Orologico Forum 3.0

Il "Perpétuel Ludwig"

S.M.

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Re:Il "Perpétuel Ludwig"
« Risposta #30 il: Settembre 29, 2015, 21:46:12 pm »
però non può essere che alla fine qualsiasi post finisce sempre col parlare di Journe.
capisco che io stesso ho fatto riferimento ad altri perpetui ma così mi sembra troppo

beh l'ho messo io in mezzo che ho anche aperto il topic.
D'altra parte per capire quanto è stato precursore qualcuno bisogna anche capire quanto si è andato avanti rispetto a quello fatto da lui.
Matteo
I primi studi Di K.Klaus risalgono al 1979, ma il primo vero modello (con cassa in ossido di zirconio) che vide applicato il modulo perpetuo di IWC, fu il Da Vinci nel 1983.
Tra questo ed il Journe corrono circa 32 anni ed è giusto che ci sia questa differenza tecnica.

Semmai mi stupirei di quasi tutti gli altri (con esclusione di pochi), fermi ancora su moduli ben più anacronistici.
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

erm2833

Re:Il "Perpétuel Ludwig"
« Risposta #31 il: Settembre 29, 2015, 22:26:48 pm »
Non si puo' parlare di movimenti ed accessori senza tenere in debita considerazione i prezzi.
Il modulo IWC nacque come modulo economico ed ha assolto perfettamente il proprio dovere.
Ma non lasciatelo fermo piu' di un mese.
Avendo,o avendo avuto,vari perpetuali,compreso l'IWC,sono uno strenuo sostenitore dei pulsantini di correzione.
10 secondi ed il gioco e' fatto,qualunque sia stata la durata del fermo.
L'UG che ho ora ha 2 soli pulsanti,uno per la luna ed uno per il giorno ed il datario insieme:il che vuol dire che devi azionare il correttore per tante volte quanti sono stati i giorni di fermo,una pizza come per l'IWC;si fa perdonare perche' un perpetuale automatico la cui cassa misura 6,7mm. di spessore...

ciaca

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Re:Il "Perpétuel Ludwig"
« Risposta #32 il: Settembre 29, 2015, 22:39:50 pm »
Non Sono molto d'accordo che l'iwc nacque come modulo economico, era economico l'orologio per la precisa scelta di Blumlein di usare ebauche ETA-Valjoux proprio per proporre orologi dal buon rapporto tra qualità/innovazione tecnologica e prezzo.
D'altronde quella casa aveva una mission precisa che era proprio quella di riuscire a proporre orologi dal buon contenuto tecnologico a prezzo concorrenziale, concentrando le capacità (e le ridotte risorse) sui moduli e sulle modifiche piuttosto che sullo sviluppo di movimenti "di manifattura" o l'acquisto di più costose ebauche tipo FP o JLC o ancora Lemania.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

erm2833

Re:Il "Perpétuel Ludwig"
« Risposta #33 il: Settembre 29, 2015, 22:52:40 pm »
Non Sono molto d'accordo che l'iwc nacque come modulo economico, era economico l'orologio per la precisa scelta di Blumlein di usare ebauche ETA-Valjoux proprio per proporre orologi dal buon rapporto tra qualità/innovazione tecnologica e prezzo.
D'altronde quella casa aveva una mission precisa che era proprio quella di riuscire a proporre orologi dal buon contenuto tecnologico a prezzo concorrenziale, concentrando le capacità (e le ridotte risorse) sui moduli e sulle modifiche piuttosto che sullo sviluppo di movimenti "di manifattura" o l'acquisto di più costose ebauche tipo FP o JLC o ancora Lemania.
La differenza,in Lire italiane,tra un 2892 ed un automatico diverso era di circa 150'000.
Quella di prezzo tra il perpetuale IWC e gli altri superiore ai 5 milioni (ed a quei tempi IWC non era la Cenerentola che e' diventata oggi).
La differenza stava proprio nell'economicita' e nella semplicita' del modulo,il che non vuol dire che non fosse geniale,anzi.
Tutti gli altri avevano seguito un'architettura classica ereditata dai tasca,IWC aveva creato un modulo rivoluzionario che prima non esisteva.

Teo

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Re:Il "Perpétuel Ludwig"
« Risposta #34 il: Settembre 30, 2015, 10:21:07 am »
Lasciamo da parte per un attimo il recente perpetuo di Journe, secondo me un passo (o forse due) avanti a tutti, e parliamo del modulo di L.Oechelsin.

Il suo limite, secondo me, è il tipo di aggiornamento delle informazioni.
Dire lente è un eufemismo. Sono snervanti, e peraltro mentre il calendario si aggiorna, sul quadrante si hanno indicazioni improbabili per troppo tempo.

