Ciao Anto, l'orologio in se visto così non mi piace, troppo grande, secondina che tradisce una generosa ciamebella, quadrante che nel suo insieme non mi dice granchè.
Ma comprendo il senso del topic, al di la dell'orologio preso ad esempio, ossia il piacere di orologi che non declamino sul quadrante in ogni spazio utile nomi e ridondanti caratteristiche, almeno su quelli di stampo più classico ed elegante.
Devo però ammettere che spesso le scritte sono più ecidenti in foto che non dal vivo, io nel FPJ tourbillon di Marco davvero non mi sono accorto della loro esistenza, nemmeno mi è venuto in mente di applicarmici avendone ampiamente parlato, ero intento a guardare tutt'altro ed era come se non esistessero. Credo che anche il poco contrasto tra scritte e colore del quadrante, con annesse lavorazioni, aiuti a dissimularle.
Poi sono abituato ad orologi di un'apoca, quelli degli anni 80/90 che le scritte ce l'hanno talmente piccole che fai davvero fatica a leggerle e scorgerle.
Insomma, anche io apprezzo i quadranti puliti e privi di scritte ridondanti soprattutto su orologi di stampo classico ed elegante, peró se le scritte dal vero si notano poco o nulla, alla fine è come se non ci fossero e vanno bene uguale. In misura ridotta, e senza arrivare a certi eccessi (come in alcuni orologi di Journe, posto che poi vanno comunque verificate dal vivo), secondo me non tolgono nulla alla sobrietà e all'eleganza dell'orologio.
Io lo stesso problema a volte me lo sono posto per le automobili, le scritte dei modelli in genere sul posteriore....forme di pubblicità. Nel senso che a volte negli orologi le scritte, se piccole, non invadenti, e non poste al centro del quadrante, possono addirittura essere estetiche, come un elemento grafico decorativo. Detto questo dovessi fare io gli orologi io non metterei nulla sul quadrante, neppure un marchio, neppure una scritta. Ho un paio di orologi così, e sono tra quelli che amo di più. In un mondo in cui i contenuti scarseggiano sempre più è ovvio che l'identità del marchio venga relegata ad una scritta sempre più grande. Stessa cosa per la stella di una casa automobilistica da me molto amata per le cose fatte nei decenni scorsi: le stelle, davanti e dietro, sono tanto più grosse quanto più togliendole non riconosceresti quella vettura come un prodotto di quella casa.