La cosa raccapricciante è l'enorme voragine aperta dallo scollamento tra diritto giuridicamente inteso e giustizia nell'accezione filososofica del termine, che ha - come ennesimo risultato - prodotto questa cascata di carte, balzelli, bolli, visti e permessi di cui l'aberrante sistema burocratico si nutre e fomenta.
Sempre, tutto, a discapito del benessere dei cittadini.
L'amministrazione della "giustizia" é parte integrante e fondante di questo sistema di burocrazia, che si nutre della parte sana e produttiva del paese al solo scopo di assicurarsi una sopravvivenza, del tutto inutile se non a se stessa, a danno di tutti.
Ove vi fosse certezza del diritto (il che é già un ossimoro nel momento in cui l'amministrazione del diritto é parte del "sistema") non vi potrebbe essere il pachidermico sistema burocratico, e viceversa. Le due cose, evidentemente, sono intimamente legate da una mutua relazione di causa effetto.
Parlarne é inutile, anzi danneggia la salute.
Da oltre un anno in casa mia sono bandite trasmissioni di approfondimento di alcun tipo, così come le discussioni in casa sono tassativamente legate a soli temi leggeri. É concesso uomini e donne, ma non anni zeri e Ballarò assortiti. Il fegato ringrazia, le transaminasi sono di nuovo nella norma. Occhio che non vede, orecchio che non ode, fegato che non si ingrossa.
Il culo duole sempre, ma quello a prescindere che l'occhio veda e l'orecchio senta, perché siamo senza speranza.