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Si è dimesso

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Re:Si è dimesso
« Risposta #15 il: Ottobre 10, 2015, 09:18:35 am »
In fin dei conti gli imbecilli veri sono quelli che eleggono altri imbecilli

Anche no, io sono stanco di vedere pattume che si alterna al pattume dopo di che quando sono nella cabina elettorale non posso metterci quello che voglio, devo fare una X su uno dei neo-pattumi che trovo sul foglio.
Quale sarebbe la tua soluzione? Non intendo qualcosa di filosoficamente corretto come il ritorno della politica agli antichi valori (se mai ci sono stati), ma qualcosa di pratico: dimmi come faccio a NON votare un imbecille e io procedo.
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guagua72

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Re:Si è dimesso
« Risposta #16 il: Ottobre 10, 2015, 15:09:06 pm »
Io temo che sia un problema genetico

ciaca

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Re:Si è dimesso
« Risposta #17 il: Ottobre 10, 2015, 15:36:45 pm »
In fin dei conti gli imbecilli veri sono quelli che eleggono altri imbecilli

Anche no, io sono stanco di vedere pattume che si alterna al pattume dopo di che quando sono nella cabina elettorale non posso metterci quello che voglio, devo fare una X su uno dei neo-pattumi che trovo sul foglio.
Quale sarebbe la tua soluzione? Non intendo qualcosa di filosoficamente corretto come il ritorno della politica agli antichi valori (se mai ci sono stati), ma qualcosa di pratico: dimmi come faccio a NON votare un imbecille e io procedo.

Se avessi la risposta, caro amico, sarei RE :D
L'unica cosa che si può fare è non votare o votare il "meno peggio".
La prima è più facile ma serve solo a non perdere mezz'ora della propria esistenza in vano.
La seconda richiede capacità di giudizio e voglia di documentarsi, perchè credimi non era difficile sapere e capire chi è Marino e che peggio di quello li forse nemmeno Peppa Pig.
Anche la seconda serve a poco, i problemi di questo paese vanno ben oltre l'elezione del figurante di turno, ma almeno ci si risparmia qualche figura internazionale poco edificante e i rimbrotti del Papa :D
Tutto questo però visto in ottica individuale. Che è la prospettiva errata: quando parlo di "imbecilli" non mi riferisco agli individui (posto che tra i tanti che hanno voluto e votato Marino ce ne sono sicuramente in buona quantità), ma alla somma degli individui intesa come collettivo, come popolo.
Un popolo appunto "imbecille" (e anche vile, opportunista, non coeso), altrimenti non saremmo ridotti come siamo.
No, non è genetico...perchè se così fosse l'individuo trapiantato in altre realtà manterebbe i medesimi difetti, e sappiamo che non è così, anzi è il primo a sapersi adattare a realtà diverse.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

guagua72

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Re:Si è dimesso
« Risposta #18 il: Ottobre 10, 2015, 16:46:26 pm »
Premetto che è solo provocazione, barbara provocazione. Non è genetico , sarà l'eccezione che conferma la regola ma è inequivocabile che dall'Italia ( oltre che tante buone e belle cose)   siamo riusciti ad esportare mafia, 'ndrangheta e altre abitudini che si sono poi radicate dal paese di origine al paese di provenienza meglio della gramigna. Di queste persone che hanno esportato l'associazione a delinquere per generazioni nei più svariati posti del mondo ne pagano lo scotto tante nostre eccellenze che cercano di farsi strada all'estero. Nonostante tutto sono orgoglioso di essere italiano.

ciaca

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Re:Si è dimesso
« Risposta #19 il: Ottobre 11, 2015, 15:48:07 pm »
La criminalità organizzata è sempre esistita, unitamente al concetto di clan e tribù, noi abbiamo "esportato" un nome e uno stereotipo folkloristico, per il resto non mi pare che triadi e yakuza, narcos, trafficanti Armeni e oligarchi russi, e chi più ne ha più ne metta, si siano in alcun modo "ispirati" a noi o abbiano mai avuto problemi a radicarsi come e più di ogni altra forma di criminalità organizzata.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Si è dimesso
« Risposta #20 il: Ottobre 11, 2015, 16:45:07 pm »
La criminalità organizzata, il metodo e la tradizione mafiosa, la capacità di ergersi sopra il dedalo informe di leggi e cavilli aggirandoli a proprio uso e consumo, sono l'unica grande caratteristica italica ancora ben radicata nel nostro - disfatto - popolino.

