L'orologio in questione, il Longines Effemeridi Solari, è stata la seconda serie limitata della Longines negli anni '80, dopo il Lindbergh con cassa 4/5 dell'originale del 1987, presentato nel 1988 per celebrare i 120 anni dalla nascita del logo a clessidra alata.
Era prodotto in due versioni, una con cassa in acciaio limitata a 1000 esemplari ed una con cassa in oro prodotta in 100 esemplari.
Al movimento base che, a differenza del Lindbergh che montava il Longines L.990.1 (calibro ultrapiatto di manifattura con due bariletti di carica, poi venduto alla Lemania che ne ha fatto il calibro noto a tutti L. 8810), purtroppo, era un semplice Eta 2836, la Longines univa un modulo brevettato e sviluppato in esclusiva che permette l'indicazione delle effemeridi solari (in base ai vari mesi dell'anno, sono indicate le informazioni di levata e tramonto del sole, durata del giorno medio solare, posizione del sole lungo i paralleli ed altro).
L'orologio è, tra l'altro, caratterizzato da un bellissimo quadrante in smalto di colore bianco.
Poichè quelle Longines erano le prime serie limitate che vedeva il mondo dell'orologeria ed, ai tempi, si era in pieno rinascimento della passione per la bella meccanica in Italia, queste due edizioni limitate, andarono, letteralmente, a ruba, anche fuori dall'Italia.
L'Effemeridi Solari è uno dei primi, se non il primo, orologio dotato di quello che oggi molti chiamano "corredo": la scatola conteneva un borsello in simil-pelle, che rappresentava la scatola vera e propria dell'orologio (come molte cose in simil-pelle morbita è soggetto a quella che io chiamo "fusione termonucleare", dicesi, scioglimento totale e sbriciolamento dopo più di 15 anni), una custodia a libretto in pelle conteneva garanzia, certificato d'origine, attestato di serie limitata e libretto di approfondimento delle funzioni dell'orologio e, cosa rara per l'epoca, il certificato di cronometro rilasciato dal C.O.S.C.
Un orologio che ho sempre desiderato sin da ragazzo, sempre ricercato, mai trovato.
Fino all'anno scorso, quando alla Fiera di Parma mi sono imbattuto in un esemplare con cassa in oro giallo, nuovo, mai indossato, con le plastiche adese e la scatola originale, vendutomi per un tozzo di pane (grazie a Dio, va solo Rolex in Italia).
Saluti solari
Fabio