A me l'ipotesi di Sapelli pare convincente, anche perchè l'avevo anticipata un paio di giorni fa in uno dei miei primi post in questo 3D
Che ci sia un forte contrasto tra la politica tedesca e quella americana non ci sono dubbi, e molteplici sono stati in questi ultimi tempi i segnali di una tensione crescente.
La storia degli approvigionamenti di gas è nota da tempo, la Germania ha fatto il north stream con la Russia mentre gli USA vorrebbero spezzare il monopolio delle forniture russe con il south stream per collegare i bacini dell'Azerbadjian all'Europa. Ancora la Germania è stata tra le più riottose ad accettare le sanzioni alla Russia dopo l'escalation della guerra nel Dombass dopo l'invasione russa della Crimea.
Poi c'è la storia dell'egemonia tedesca in Europa e la sua cieca ostinazione nella politica dell'austerità che ha portato in recessione l'intero continente, gli scontri con draghi sul Quantitative Easing della BCE, con il FMI sul piano di aiuti alla Grecia dove si è creato una gigantesca tempesta in un bicchier d'acqua al punto da mettere a rischio la tenuta dell'euro, ed ancora le critiche della cancelleria tedesca alla decisione di qualche giorno fa della FED di non rivedere al rialzo i tassi; ed in generale una evidente visione utilitaristica e miope della stessa Germania più intenta a perseguire i propri interessi nazionali in modo autonomo, da ultimi alcuni importanti accordi commerciali con la Cina quali appunto quelli riguardanti Daimler, piuttosto che ragionare in ottica europea favorendone una politica economica espansiva capace di farla uscire dal pantano della recessione in cui proprio la Germania l'ha fatta piombare e dalla quale proprio la Germania ha tratto il massimo vantaggio, al punto da essere andata in procedura d'infrazione proprio per l'eccesso di avanzo primario che ha fatto registrare negli anni. Un'Europa che come correttamente sostiene Sapelli senza l'America è un nano sia politico che economico ma che allo stesso tempo serve all'America, per ovvie ragioni di egemonia, e le serve "in crescita" e capace di far fronte all'avanzata russa e cinese, oltre che possibilmente più integrata a livello politico, cosa alla quale la Germania è la prima ad opporsi (come ben saprai se hai seguito il dibattito sulla costituzione europea).
Ancora la vicenda dell'NSA che spiava la Merkel, l'ennesimo segnale di rapporti non propriamente distesi.
È pacifico che l'intento non è quello di mandare in recessione l'economia tedesca, quanto piuttosto quello di indurre la stessa Germania a rivedere molte delle sue posizioni a livello economico e geopolitico indebolendone, se necessario, la posizione in Europa. Una Germania che, purtroppo, in preda al suo fanatismo ideologico che la porta al perenne desiderio di dominio (ci provano da oltre due secoli), non impara mai dalla storia e dai suoi errori, ne dai suoi più illuminati statisti come Kohl. E per questo ne esce sempre con le ossa rotte, dopo averle fatte rompere all'intero continente.