Nata per ovviare alla mancanza e all'assenza concreta delle istituzioni all'epoca dell'avvicendamento fra Borboni e Savoia, dopo il brigantaggio, la mafia (con le sue corrispettive denominazioni regionali) è stata quella cultura che ha reso possibile un governo de facto in un posto nel quale lo Stato non arrivava. Così, invece che rivolgersi ad un prefetto (che non c'era), ad un tribunale (che non c'era), ad un'agenzia di controllo (che non c'era), ad un sindacato (che non c'era), il potere e l'autorità venivano tributate al notabile, al "don" del paese che si occupava di dirimere le questioni concrete che assillavano un popolo lasciato a se stesso, con un potere ed un'autorità che gli venivano riconosciuti e attribuiti non già attraverso un intricato modello di liste, nomine, candidature, proporzionale e sbarramento, bensì secondo il pratico e sicuro riconoscimento e rispetto popolare, guadagnato con il reale darsi e lavorare al bene della società.

Lungi da me voler scrivere un panegirico che sia da apologia della mafia, queste sono le ragioni indiscutibili che hanno instillato nelle nostre tradizioni le consuetudini che ci rendono un popolo mafioso nel DNA, perché la mafia non è un'azienda ma una cultura.
Tutti ben sappiamo come poi - per l'avidità propria dell'essere umano e per la fallibilità che gli è connaturata nella sua stessa essenza - qualcosa nato coi più nobili propositi sia finito ad occuparsi di droga, armi, prostituzione, contrabbando, assassini e rapimenti; ma al netto di ciò, le ragioni per le quali la mafia nasce, a fine '800, sono quelle succitate.

E ora guardatevi intorno: credete di vivere in uno stato di diritto? Credete di vivere in uno stato le cui istituzioni esistono per ordinare e per snellire la vita del cittadino? Credete di vivere in uno stato nel quale regole e giustizia siano realmente principio primo per il quale le istituzioni lavorano?
Io di stato non ne vedo, di garanti della giustizia non ne vedo, di giustizia non ne vedo.
Vedo una marmaglia informe di vermi, lombrichi e parassiti che tentano di strisciare (ormai neanche più subdolamente) fra i gangli delle istituzioni per farne fonte di guadagno; vedo lupi famelici attaccarsi ai più piccoli e tenaci ultimi brandelli di carne di un popolo che vedono solo come ossa da spolpare.
Vedo la stessa lontananza o tragica assenza dello stato, se non la sua totale avversità al proprio elettorato, che era a cavallo fra 8 e 900.

E allora faccio un semplice 2+2, e non posso non capire perché la mafia è il nuovo stato, perché i Casamonica sono i nuovi Cesari, perché l'Italia è diventata un letamaio e Roma ne è il "fiore all'occhiello".
Perché l'italiano medio è un ignorante, un gretto bifolco, uno sporco panzone che rifiuta il suo stesso essere, non sapendo più neanche la sua stessa lingua e non volendola imparare, "che tanto faccio ricorso che me l'ha detto l'amico dell'amico di Pino il carrozziere". Tutto, purché ci sia lo stadio la domenica.

Ed è in questo sostrato culturale indegno che la decennale mancanza di visione, impegno e programma politico ci ha condotti e trascinati, ed è in quest'humus che la mafia è libera di affondare le proprie radici, germogliare e crescere indisturbata come la più resistente gramigna.

