Devo contraddire Leo, se gli orologi sono regolati a caldo e freddo, oltre le canoniche 5 posizioni, sono già tarati per compensare nel loro normale funzionamento le differenze di temperatura, anche quelle stagionali a meno che non siano eccezionali.
Per altro il problema della dilatazione termica, che era molto rilevante ai tempi dei bilancieri bimetallici e delle spirali in ferro, é stato completamente risolto con le nuove leghe refrattarie oltre che amagnetiche, da cui l'abbandono dei bilancieri bimetallici aperti e liberi di deformarsi a favore dei c.d. bilancieri mono metallici autocompensati in glucydur divenuti presto lo standard su ogni tipo di orologio, anche i più economici.
Aitocompensati proprio perché capaci di non influire sulla marcia dell'orologio al variare della temperatura entro limiti molto ampi.
Adjusted to heat and cold proprio perché regolati in modo da mediare e compensare gli errori residui, di ordine di grandezza inferiore a quelli una volta indotti dalle dilatazioni del gruppo spirale/bilanciere, indotti dalle variazioni di temperatura.
A riprova di ciò un comune orologio industriale di buona fattura, che sia un Rolex, un Omega o in IWC poco rileva, non palesa alcuno scartamento di marcia al variare delle stagioni
La problematica unitamente alle metodologie e tecniche di costruzione e regolazione dei vecchi bilancieri bimetallici e ai vantaggi offerti dalle allora "nuove" leghe (glucydur e Nivarox) é ben trattata nel De Carle.