta #17 il: Settembre 21, 2015, 15:02:32 pm »
Citazione
Le automobili hanno un arco temporale breve,gli orologi no.

Esatto, senza considerare che le auto si usano ancora per la loro funzione strumentale senza la quale diventano ferro vecchio, l'orologio meccanico ha perso la sua funzione strumentale da mezzo secolo. Se la prima non é in.perfetto ordine.di marcia, o se obsoleta, é vecchia e inutile, se il secondo anticipa qualche secondo di troppo non cambia niente :)
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

palombaro

  • *****
  • 1204
  • M i c h e . .
    • Mostra profilo
Re:Il collezionista tra ricchezza e cultura orologiera
« Risposta #18 il: Settembre 21, 2015, 15:15:39 pm »
Argomento interessante … anche perchè, alla “fine della fiera” credo che ci siamo riuniti in molti qui di quelli che, pur avendo gusti differenti, hanno in comune l'approccio verso questa passione e forse verso il collezionismo.. o il concetto di collezionismo per quelli che non lo possono applicare o non si sentono collezionisti...
Io stesso non mi definisco collezionista perchè lo considero un termine labile .. un termine inutile se non affiancato da una specifica... Tutto è collezionabile, c'è chi presenta i propri pezzi, specificando che si tratta di collezione, fotografando tre pezzi tecnicamente uguali e meccanicamente uguali le cui differenze sono nel colore della ghiera (dal verde al nero ecc) e io osservo nella speranza poi che il proprietario non sia pure inconsciamente daltonico … ma la cosa è ugualmente legittima..
C'è poi chi colleziona orologi con lo stesso approccio di quando io collezionavo figurine alle elementari … (più che legittimo)
C'è chi sembra voler collezionare in base ai font utilizzati .. l'importante è che siano grassi e larghi o rovesciati, una scritta in più o una in meno... meglio se rossa .. ecc (attenzione: linguaggio non universale ma legittimo)
C'è chi decide che se ogni collezione che si rispetti deve avere un grado di rarità, allora questa rarità la si può trovare  da per tutto, in fondo si può far di necessità virtù e grazie all'ultimo numero del seriale ogni orologio diventa di fatto un pezzo unico .. (quando comoda)
C'è chi sostiene che una collezione è tale se basata semplicemente sull'emozione del momento, quello che trasmette un orologio nel momento in cui si compra (mi piace, non mi piace è più che sufficiente) ed è più che legittimo anche questo  .. ma mi son sempre chiesto perchè mai non collezionano braccialetti privi di meccanica se questa non fa testo nelle scelte .. (questa è solo una domanda che mi pongo .. come detto, questo “metodo” rimane legittimo)

Ciò che distingue il vero collezionista per me è il suo percorso (quello che avrà in collezione sarà una diretta conseguenza) attenzione, in fin dei conti, quando parlo di collezione non intendo necessariamente una collezione materiale .. Sempre meglio cominciare con il collezionare un po' di cultura orologiera .. questo metodo costa relativamente poco e sa appagare (alla lunga) più di qualsiasi bagaglio pieno zeppo di orologi .. darei via i miei orologi migliori se solo potessi far mio il bagaglio culturale di chi mi ha insegnato tanto ..
Chiedi qual'è il limite.. ? ? Per me il limite è il grado di cultura e come si decide di esprimerla .. la collezione materiale è solo il nostro bignami strategico, il sunto logico di noi stessi, il risultato matematico dei calcoli che facciamo ..
« Ultima modifica: Settembre 21, 2015, 16:47:04 pm da palombaro »
***

erm2833

Re:Il collezionista tra ricchezza e cultura orologiera
« Risposta #19 il: Settembre 21, 2015, 15:20:35 pm »
Michele,pur non conoscendoti ti voglio bene.

Re:Il collezionista tra ricchezza e cultura orologiera
« Risposta #20 il: Settembre 21, 2015, 16:43:26 pm »
Michele,pur non conoscendoti ti voglio bene.

Mi associo ad Ermanno e....la prossima volta ti è vietato mancare ad un ns incontro!

Re:Il collezionista tra ricchezza e cultura orologiera
« Risposta #21 il: Settembre 21, 2015, 16:55:35 pm »
Michele,pur non conoscendoti ti voglio bene.