Perché se duemila anni fa l'analogo del sindaco di Roma era Ottaviano Augusto, ad oggi il successore di Augusto è Ignazio Marino.
E che volete, che con Marino al Campidoglio e l'italiano ridotto peggio del peggiore Homer Simpson, i Casamonica non abbiano solo che da prosperare?

Io - e credo di non essere il solo - dico che siamo senza speranza.

Perché checchè si voti, quale che sia la legge elettorale, l'elettore medio è pur sempre peggio di Homer Simpson.
E morto un Marino, se ne farà un altro.
« Ultima modifica: Ottobre 11, 2015, 16:48:56 pm da AleArturo »
"Dum differtur, vita transcurrit" (L. A. Seneca)

ciaca

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Re:Si è dimesso
« Risposta #21 il: Ottobre 11, 2015, 17:30:15 pm »
Letto, confermato e sottoscritto. Dove devo firmare? ;)
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

guagua72

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Re:Si è dimesso
« Risposta #22 il: Ottobre 11, 2015, 23:26:26 pm »
Ottimo intervento, ma continuo a pensare che avrei preferito un marino dimesso per questioni politiche "vere" e non per quattro scontrini. Magari andando ad  analizzare veramente l'operato del sindaco si scopre che ha fatto meglio di tanti e tanti altri. Credo che il suo peggior difetto sia stato quello di non avere legato con la città.

ciaca

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Re:Si è dimesso
« Risposta #23 il: Ottobre 11, 2015, 23:47:58 pm »
Citazione
Magari andando ad  analizzare veramente l'operato del sindaco si scopre che ha fatto meglio di tanti e tanti altri.

Magari dopo un'indigestione di Peyote :)
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Re:Si è dimesso
« Risposta #24 il: Ottobre 12, 2015, 00:56:52 am »
Gli scontrini sono solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso pieno di multe alla Panda, permessi scaduti, Mafia Capitale, funerali di Casamonica, totale incapacità politica, clamorosa incapacità comunicativa, terrificante inadattatezza al ruolo, assoluta inadeguatezza e mancanza di carisma.

Ma insomma, credete veramente che se questo mammalucco fosse stato in grado di fare i trapianti di fegato come si millanta, avrebbe rinunciato al prestigio ed alla gratificazione professionale negli USA per ridursi a farsi rimborsare le cene con gli assessori e togliersi le multe alla Panda?
La verità è che Marino è nulla mischiato con niente, per di più condito da quell'arietta tronfia di chi crede di averti convinto delle idiozie che farfuglia che lo rende ancora più risibile.
Gli scontrini sono stati la scusa e lo sa chiunque e chiunque altro passi a Roma anche solo qualche settimana all'anno, si accorge di quanto una città che che insieme ad Atene, Il Cairo, Istanbul e Gerusalemme dovrebbe avere uno status superiore ed essere amministrata direttamente dall'UNESCO, sia invece un letamaio peggiore di qualsiasi disastrato agglomerato di periferia Albanese.
« Ultima modifica: Ottobre 12, 2015, 01:00:01 am da AleArturo »
"Dum differtur, vita transcurrit" (L. A. Seneca)