Io ho grande ammirazione per L.O. e molti anni fa stavo anche per acquistare un U.N. equipaggiato con questo modulo, però debbo anche dire una cosa che forse può apparire irriverente ma vi assicuro che non lo è.
Avete mai pensato che forse nessuno aveva mai realizzato prima una soluzione con soli ruotismi perchè va contro a quello che è uno degli assiomi dell'orologeria che vuole le indicazioni "saltanti esattamente" o quanto di più vicino possibile?

Con questo non voglio togliere nulla al genio, però magari questa semplificazione poteva venire in mente anche a qualcun'altro se non ci fosse stato questo vincolo "di tradizione".

Riguardo alla correzione simultanea e sincronizzata di tutte le indicazioni tramite la sola corona, io da sempre ne sono un convinto sostenitore. Trovo solo grandissimi vantaggi e comodità (che non stò ad elencare perchè andremo OT) a fronte di svantaggi tutto sommato limitati a rare occasioni.
Però comprendo anche le ragioni di chi afferma il contrario, anche se poi vedo sempre più perpetui sballati sui polsi.....segno che le correzioni tramite pulsantini singoli, tanto agevoli poi non sono.

Ottima osservazione quella sui tempi di aggiornamento come motivo per la non adozione da parte di altri, non ci avevo mai pensato.
Grazie
Matteo

ciaca

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Re:Il "Perpétuel Ludwig"
« Risposta #35 il: Settembre 30, 2015, 12:27:47 pm »
Non Sono molto d'accordo che l'iwc nacque come modulo economico, era economico l'orologio per la precisa scelta di Blumlein di usare ebauche ETA-Valjoux proprio per proporre orologi dal buon rapporto tra qualità/innovazione tecnologica e prezzo.
D'altronde quella casa aveva una mission precisa che era proprio quella di riuscire a proporre orologi dal buon contenuto tecnologico a prezzo concorrenziale, concentrando le capacità (e le ridotte risorse) sui moduli e sulle modifiche piuttosto che sullo sviluppo di movimenti "di manifattura" o l'acquisto di più costose ebauche tipo FP o JLC o ancora Lemania.
La differenza,in Lire italiane,tra un 2892 ed un automatico diverso era di circa 150'000.
Quella di prezzo tra il perpetuale IWC e gli altri superiore ai 5 milioni (ed a quei tempi IWC non era la Cenerentola che e' diventata oggi).
La differenza stava proprio nell'economicita' e nella semplicita' del modulo,il che non vuol dire che non fosse geniale,anzi.
Tutti gli altri avevano seguito un'architettura classica ereditata dai tasca,IWC aveva creato un modulo rivoluzionario che prima non esisteva.

intendi differenza di prezzo di fornitura?
Io intendevo una cosa diversa. IWC piuttosto che spendere in ricerca e produzione di calibri propri, o piuttosto che spendere in fornitura di calibri più costosi (moduli inclusi), scelse di usare calibri economici ma sviluppare proprie complicazioni o proprie modifiche di quei calibri, e tutto ció le permise di poter proporre i suoi prodotti a prezzi più competitivi, oltre ad una precisa scelta commerciale di Blumlein (abbasso il margine, vendo di più, consolido un marchio relativamente "acerbo").
Io penso che le differenze di prezzo tra i perpetui iwc e la concorrenza (forse anche superiore ai 5 milioni di lire da te indicati, ricordo che quando il da vinci costava 13 milioni quelli della concorrenza - esclusa patek fuori concorso - costavano quasi il doppio) non fosse legata, se non in minima parte, ai costi di produzione ma a precise scelte commerciali del compianto Günther (che certo qualche economia doveva pur farla....).
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Il "Perpétuel Ludwig"
« Risposta #36 il: Settembre 30, 2015, 13:09:12 pm »
Non si puo' parlare di movimenti ed accessori senza tenere in debita considerazione i prezzi.
Il modulo IWC nacque come modulo economico ed ha assolto perfettamente il proprio dovere.
Ma non lasciatelo fermo piu' di un mese.
Avendo,o avendo avuto,vari perpetuali,compreso l'IWC,sono uno strenuo sostenitore dei pulsantini di correzione.
10 secondi ed il gioco e' fatto,qualunque sia stata la durata del fermo.
L'UG che ho ora ha 2 soli pulsanti,uno per la luna ed uno per il giorno ed il datario insieme:il che vuol dire che devi azionare il correttore per tante volte quanti sono stati i giorni di fermo,una pizza come per l'IWC;si fa perdonare perche' un perpetuale automatico la cui cassa misura 6,7mm. di spessore...

