Prendo spunto da quest'ultimo, da voi imparo sempre qualcosa di nuovo della vita mondana ....
Attenzione a non generalizzare: su questo forum trova più spazio che altrove l’orologeria classica, ma non la pensiamo tutti allo stesso modo e non siamo tutti patiti di
dress code…
Io parlo per me: anche se non sono un esperto di “vita mondana”, mi piace approfondire la materia dei contesti di impiego dei capi di abbigliamento e degli accessori, tra cui gli orologi.
Non si tratta del banale sforzo di conoscere l’etichetta per “non fare brutta figura”.
Si tratta piuttosto, nella mia prospettiva, del piacere di comprendere meglio tradizioni e costumi sociali: cosa che ritengo utile anche al giorno d’oggi, epoca in cui quei costumi non sono più così diffusi. Il problema, infatti, è che lo stile “classico” non è stato sostituito da uno stile moderno: semplicemente, è assediato dall’assenza di stile e da una diffusa approssimazione; andazzo che non mi sembra utile assecondare…
Inoltre, mi sembra importante ricordare che fogge e materiali degli oggetti che utilizziamo nascono con una specifica funzione, con una “vocazione”: questo ci aiuta a
capirli e apprezzarli meglio, anche se magari li utilizziamo in contesti diversi.
Evento formale "leggero" ...
Mi fate un esempio formale "pesante" ... Che significa ? Invito al Vaticano dal papa ? Un rogito ? L'incontro con la star dei nostri sogni ?
E che orologio ci vuole ? Visto che li dividete a seconda della leggerezza della formalità ?
La tua domanda richiederebbe una risposta articolata, ma chi mi ha seguito sino a questo punto si sta già preoccupando: “Ecco Gianni che parte per la tangente con uno dei suoi post chilometrici…”
Mi limito a due concetti.
1) Gli eventi che frequentiamo – anche occasionalmente - hanno una
gradazione di formalità, nel modo in cui siamo chiamati a presentarci, collegata alla loro importanza: se ci presentiamo con un abbigliamento (o anche con un atteggiamento…) inadeguato, rischiamo di dimostrare scarsa considerazione per l’evento, per gli organizzatori, per le persone che partecipano, per… noi stessi!
Questo “rischio” è più elevato, anzi diviene quasi certezza, per gli eventi con una
formalità più rigida, o addirittura protocollare. Esempi?
Alcuni eventi in cui sono coinvolte alte autorità, come ha ricordato ciaca, nei quali spesso esiste uno specifico “protocollo” (regole precise da seguire, codificate o meno).
Ma io ricordo, innanzitutto, una tipologia di evento che ci coinvolge più frequentemente tutti: le cerimonie, soprattutto i matrimoni.
Esiste poi una
formalità diversa, meno rigorosa, per gli eventi “sociali” o “mondani” (anche qui ciaca ha fatto alcuni esempi) e per il lavoro (con variazioni a seconda del tipo di evento, degli ambiti professionali, ecc.).
2) Gli orologi devono seguire il
dress code?
Innanzitutto, ripeto: quando ho ripreso l’espressione “orologio da teatro”, l’ho utilizzata perché mi sembrava efficace per dare un’idea del tipo di orologio che in questo momento mi piacerebbe acquistare (e ne ho specificato le caratteristiche), non per fissare un’etichetta rigida.
Se ad esempio chiedo consiglio su un orologio “militare”, non intendo dire che lo si debba indossare solo in guerra… Utilizzo però un’espressione che indica un determinata tipologia di orologio, con caratteristiche che si ispirano a quelle pensate originariamente per quell’impiego.
Come ho scritto sopra, comprendere la “vocazione” di un oggetto, e quindi anche di un orologio, è innanzitutto un modo per apprezzarlo meglio.
Rispettare questa “vocazione” anche al momento dell’utilizzo dovrebbe essere un piacere, prima ancora che una regola (il “militare” magari lo utilizzo nel tempo libero, e non ad una festa).
Le “variazioni sul tema” sono certamente lecite, se fatte con consapevolezza ed evitando gli eccessi di cattivo gusto (soliti esempi: il
diver ad una cerimonia o l’ultrapiatto in spiaggia).