Mi associo ad Ermanno e....la prossima volta ti è vietato mancare ad un ns incontro!

Mi associo anch'io e aggiungerei che dovrà anche portare il suo Steam Monster all'incontro. :)
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

palombaro

  • *****
  • 1204
  • M i c h e . .
    • Mostra profilo
Re:Il collezionista tra ricchezza e cultura orologiera
« Risposta #22 il: Settembre 21, 2015, 17:28:39 pm »
Michele,pur non conoscendoti ti voglio bene.

Grazie la tua stima mi entusiasma, mi commuove .... è reciproca ...

Michele,pur non conoscendoti ti voglio bene.
Mi associo ad Ermanno e....la prossima volta ti è vietato mancare ad un ns incontro!

grazie, se non ci saranno priorità famigliari farò di tutto per esserci .. ci tengo moltissimo (peccato ci dividano anche molti km e sarà difficile a breve affrontarli)

Michele,pur non conoscendoti ti voglio bene.
Mi associo ad Ermanno e....la prossima volta ti è vietato mancare ad un ns incontro!
Mi associo anch'io e aggiungerei che dovrà anche portare il suo Steam Monster all'incontro. :)

 :D sono pure sotto i 3k con lui ........  :P
grazie per le iniezioni di fiducia ... essenziali per me ... ;)
***

tick

  • *****
  • 1580
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il collezionista tra ricchezza e cultura orologiera
« Risposta #23 il: Settembre 21, 2015, 18:55:05 pm »
A me sembra normale ed anche giusto che una passione costi.
Diciamo che i soldi spesi per gli orologi non sono tutti buttati,che e' gia' molto,una parte se ne recupera.

Attenzione a non voler leggere l'equazione anche nel verso opposto: cioè che se non si recuperano almeno in parte soldi, allora parliamo di una passione in cui i soldi sono "buttati".
Questi implicherebbe automaticamente che ha ragione solo chi prende un Sub e che io sarei uno stupido a volare due ore sulle Dolomiti per poi tornare al punto di partenza.
Come dici è normale che una passione costi, indipendentemente dai valori residui che ognuno modula a suo piacimento prendendo magari un bel vintage sapendo che a rivenderlo varrà il ferro che pesa.
The quieter you become, the more you can hear

ciaca

  • *****
  • 13194
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il collezionista tra ricchezza e cultura orologiera
« Risposta #24 il: Settembre 21, 2015, 19:10:24 pm »
Lo dico con difficoltà, ma ritengo che ogni considerazione di carattere economico in qualche modo vizi sempre la genuinità di una "passione", tale per definizione quando scevra da alcun fine di natura diversa dall'interesse per la cosa in se, fatto salvo il legittimo desiderio di spendere il meno possibile.

La passione per i viaggi esclude a priori tale rischio, un viaggio una volta fatto non è rivendibile e rimane solo nel proprio patrimonio di ricordi ed esperienze.
Il rischio al contrario è sempre presente quando l'oggetto della passione è rivendibile, e tanto più quanto è rivendibile con buon ricavo. Non è una equazione, ma una correlazione inevitabilmente c'è.

Anche la massimizzazione del ricavo della rivendita puó essere inteso come una minimizzazione della spesa nel ciclo di vita di una passione, ma inevitabilmente condiziona le scelte e le rende meno "genuine" tanto più quanto questo condizionamento è forte.

Di contro un diverso modo di perseguire la minimizzazione della spesa è quello di attendere e acquistare secondo polso non più alla moda, minimo costo e ricavo di una successiva rivendita quasi nullo. Il risultato economico è lo stesso, la "genuinità" della scelta ai miei occhi appare diversa.
Argomento comunque scivoloso
« Ultima modifica: Settembre 21, 2015, 19:15:37 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

guagua72

  • *****
  • 2607
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il collezionista tra ricchezza e cultura orologiera
« Risposta #25 il: Settembre 21, 2015, 21:52:29 pm »
Lo dico con difficoltà, ma ritengo che ogni considerazione di carattere economico in qualche modo vizi sempre la genuinità di una "passione", tale per definizione quando scevra da alcun fine di natura diversa dall'interesse per la cosa in se, fatto salvo il legittimo desiderio di spendere il meno possibile.

