Già il fatto stesso che si apra OGGI il dibattito di cosa farne di questi "investimenti", ad evento concluso, e senza che evidentemente nessuno ne abbia la più pallida idea, dimostra la visione e la lungimiranza di questa classe dirigente e di questo popolaccio.
Un dibattito che avrebbe avuto senso ancor prima di avviare la fase progettuale, di posare la prima pietra e di uscire il primo euro. Tempismo e lungiMiranza da Impero ottomano.
Per capire cosa siamo basta andare al parco olimpico di Monaco di Baviera, realizzato per le olimpiadi del 1972, e rendersi conto di cos'è e com'è tenuto e utilizzato ancora oggi a distanza di oltre 40 anni.
Poi tornare in Italia e andare a cercare, una ad una, tutte le "grandi opere" realizzate in occasione di simili eventi, vedere che fine hanno fatto, a cosa sono servite.
Infine scendere sotto Eboli, dove pure Cristo non ha avuto voglia di recarsi, e vedere in che condizioni versa "il paese", tra pezzi di territorio che frenano, paesi che scompaiono sotto al fango al primo scroscio di pioggia, trazzere che abbiamo il coraggio di chiamare strade che sprofondano nel vuoto dell'incuria e della vetustà, acquedotti già spertugiati che si aprono lasciando senz'acqua per settimane, forse mesi, intere città, e via discorrendo.
Siamo con le pezze al culo che al confronto pure la Grecia pare terra evoluta e ci dilettiamo a parlare di silicon Valley e ponti sullo stretto, e per questo siamo quello che siamo, un popolo di ipocriti, vanagloriosi e vili.
Ovviamente, non uno, dicasi UNO, che invece ponga il problema di quanto ci é costata questa vanagloria e quanto ha reso, un'analisi costi benefici di questo "evento", un'analisi del costo opportunità di ciò che si sarebbe potuto fare in alternativa, insomma ciò che in un paese civile con un popolo civile sarebbe stato pubblicamente discusso in altri tempi.
Siamo senza alcuna speranza, il silicone dovremmo spararcelo in testa...