Però Antonio ha lanciato uno spunto di riflessione non indifferente.
Siamo talmente assuefatti ed abituati a vedere le architetture tradizionali, sempre uguali a se stesse, e a differenziare un orologio da un'altro sulla base di dettagli ai più nemmeno visibili, che nemmeno ce lo poniamo più il problema di come le medesime complicazioni potrebbero essere realizzate con architetture completamente diverse.
Cioè, quello che conosciamo, che è figlio di un'altra epoca e il frutto di uno sviluppo e di un collaudo ultracentenario, per definizione è l'unica cosa possibile?! Un settore stantìo dove nessuno investe risorse per rproporre "novità" che non siano semplici maquillage alla moda di orologi in produzione già da un secolo, spesso anche sempre meno curati nei dettagli.
Ha ragione Marco quando scrive che questo settore avrebbe enormi margini di innovazione se solo il mercato la chiedesse, ma il mercato è talmente fossilizzato su ciò che già conosce che quella innovazione non la vuole, non la chiede.
E allora non ci si stupisca se c'è sempre meno interesse nell'orologio meccanico presso le nuove generazioni, e se si vendono sempre i soliti 4 orologi in croce, sempre uguali a se stessi da 100 anni.