Non a caso si parla di metalli "nobili", la nobiltà in metallurgia è la scarsa propensione a cedere elettroni da cui dipendono gran parte dei processi corrosivi dei metalli e delle loro leghe
Volgarmente il ferro è vile perchè arrugginisce, il metallo è nobile perchè non fa ruggine, si ossida solo superficialmente e molto lentamente (soprattutto per effetto della ossidazione del rame contenuto nella sua lega che tende a dargli le tipiche macchie rossastre)
Le leghe di acciaio austenitico invece tendono a creare sulla superficie un velo invisibile di ossido c.d. "Passivante" ossia tale che la suddetta propensione a cedere elettroni da parte del metallo sottostante viene bloccata e con essa anche la conseguente corrosione. Almeno finché ioni cloro (cloruri) non attaccano lo strato ossidato superficiale e innescano appunto il fenomeno di corrosione conseguente che chiamiamo "pitting"
Una variante decisamente più resistente ai fenomeni corrosivi è la lega secondo lo standard AISI 904L che è quella che usa Rolex già da molti anni. È infatti i Rolex soggetti a cancro sono quelli fino agli anni 80 quando ancora era in uso l'AISI 316L.
In quel caso è presumibile che depositi e residui di sale marino in zone poco accessibili, sotto i vecchi finali ripiegati, in zone interne alla carrure e del fondello soggette a piccole infiltrazioni o ancora gli interstizi sotto alle varie ghiere, e quindi non debitamente pulite possano essere la causa principale dei fenomeni di pitting più frequenti appunto sulla carrure tra le anse o vicino alle guarniziNoi della cassa oyster (meno frequenti sui fondelli).
Notate come spesso si manifesti sulla parte posteriore delle anse dove battevano i denti dei finali, presumibilmente per effetto di deposito salino nell'interstizio tra finale e ansa stessa, o sulla battuta dei fondelli e delle carrure a monte delle guarnizioni di tenuta
Il caso del Royal Oak, tradizionalmente debole all'acqua e quindi difficilmente impiegato in mare, è più probabilmente riconducibile al sudore e ad una totale assenza di pulizia. Basta un panno umido e in generale una passata di pezza ogni tanto per impedire alcun deposito di cloruro e quindi anche il fenomeno corrosivo, che infatti è percentualmente assai raro perché mediamente chiunque una pulita ai suoi orologi ogni tanto glie la da
P.s: questo è anche il motivo per il quale si sconsiglia di conservare gli orologi in acciaio per lungo periodo a contatto diretto con le bustine di silicagel