La passione per i viaggi esclude a priori tale rischio, un viaggio una volta fatto non è rivendibile e rimane solo nel proprio patrimonio di ricordi ed esperienze.
Il rischio al contrario è sempre presente quando l'oggetto della passione è rivendibile, e tanto più quanto è rivendibile con buon ricavo. Non è una equazione, ma una correlazione inevitabilmente c'è.

Anche la massimizzazione del ricavo della rivendita puó essere inteso come una minimizzazione della spesa nel ciclo di vita di una passione, ma inevitabilmente condiziona le scelte e le rende meno "genuine" tanto più quanto questo condizionamento è forte.

Di contro un diverso modo di perseguire la minimizzazione della spesa è quello di attendere e acquistare secondo polso non più alla moda, minimo costo e ricavo di una successiva rivendita quasi nullo. Il risultato economico è lo stesso, la "genuinità" della scelta ai miei occhi appare diversa.
Argomento comunque scivoloso

Opinione condivisa e condivisibile, la scivolosità è d'obbligo perchè il fattore economico alle volte non può non essere considerato

erm2833

Re:Il collezionista tra ricchezza e cultura orologiera
« Risposta #26 il: Settembre 21, 2015, 22:18:16 pm »
A me sembra normale ed anche giusto che una passione costi.
Diciamo che i soldi spesi per gli orologi non sono tutti buttati,che e' gia' molto,una parte se ne recupera.

Attenzione a non voler leggere l'equazione anche nel verso opposto: cioè che se non si recuperano almeno in parte soldi, allora parliamo di una passione in cui i soldi sono "buttati".
Questi implicherebbe automaticamente che ha ragione solo chi prende un Sub e che io sarei uno stupido a volare due ore sulle Dolomiti per poi tornare al punto di partenza.
Come dici è normale che una passione costi, indipendentemente dai valori residui che ognuno modula a suo piacimento prendendo magari un bel vintage sapendo che a rivenderlo varrà il ferro che pesa.
Forse non mi sono spiegato bene.
Le passioni costano tutte;a me piacciono gli sci e le barche a vela e cerco di coltivare queste passioni.
Un paio di sci ha una vita molto piu' corta di una barca a vela,a fine carriera gli sci si buttano,le barche a vela si vendono.
Esiste qualcuno che sceglie la barca in base a quello che sara' il prezzo di rivendita?A me non risulta.
Nel campo degli orologi esiste chi acquista in base alla facilita' di rivendita ed alla remunerabilita' degli stessi.
Guadagnare rivendendo orologi e' anche abbastanza semplice.
Pero' anche chi acquista senza badare minimamente al probabile valore futuro si trovera' in mano,qualora volesse vendere,non un foglio di quaderno usato ma uno o piu' oggetti che non avendo scadenza avranno sempre un valore residuo,alto o basso che sia.

ilcommesso

Re:Il collezionista tra ricchezza e cultura orologiera
« Risposta #27 il: Settembre 21, 2015, 22:53:18 pm »
.............
Anche la massimizzazione del ricavo della rivendita puó essere inteso come una minimizzazione della spesa nel ciclo di vita di una passione, ma inevitabilmente condiziona le scelte e le rende meno "genuine" tanto più quanto questo condizionamento è forte.
.............

La famosa passione per i soldi    ;D

Nulla di sbagliato, basta solo non confondere il collezionista con lo speculatore, figura ormai assurta al rango di intenditore nunc appassionato.

guagua72

  • *****
  • 2607
    • Mostra profilo
    • E-mail
Re:Il collezionista tra ricchezza e cultura orologiera
« Risposta #28 il: Settembre 22, 2015, 00:42:35 am »
.............
Anche la massimizzazione del ricavo della rivendita puó essere inteso come una minimizzazione della spesa nel ciclo di vita di una passione, ma inevitabilmente condiziona le scelte e le rende meno "genuine" tanto più quanto questo condizionamento è forte.
.............

La famosa passione per i soldi    ;D

Nulla di sbagliato, basta solo non confondere il collezionista con lo speculatore, figura ormai assurta al rango di intenditore nunc appassionato.
Anche in questo caso ce ne sarebbero parecchie da raccontare. Certo che il mio pensiero va a coloro che conoscono e  che apprezzano.