Favoloso, che tra l'altro mi sembra sia il perpetuo più piatto mai prodotto, sbaglio Ermanno?
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

erm2833

Re:Il "Perpétuel Ludwig"
« Risposta #37 il: Settembre 30, 2015, 14:46:30 pm »
Non si puo' parlare di movimenti ed accessori senza tenere in debita considerazione i prezzi.
Il modulo IWC nacque come modulo economico ed ha assolto perfettamente il proprio dovere.
Ma non lasciatelo fermo piu' di un mese.
Avendo,o avendo avuto,vari perpetuali,compreso l'IWC,sono uno strenuo sostenitore dei pulsantini di correzione.
10 secondi ed il gioco e' fatto,qualunque sia stata la durata del fermo.
L'UG che ho ora ha 2 soli pulsanti,uno per la luna ed uno per il giorno ed il datario insieme:il che vuol dire che devi azionare il correttore per tante volte quanti sono stati i giorni di fermo,una pizza come per l'IWC;si fa perdonare perche' un perpetuale automatico la cui cassa misura 6,7mm. di spessore...

Favoloso, che tra l'altro mi sembra sia il perpetuo più piatto mai prodotto, sbaglio Ermanno?
Automatico che io sappia e' il piu' piatto.
Non so dirti quanto sia spesso il "Romana" Iwc,a carica manuale.

S.M.

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Re:Il "Perpétuel Ludwig"
« Risposta #38 il: Ottobre 01, 2015, 18:50:28 pm »
Non si puo' parlare di movimenti ed accessori senza tenere in debita considerazione i prezzi.
Il modulo IWC nacque come modulo economico ed ha assolto perfettamente il proprio dovere.
Ma non lasciatelo fermo piu' di un mese.
Avendo,o avendo avuto,vari perpetuali,compreso l'IWC,sono uno strenuo sostenitore dei pulsantini di correzione.
10 secondi ed il gioco e' fatto,qualunque sia stata la durata del fermo.
L'UG che ho ora ha 2 soli pulsanti,uno per la luna ed uno per il giorno ed il datario insieme:il che vuol dire che devi azionare il correttore per tante volte quanti sono stati i giorni di fermo,una pizza come per l'IWC;si fa perdonare perche' un perpetuale automatico la cui cassa misura 6,7mm. di spessore...

Favoloso, che tra l'altro mi sembra sia il perpetuo più piatto mai prodotto, sbaglio Ermanno?
Automatico che io sappia e' il piu' piatto.
Non so dirti quanto sia spesso il "Romana" Iwc,a carica manuale.
Ma che orologio spettacolare che mi hai fatto tornare in mente, diavolo di un Ermanno!!!

Il Romana di IWC...  che bello....

Ora non sono con il PC ma dovrei avere delle foto salvate e delle misure dichiarate.
Mi sembra di ricordare che montasse un calibro ultrapiatto manuale JLC (al tempo IWC e JLC erano cugine strette) con aggiunto il modulo perpetuo IWC nella versione con l'anno a due cifre.
Calibri e referenze non li ricordo.
Il diametro era 35-36mm e lo spessore forse appena sotto i 6mm, ma non ho mai avuto il piacere di misurarne uno.
Purtroppo rimase in produzione per pochi anni e non fu mai rimpiazzato.

Chissà ora a trovarne uno quanto è quotato.....
Ciò che non si muove non si usura.......Quello che non c'è non si rompe.

erm2833

Re:Il "Perpétuel Ludwig"
« Risposta #39 il: Ottobre 02, 2015, 00:03:50 am »
Calibro 18561 costituito dalla base tempo Jlc 838 (1,85mm.) piu' consueta piastra con anno digitale a 2 cifre.
Dati della cassa,li leggo ma non mi sembra esatto il dato dello spessore:35x10,2mm.

PESSOA67

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Re:Il "Perpétuel Ludwig"
« Risposta #40 il: Ottobre 02, 2015, 11:37:43 am »
Non lo conoscevo grazie anche da parte mia...un altro orologio demodè che non vuole nessuno?

erm2833

Re:Il "Perpétuel Ludwig"
« Risposta #41 il: Ottobre 02, 2015, 14:56:10 pm »
Non si trovano ma anche si trovassero non li vorrebbe nessuno.
L'ultimo l'ho visto 4 o 5 anni fa,direi Cronomania.
Secondo il mio ricordo lo spessore dell'orologio potrebbe andare dai 6 agli 8mm.

ciaca

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Re:Il "Perpétuel Ludwig"
« Risposta #42 il: Ottobre 02, 2015, 15:38:06 pm »
Orologio della linea portofino, uscito di scena intorno al 2001, il più sottile perpetuo mai realizzato (così si dice). Ho letto in giro che avesse una riserva di carica molto bassa, appena 30 ore.

"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

PESSOA67

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Re:Il "Perpétuel Ludwig"
« Risposta #43 il: Ottobre 02, 2015, 16:06:55 pm »
9.3k eur su Chrono24....e probabilmente nessuno lo vuole...oddio forse un po' caro.

ciaca

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Re:Il "Perpétuel Ludwig"
« Risposta #44 il: Ottobre 02, 2015, 16:08:46 pm »
35mm, orologio "da donna"
Il mercato si misura in mm, e i mm si misurano in migliaia di euro.
Questo è il settore degli orologi, oggi. Tristemente.
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