Ho l'impressione che si viva nel terrore che ad un orologio possa accadere una disgrazia!
Te credo, quando lo hai strapagato e sai che se accade qualcosa rischi di far evaporare buona parte del valore che hai pagato, e che nell'oroginalitá, nella coevitá e nello stato di conservazione di tutte le parti, è inevitabile la sindrome della
disgrazia.
Se pago 15mila euro per un Heuer Autavia e mi si distrugge il quadrante l'Heuer posso usarlo come fermaporte perché non vale quasi più niente, se mi si rovina il quadrante o qualunque altra cosa dell'orologio moderno lo mando in casa madre e me lo riportano a nuovo. Se pago 20 mila euro in piú solo per un quadrante (come nel caso di un 5402) che se si rovina non potrò mai più avere indietro la
disgrazia é sempre incombente
Nessuno indossa un 6263 o un 1664 con la stessa leggerezza con la quale indossa un 116520 o un 116600, e pochi sono coloro che questi orologi li indossano piuttosto che tenerli
al sicuro.
La teoria è una cosa, e in teoria avresti ragione, la pratica è un'altra e nella pratica, fuori da ogni ipocrisia, quasi nessuno si avventura ad utilizzare gli orologi vintage, specie quelli che ha pagato cifre rilevanti, in usi che potrebbero comprometterne irrimediabilmente quel valore (rischio che con i moderni non c'è).
E, ripeto, non stiamo parlando di orologi
da passeggio, per i quali prendere un po' d'aria al polso non può essere fonte di quasi alcun rischio, ma di orologi sportivi e di utilizzo quotidiano, anche estremo, come questo ploprof, che come minimo si dovrebbero poter portare serenamente dentro ad una sauna o una piscina e che per le ragioni suddette non si possono invece usare come si dovrebbe a cuor leggero. Io gente con il 1680 scritta rossa al polso, specie al mare, nella mia vita non ne ho mai incontrata, e neanche con nessun altro subacqueo vintage con un secolo di vita sulle spalle e valori prossimi o superiori agli otto chili.