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La fantasia del genio! (Gerald Genta)

PESSOA67

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Re:La fantasia del genio! (Gerald Genta)
« Risposta #150 il: Dicembre 15, 2015, 12:41:22 pm »
Avrà mica disegnato anche questo.... ;)



Saluti
Roberto

Errol

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Re:La fantasia del genio! (Gerald Genta)
« Risposta #151 il: Dicembre 15, 2015, 12:42:09 pm »
spero per lui di no
        

ciaca

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Re:La fantasia del genio! (Gerald Genta)
« Risposta #152 il: Dicembre 15, 2015, 13:14:34 pm »
O questi...


É difficile dire quali e quanti modelli abbia disegnato GG e quanti invece si siano ispirati ad un design divenuto di gran moda e successo negli anni 70 e i cui prodromi si erano già visti, sempre partoriti dalla stessa mano, verso la fine degli anni 60 (per esempio su alcuni Omega Constellation).
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

erm2833

Re:La fantasia del genio! (Gerald Genta)
« Risposta #153 il: Dicembre 15, 2015, 14:36:42 pm »
Avrà mica disegnato anche questo.... ;)



Saluti
Roberto
Pare proprio di si.

guagua72

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Re:La fantasia del genio! (Gerald Genta)
« Risposta #154 il: Dicembre 15, 2015, 22:53:30 pm »
I gentaderivati,,,,


Re:La fantasia del genio! (Gerald Genta)
« Risposta #156 il: Dicembre 22, 2015, 12:58:50 pm »
O questi...


É difficile dire quali e quanti modelli abbia disegnato GG e quanti invece si siano ispirati ad un design divenuto di gran moda e successo negli anni 70 e i cui prodromi si erano già visti, sempre partoriti dalla stessa mano, verso la fine degli anni 60 (per esempio su alcuni Omega Constellation).


A me l'Oysterquartz già piace non ne ho mai fatto un segreto, che fosse disegnato da Genta lo avevo già sentito dire, una similitudine con la cassa del RO c'è anche nella cassa Oyster dedicata al quarzo Rolex, unica nel suo panorama e mai più ripresa nelle forme anche con altri modelli, anche questo la rende più interessante di una qualsiasi più comune e banale cassa Oyster, secondo me.
P.s.
La cura dedicata a suo tempo da Rolex per questo quarzo continua a farmi sempre effetto quando vedo un movimento dell'epoca in una bella foto.



« Ultima modifica: Dicembre 22, 2015, 13:07:15 pm da leolunetta »
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

PESSOA67

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Re:La fantasia del genio! (Gerald Genta)
« Risposta #157 il: Febbraio 01, 2016, 17:45:54 pm »
Spero il Maestro non abbia fatto però questo...modello TABARLY...




Re:La fantasia del genio! (Gerald Genta)
« Risposta #158 il: Febbraio 01, 2016, 23:53:45 pm »
Spero il Maestro non abbia fatto però questo...modello TABARLY...




Quel bracciale mi ricorda qualcosa…  ;)
(Comunque brutto forte nel complesso…)
Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a qualcun'altro.
La vera nobiltà è essere superiore a chi eravamo ieri.
-Samuel Johnson-

ALAN FORD

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Re:La fantasia del genio! (Gerald Genta)
« Risposta #159 il: Febbraio 02, 2016, 10:01:47 am »
Brutto,zozzo e pure al quarzo! >:(

fabri5.5

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Re:La fantasia del genio! (Gerald Genta)
« Risposta #160 il: Febbraio 02, 2016, 12:56:56 pm »
raro un Breitling che mi piaccia!!

Re:La fantasia del genio! (Gerald Genta)
« Risposta #161 il: Febbraio 02, 2016, 22:30:10 pm »
Grazie a tutti per la condivisione di esperienze di vita vissuta, trovo il post molto interessante e ricco di spunti.

Istaro

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Re:La fantasia del genio! (Gerald Genta)
« Risposta #162 il: Giugno 05, 2016, 18:44:08 pm »
Il topic sul Genta Success (http://www.orologico.info/index.php?topic=21723.0) mi ha indotto a una riflessione più generale, che forse sta bene nel topic dedicato espressamente a questo grande "artista":

Citazione
Io mi unisco a chi non apprezza questo modello...

