A me risulta che il compratore abbia speso 75.000 franchi (70k euro), + eventuali dazi doganali se non svizzero, per acquistare il giallo..
Ma il venditore ne ha incassati meno di 60.
E torniamo al discorso trito e ritrito della forbice tra chi compra e chi rivende, specie in aste che con la realtà commerciale della strada hanno anche poco a che vedere.
Se poi mi chiedi perchè ci sia qualcuno disposto a pagare un 25% di premio oltre allo street price di un orologio per altro fatto in migliaia di pezzi (specie in giallo) e ampiamente disponibile in giro, la risposta laconicamente è "non lo so". Posso solo fare ipotesi e congetture che peró non rilevano.
Ciaca, non sta pagando il 25% in più dello street price... Chi paga 75k franchi in asta lo fa perchè è più o meno la stessa cifra che gli chiederebbero in negozio e/o online..
Tu fissi lo street price al prezzo che incassa il venditore (60) ma, considerato che c'è un compratore che paga, lo stesso identico pezzo, di più (75) sarebbe più corretto posizionare lo street price alla metà di questa forbice..
Inoltre tieni presente che solo una minima parte di questi orologi vengono scambiati tra privati: non stiamo parlando del Rolex da 5/10k che si può scambiare al "casello di Melegnano" visto "l'esiguità della cifra".. qui stiamo parlando di orologi che costano come una Porsche nuova... pochi, siano essi venditori o compratori, a meno che si tratti di utenti referenziatissimi, gestirebbero una trattativa del genere con in ballo decine e decine di migliaia di euro senza il supporto di un negozio o mediatore (che può essere una casa d'aste)
E' per questo che ragionare su quanto incassa il venditore in asta per determinare lo street price non ha, imho, molto senso...