Io forse una sola volta mi sono annoiato al teatro. Amo molto il rapporto diretto con gli attori.
Io ricordo una volta che mia moglie mi trascinò a vedere un Cirano in un teatro da quattro soldi con attori da quattro soldi per beneficenza.
Dopo un tempo lunghissimo pensando che fossimo oramai alla fine guardai l'orologio.
Erano passati venti minuti!
Nel teatro di prosa, molto più che nel cinema, è fondamentale l'interpretazione degli attori.
Una compagnia di
grandi attori che sappiano dominare il palcoscenico (se sono al servizio di una
grande storia, ovviamente...) regala emozioni non replicabili in altri contesti.
Sono bellissime anche le emozioni del melodramma, se ben preparate e nel contesto giusto...
"Ben preparate" perché bisogna essersi letti il libretto in precedenza, altrimenti si fa fatica a comprendere i versi cantati.
Se invece si sa già cosa sta cantando il soprano (tenore), ci si può concentrare sulla ricchezza della musica e sulle sfumature della voce (se l'orchestra è valida e i cantanti meritano, ovviamente...).
Sarebbe importante, inoltre, conoscere il contesto storico in cui un soggetto è stato pensato e rappresentato, il significato che l'autore voleva assegnargli. Nell'Ottocento il melodramma era l'espressione artistica per eccellenza, era rappresentazione di popolo, aveva simbolismi psicologici e sociali, lanciava messaggi politici: conoscere questi aspetti aiuta a comprendere e assaporare meglio un'opera.
Le emozioni del melodramma, inoltre, sono speciali nel "contesto giusto": la Scala di Milano, l'Opera di Roma, il San Carlo di Napoli, il Regio di Parma... ma anche tanti deliziosi teatri di provincia.
Ci si prepara per tempo, per vivere una serata rilassati.
Si indossa un bel vestito, la signora si può mettere "in tiro" (alle donne piacciono molto queste occasioni...).
Si sceglie... l'orologio (quando parlavo di orologio "da teatro" mi riferivo a queste specifiche occasioni): Breguet, senza dubbio; o anche Vacheron Malte, Blancpain Villeret, Journe, Voutilainen, Daniels...
Oppure un tasca, perché no, se è inverno e si vuole indossare il gilet.
O ancora... uno dei "teatrali" meno costosi che mi avete consigliato!
Si arriva in anticipo, ci si accomoda nel
foyer, si scambiano due chiacchiere con gli amici che ci hanno accompagnati.
Si gusta lo spettacolo (sperabilmente ben interpretato) e quindi si passa... al dopo-teatro! (Lì ci si può lasciare andare un po'...
)