Il compito mi pare arduo, soprattutto nel campo del vintage per la grande volatilità delle quotazioni che risentono sempre più di fenomeni che poco hanno a che vedere con le caratteristiche intrinseche degli orologi. Esistono un mare di orologi vintage, e per vintage intendo orologi prodotti prima dell'avvento dei quarzi, oggi considerati demodè e scambiati a peso a dispetto di pregi oggettivi indiscutibili.
Sul nuovo sarebbe un po' più semplice, ma ancora è molto difficile trovare una univoca relazione tra caratteristiche e posizionamento di prezzo vista la sempre maggiore rilevanza del marchio sul listino. Marchio che, per altro, molto incide per le stesse ragioni anche sulle quotazioni del vintage.
L'unica differenza che mi sento di poter fare è quella tra buoni orologi e orologi scadenti, tra orologi belli e brutti, tradizionali e innovativi, ecc ecc.
Ma se ci mettiamo dentro il prezzo, ovvero il "posizionamento", tutto si confonde e spesso sovverte