D'altronde, diciamocelo, uno scandalo di questa portata non esce così, da un giorno all'altro, con le conseguenze alle quali stiamo assistendo, senza che il dipartimento di stato Americano non dia il suo assenso. Il quadro geopolitico mi sembra fin troppo chiaro, ed è qui ben riassunto:
http://www.formiche.net/2015/09/25/volkswagen-grecia-energia-gli-attriti-germania-usa/
Non sono per nulla d'accordo. Perché le cose non stanno proprio come scrivi. Sulla Russa ad esempio, è vero che per molto tempo è stata fredda al Germania sulle sanzioni ma all'ultimo giro invece Merkel è stata una protagonista assoluta del confronto duro con Putin. Anche sul l'integrazione Europea, l'unico leader europeo che ha fatto delle proposte in passato e continua a farle di tanto in tanto è proprio la Merkel. E ti dirò di più: gli USA non hanno alcuna intenzione di favorire l'UE la vedevano con sospetto già ai tempi della guerra fredda e ora ancora di più. Sanno che hanno tutto da guadagnare da una Europa disunita. Il massimo di tensione fra Germania e USA è stato o,tre dieci anni fa, fra Schroeder ( che ora lavora per Gazprom) e Bush Jr ai tempi dell'Iraq. L'Italia purtroppo che avrebbe tutto l'interessa all'Unione Europea non è mai stata in grado di farla andare avanti, anzi per molti anni ha ostacolato l'applicazione delle regole europee. Anche i più europeisti dei politici italiani sono stati scadenti in materia a dire poco. In Europa è la Francia la vera nemica dell'unità europea. Anche Hollande quando Merkel si è spinta in avanti la Francia ha sempre frenato, per me anche contro il suo interesse nazionale. Non parliamo poi dei tempi di Sarkosy e di Berlusconi, per carità. La Francia è sempre stata ostile a differenza della Germania. Più ostile persino della Gran Bretagna che mai ha nascosto di non volere alcuna unione politica ma semmai solo economica . E i Paesi dell'Est? Basta vedere come si comportano sull'immigrazione. No caro Angelo, so che i luoghi comuni dicono il contrario ma purtroppo il Paese politicamente più europeista in questi anni modesti è stata la Germania di Merkel , a tratti. Gli altro zero, anzi sotto zero. Vero è che la Germania in mancanza di unione politica ha pensato ben di massimizzare i vantaggi alla sua economia dell'Euro. Ma di questo accuserei chi glielo ha lasciato fare, e cioè i vari leader europei, e chi ancora glielo lascia fare. Perché i tedeschi fanno quello che sanno fare bene e non possono essere rimproverato per questo. Se noi avessimo fatto le riforme che fece Schroeder oggi non saremmo nelle considizioni in cui siamo per colpa non dell'Europa ma solo ed esclusivamente nostra. Negli USA sono pragmatici. Potrebbero avere ostilità verso la Germania teoricamente per la ragione opposta rispetto a quella che dici, perché è l'unico paese che ogni tanto fa proposte per la UE per una maggiore integrazione. Ma questo contrasto non si manifesta perché gli USA ovviamente trovano comodo che sia la Francia, l'Italia, la GranBretagna , i pAesi dell'Est ( che hanno molti interessi geopolitici con gli USA) a sabotare i tentativi tedeschi.
Quindi no, Angelo, è tutto sbagliato, la realtà è esattamente al contrario. E i tempi sono cambiati. 30 anni fa una cosa del genere poteva nascere solo con sul consenso USA, ma oggi proprio no, succede indipendentemente da esso. Gli USA non hanno nella Germania di Merkel un nemico, ma un prezioso alleato. E sanno benissimo che una maggiore crescita economica non la ottengono certo scatenando una crisi economica. No, questa sortirà puzza di interessi economici legati al mondo dell'automobile, e di qualcosa che si è prodotto indipendentemente del Dipartimento di Stato USA. Forse, è una mossa anche che serve a far cambiare alcuni contenuti al TTP....al limite posso pensare a questo.
La Merkel non è un politico di grande statura, ma riesce a svettare in una Europa di naIonalismi e di nani politici, italiani inclusi ovviamente. Non è mai ideologica, ma molto pragmatica, molto pragmatica, pronta a cambiare idea quando ne capisce i vantaggi. Obama le somiglia molto, poche visioni, ahimè, molta concretezza. Mentre oggi le visioni servirebbero molto.
Anche sull'austerità sarebbe ora di sfatare luoghi comuni. L'austerità in Europa dove sta? Abbiamo la BCE che fa di tutto e di più per una politica espansiva come non mai....difficile pretendere di più. La Germania chiede il rispetto delle regole e male non fa perché una volta che le regole saltano, salta l'euro è quel punto...si salvi chi può. Infine l'unico comportamento del,a Germania che ostacola un po'la crescita europea è l'avanzo primario. Ma attenzione : l'avanzo dipende dalla forza della industria tedesca e dal fatto che in Germania si consuma poco rispetto alla ricchezza. Chi può pensare che con una crisi come questa i tedeschi spendano di più perché la VW va in crisi? Succederà semmai il contrario.