Il problema è che ti ostini a contare il vetro zaffiro del fondello come un terzo pezzo, il che è sbagliato; e lo dimostra il fatto che il vetro sul quadrante non lo contiamo mai come un pezzo della cassa, contiamo la lunetta. Allo stesso modo l'oblò sul fondello non va contato come pezzo a parte, va considerato l'anello che lo trattiene al pari di una lunetta.
Quindi se tale anello è solidale alla carrure, come nel 3712 (e secondo me anche nel 5712), le parti sempre due sono: appunto lunetta e carrure (con annesso fondello ad essa solidale in unico pezzo).
Come due sono le parti di una cassa royal oak, indipendentemente dalla presenza di fondello trasparente o meno.
In questo senso la presenza del fondello trasparente con l'economicità della lavorazione che c'entra?
La scassa sempre scavata dal pieno è, con la differenza che poi viene bucata e si ci aggiunge l'obló, con tanto di anelli fermavetro, vetro e guarnizione. Direi quindi che al limite le casse royal oak e nautilus con fondello a vista sono, nel caso, un po' più costose e complesse da realizzare.
Ed videntemente la scelta del fondello a vista poco c'entra con le economie di produzione, semplicemente rispondono a mode del tempo per vendere meglio, come i restyling. Segno che il disegno di origine non vendeva bene, perchè non piaceva troppo.
Ora, posto che io non ho mai misurato il pregio di un orologio da quanto vende, la longevità di un design tuttavia non può essere valutata prescindendo da come "invecchia" l'orologio, anche commercialmente se il modello resta in produzione. E che il design del royal oak sia invecchiato meglio di quello del nautilus è un dato di fatto, come è dimostrato dalla circostanza che le forme del primo sono ancora quelle di 43 anni fa, quelle del secondo non più.
Il royal oak è l'unico orologio che ha attraversato epoche, mode e congiunture diverse mantenendo forme sostanzialmente immutate, insieme al suo gradimento. Non è un caso.