Neanche io, ma ho trovato spesso ricette che nulla aggiungevano e tanto toglievano all'ingrediente base.
Una fetta di filetto di tonno tagliato spesso e appena scottato, una girata e via, tollera al massimo un po' di cipolla in agrodolce. Di più non puoi fare, se vuoi assaporare il tonno rosso del Mediterraneo e non le fantasie vanagloriose di uno chef che si prende troppo sul serio
I giapponesi, che non sono da meno in cucina, il tonno infatti neanche lo cucinano, se lo magnano crudo, e se lo vengono a comprare in Sicilia pagandolo a peso d'oro perché sanno che quel sapore é unico e va preservato, non caricato con aromi, spezie e condimenti che nulla hanno da aggiungere.
Per quella roba li va bene un bel tonno dell'oceano indiano, insipido e stopposo.
Una bella tagliata di fassona piemontese sninuzzata al coltello tollera solo un po' d'olio d'oliva, una foglia di basilico e una spolverata di scaglie di grana, se vuoi apprezzare il sapore della fassona allevata al pascolo, per la carne francese estrogenata industriale va bene la "tartare" inchiappata di uova e ogni altra schifezza.
E ancora, parlando di sperimentazione, dedizione, arte, fantasia, estro...per fare una buona pasta con le sarde, o con i broccoli in tegame, ci vogliono ore, molteplici preparazioni, diverse cotture. Un concentrato di estro, fantasia, arte e dedizione che non ha nulla, ma proprio nulla da invidiare a ciò che definiamo "alta" cucina solo in rapporto all'estro, alla fantasia, all'arte e alla maestria che evoca.
Quindi io rifiuto categoricamente questa distinzione a ben guardare snob e priva di fondamento, tra "alta" cucina e cucina "popolare", tra le due non esistono sostanziali differenze nei termini suddetti e anzi la seconda si lascia preferire ampiamente nei termini precedentemente esplicitati, nutrire, saziare, digerire.
Rifiuto l'analogia in base alla quale l'alta cucina sta all'alta orologeria come la cucina popolare sta all'orologeria industriale e massificata, e sarei molto più lieto di strapagare una granita alle mandorle e pistacchio di Bronte preparata a San Giovanni La Punta piuttosto che il gelato alla acciughe della starchef. Ma magari la trovassi una vera granita come quella...