E aggiungo una domanda-considerazione: come mai l'estetica dei Genta, cioè degli orologi prodotti direttamente dal celebre disegnatore, è mediamente più deludente di quelli da lui pensati per altre maisons ?

Secondo voi è uno dei casi in cui il committente/produttore riesce a tirar fuori il meglio dall'artista, il quale invece non riesce a trovare un equilibrio ottimale quando lavora a briglia sciolta?

Ermanno, ad esempio, ha commentato:
Direi piuttosto che quando ha disegnato per altri ha subito un condizionamento che ne ha mitigato l'estro.
Quando lo ha fatto per se stesso ha potuto dare libero sfogo alla propria visione dell'oggetto orologio.

Probabilmente è così.

A me sembra però che le sue creazioni precedenti abbiano dimostrato maggiore equilibrio e riuscita nel tempo.
Royal Oak e Nautilus, addirittura, sono divenuti veri "classici", a prescindere dai fenomeni emulativi e/o speculativi che ne hanno rilanciato la richiesta negli ultimi anni.

Le creazioni a marchio "Gerald Genta", invece, esprimevano un gusto più elaborato, più barocco, più "particolare", e quindi inevitabilmente destinato a suscitare più facilmente stanchezza (al di là dei gusti personali: tutto può piacere, esistono gli amanti del genere, ecc.).

Le cause che ipotizzo sono diverse.

Il Genta "a briglia sciolta" non ha avuto un committente con sufficiente sensibilità (o senso pratico), che sapesse porre argini all'eccesso di creatività, suggerire una modalità espressiva capace di essere significativa e interessante per il pubblico, e non autoreferenziale?
Questa tesi darebbe lo spunto per tante riflessioni sull'importanza che storicamente la committenza ha avuto per trarre il massimo dagli artisti (architetti, registi, romanzieri, ecc.). Abbiamo spesso avuto modo di confrontare l'opera "integrale" - quella pensata senza i tagli o i rimaneggiamenti o i suggerimenti del committente / produttore / curatore editoriale - con quella diffusa al pubblico; e notare come la prima - se ci liberiamo dei miti sull'intangibilità dell'estro creativo… - fosse effettivamente inferiore.

Oppure il Genta su commissione potrebbe essersi "autodisciplinato", tenendo presente già al momento creativo la necessità di assecondare un'esigenza esterna (qui l'influenza del committente sarebbe "implicita").

O ancora: il Genta imprenditore ha sviluppato una produzione con forti tratti di "originalità" non per assecondare il suo estro creativo, ma per semplice calcolo commerciale: voleva distinguersi più marcatamente dalle produzioni "tradizionali", ritagliarsi una nicchia di mercato rendendosi riconoscibile.
Con esiti non entusiasmanti, mi sembra.
Roth, ad esempio, seguì una strada molto diversa: originalità sì, ma nel solco della tradizione, e con una fortissima coerenza di prodotto.

Altra ipotesi: i Genta degli anni Ottanta risentono fortemente del gusto - e della moda - di quell'epoca, destinati perciò a invecchiare più di prodotti meno modaioli e meno connotati temporalmente.

Ultima ipotesi: l'estro del maestro si stava semplicemente affievolendo, come capita a tutti gli artisti...

O forse una parte di vero c'è in tutte queste possibilità.
« Ultima modifica: Giugno 05, 2016, 19:56:57 pm da Istaro »
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ciaca

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Re:La fantasia del genio! (Gerald Genta)
« Risposta #163 il: Giugno 05, 2016, 18:50:05 pm »
Citazione
O forse una parte di vero c'è in tutte queste possibilità.

Penso di si
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

Ermanno Muzii

Re:La fantasia del genio! (Gerald Genta)
« Risposta #164 il: Giugno 05, 2016, 19:53:18 pm »
Scrivevo di libero sfogo in quanto trovo che il disegno dei suoi orologi abbia molti punti di contatto con i suoi dipinti.
Molto probabilmente hai colto nel segno,un insieme di concause.