guagua72

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Re:Si è dimesso
« Risposta #25 il: Ottobre 12, 2015, 09:09:53 am »
Il mio intervento si vuole liberare da ogni atteggiamento preconcetto e cercare di analizzare l'operato vero. Fuori dalle ideologie e fuori dall'opinione politica che , nelle amministrazioni locali, dovrebbe non esistere. Non voglio fare il difensore d'ufficio del Sindaco dimessosi ma provocare un pensiero fuori dal coro può essere utile al ragionamento. Se siamo arrivati dove siamo arrivati con Roma non è certo per Marino. Alemanno? Rutelli? Veltroni? Cosa hanno fatto per eliminare mafia capitale che a quei tempi imperava , bella , placida tranquilla? Cosa hanno fatto per il trasporto pubblico? Cosa hanno fatto  per l'inquinamento? Cosa hanno fatto per la sistemazione delle strade' Cosa hanno fatto per i campi nomadi? Ci hanno provato come Marino, anzi, alle volte se ne sono infischiati peggio di questo signore.  Il Bel Rutelli, Il Buon Veltroni, il DestroSocialista Alemanno. In campagna elettorale tutti fantastici. Roma è una città ingovernabile e ingovernata, città della "Grande Bellezza", immenso patrimonio dell'umanità. La città non la fa andare avanti il Sindaco. la città è da 50 anni in mano ad una lobby di burocrati che nessuno vuole o può sradicare. Burocrazia che si autoalimenta perchè , di fatto, Roma vive per l'80% di questo.......
« Ultima modifica: Ottobre 12, 2015, 09:12:28 am da guagua72 »

guagua72

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Re:Si è dimesso
« Risposta #26 il: Ottobre 12, 2015, 09:13:38 am »
Citazione
Magari andando ad  analizzare veramente l'operato del sindaco si scopre che ha fatto meglio di tanti e tanti altri.

Magari dopo un'indigestione di Peyote :)

Angelo, adoro il risotto ai funghi se è allucinogeno poi.........

ciaca

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Re:Si è dimesso
« Risposta #27 il: Ottobre 12, 2015, 13:31:08 pm »
Giorgio, ben venga il pensiero fuori dagli schemi, se fondato su presupposti oggettivi.
Che Marino non sia la causa dei mali di Roma é troppo una banalità per approfondire ulteriormente, che sia un personaggio di bassissima levatura lo ha ben spiegato AleArturo e anche qui c'è poco da aggiungere. Paga le molte attese disattese clamorosamente che su di lui, incomprensibilmente, tanta gente aveva riposto, oltre che una palese inadeguatezza e inettitudine a ricoprire il ruolo. I guai di Roma non dipendono certamente dal solo Marino, ma un Marino qualunque non é neanche in grado di coglierne la portata e non può fare non dico il sindaco, ma nemmeno il rappresentante di circoscrizione. Uno che si gioca la carriera medica come un ladro di polli non ha la levatura morale, il carisma, lo spessore, l'acume, la vivacità intellettuale e la lungimiranza per fare null'altro che il burocrate in qualche ufficio di periferia, la dove può vivere la sua mediocrità vile e spregiudicata brigando sulle briciole e senza fare troppi danni alla collettività, altro che senatore o sindaco! Dov'è il magnifico???? Ma vattelapjanderc....

Va da se che nessuno potrà raddrizzare una città che vive una decadenza che dura da, più o meno, 2000 anni, che assomiglia tanto a quelle grandi tenute nobiliari nelle mani di nobili caduti in disgrazia, malridotte, decadenti, più grandi di quanto chi le occupa potrà mai essere in grado e all'altezza di prendersene cura. La capitale di un impero tramutatosi in modesta campagna di provincia, nelle mani di un popolo che, chiaramante, non ne è in alcun modo all'altezza. Un ingombrante e pesante retaggio di un passato tanto lontano quanto irripetibile, che come è già stato sottolineato con acume andrebbe sottratto alle sudicie mani di un popolo inetto e inadeguato e messa nelle mani di una governance internazionale, che sia l'onu, l'unesco o chi altro poco cambia. Utopia.

Detto ciò, almeno, si può sperare in un personaggio che non esponga la città e la nazione a figure internazionali per lo meno miserrime, più di quanto non si sia già tristemente abituati essendo già da molti anni l'italia lo zimbello preferito di tutta la stampa internazionale. Con gli ultimi due sindaci si è toccato il fondo, si spera che con il prossimo non tocchi iniziare a scavare...
« Ultima modifica: Ottobre 12, 2015, 13:46:33 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Si è dimesso
« Risposta #28 il: Ottobre 12, 2015, 13:54:07 pm »
Giorgio, ben venga il pensiero fuori dagli schemi, se fondato su presupposti oggettivi.
Che Marino non sia la causa dei mali di Roma é troppo una banalità per approfondire ulteriormente, che sia un personaggio di bassissima levatura lo ha ben spiegato AleArturo e anche qui c'è poco da aggiungere. Paga le molte attese disattese clamorosamente che su di lui, incomprensibilmente, tanta gente aveva riposto, oltre che una palese inadeguatezza e inettitudine a ricoprire il ruolo. I guai di Roma non dipendono certamente dal solo Marino, ma un Marino qualunque non é neanche in grado di coglierne la portata e non può fare non dico il sindaco, ma nemmeno il rappresentante di circoscrizione. Uno che si gioca la carriera medica come un ladro di polli non ha la levatura morale, il carisma, lo spessore, l'acume, la vivacità intellettuale e la lungimiranza per fare null'altro che il burocrate in qualche ufficio di periferia, la dove può vivere la sua mediocrità vile e spregiudicata brigando sulle briciole e senza fare troppi danni alla collettività, altro che senatore o sindaco! Dov'è il magnifico???? Ma vattelapjanderc....

Va da se che nessuno potrà raddrizzare una città che vive una decadenza che dura da, più o meno, 2000 anni, che assomiglia tanto a quelle grandi tenute nobiliari nelle mani di nobili caduti in disgrazia, malridotte, decadenti, più grandi di quanto chi le occupa potrà mai essere in grado e all'altezza di prendersene cura. La capitale di un impero tramutatosi in modesta campagna di provincia, nelle mani di un popolo che, chiaramante, non ne è in alcun modo all'altezza. Un ingombrante e pesante retaggio di un passato tanto lontano quanto irripetibile, che come è già stato sottolineato con acume andrebbe sottratto alle sudicie mani di un popolo inetto e inadeguato e messa nelle mani di una governance internazionale, che sia l'onu, l'unesco o chi altro poco cambia. Utopia.

Detto ciò, almeno, si può sperare in un personaggio che non esponga la città e la nazione a figure internazionali per lo meno miserrime, più di quanto non si sia già tristemente abituati essendo già da molti anni l'italia lo zimbello preferito di tutta la stampa internazionale. Con gli ultimi due sindaci si è toccato il fondo, si spera che con il prossimo non tocchi iniziare a scavare...
"Con gli ultimo due sindaci si è toccato il fondo": ecco, questa è la frase che "uccide" la discussione, una grande verità che non viene attenuata da vizi nazionali. Anzi, questo vizi richiederebbero amministratori ancora più capaci invece di disonesti e buoni a nulla. Che prevalgono non per caso.... potrei dire molto di più ma mi autocensuro. Sarebbe in discorso complesso che non è sovrapponibile a quello che ho letto qui sinora.
« Ultima modifica: Ottobre 12, 2015, 13:55:49 pm da mbelt »
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

PESSOA67

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Re:Si è dimesso
« Risposta #29 il: Ottobre 12, 2015, 15:44:26 pm »
Io ahimè penso che ci sia come un vetro antiproiettile tra il cittadino e le istituzioni, tra "loro ed io" e purtroppo a 47 anni ho deciso di non andare più a votare. Vi assicuro che è una decisione che non lascia nessuno spiraglio a chi volesse dirmi cose del tipo votare è un'assunzione di responsabilità, non farlo è come mettere la testa sotto la sabbia etc.
Il mio non votare per me equivale assolutamente a votare, faccio parte di quello che oggi chiamano il partito dell'astensione, credo molto in questo che sto scrivendo, così come credo pochissimo nei partiti.
Oggi è Marino ieri era Alemanno, così come sono riusciti a fare bancarotta a Catania come ad Alessandria.
Ma cosa altro dobbiamo ancora sopportare?
Eticamente ancor prima che intelletualmente credo che non dare il mio voto a quello che oggi in Italia è un sistema mafioso ed affaristico generalizzato sia un gesto altamente nobile.