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La Francia svolta a destra

ciaca

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La Francia svolta a destra
« il: Dicembre 06, 2015, 21:28:30 pm »
FRONT NACIONAL di Marie Le Pen primo partito di Francia con quasi il 30% se le proiezioni verranno confermate.
Mi sembra una svolta storica per il paese e forse epocale per tutta l'Europa il cui quadro politico inevitabilmente risentirà di questo "terremoto".
Sempre più convinto che questa Europa abbia bisogno di un po' di sana politica di Destra, quella con la D maiuscola (in Italia, purtroppo, non pervenuta).
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

ALAN FORD

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Re:La Francia svolta a destra
« Risposta #1 il: Dicembre 06, 2015, 21:33:31 pm »
FRONT NACIONAL di Marie Le Pen primo partito di Francia con quasi il 30% se le proiezioni verranno confermate.
Mi sembra una svolta storica per il paese e forse epocale per tutta l'Europa il cui quadro politico inevitabilmente risentirà di questo "terremoto".
Sempre più convinto che questa Europa abbia bisogno di un po' di sana politica di Destra, quella con la D maiuscola (in Italia, purtroppo, non pervenuta).

Visto mai che sia contagiosa!

ciaca

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Re:La Francia svolta a destra
« Risposta #2 il: Dicembre 06, 2015, 22:14:24 pm »
Un certo contagio inevitabilmente ci sarà, soprattutto in nord Europa, ma ciò che conta é che se mai in Francia il FN andasse al governo (cosa tutt'altro che scontata perché é più facile che i repubblicani di Sarkozy si alleino coi socialisti per un governo c.d. "d'unità nazionale", leggasi il solito inciucio) l'asse politico dell'europa che corre tra Parigi e Berlino inevitabilmente subirebbe uno slittamento a destra che in Europa non ha precedenti.
Francia e Germania infatti, oltre ad essere i due paesi perno dell'unione europea, sono anche le due massime espressioni di quella social democrazia di stampo europeo che tanti disastri ha prodotto negli ultimi 40 anni dalla caduta del muro di Berlino in poi.
« Ultima modifica: Dicembre 06, 2015, 22:18:56 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

guagua72

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Re:La Francia svolta a destra
« Risposta #3 il: Dicembre 07, 2015, 00:12:44 am »
La destra oltre ad alzare la voce non ha mostrato grandi potenzialità di governo. Io non ho simpatie per i toni esagerati, le ideologie sono passate e rispolverare alcune idee per il gusto di colpire il cuore delle persone ferite mi pare alquanto strumentale. Una destra con la D maiuscola liberista e liberale non la vedo sinceramente all'orizzonte e questo potrebbe essere un peccato.

Istaro

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Re:La Francia svolta a destra
« Risposta #4 il: Dicembre 07, 2015, 17:47:27 pm »
Prospettive a mio avviso incerte.

Oggi abbiamo un'Europa che ha in parte tradito l'ispirazione dei suoi padri fondatori, ed è diventata macchina burocratica autoreferenziale, non democratica, funzionale al sistema finanziario internazionale (in cui peraltro prevalgono interessi extraeuropei).

Però bisogna stare attenti a non buttare il bambino con l'acqua sporca...

Non avremmo bisogno di meno Europa, ma di un'Europa:
- più "democratica", in cui le decisioni assunte tornino ad essere oggetto di dibattito tra i suoi cittadini;
- più "politica", in cui le decisioni non siano vincolate solo agli interessi economico-finanziari, ma tengano conto degli equilibri sociali e culturali;
- più "unita" e solidale laddove è necessario, cioè quando deve muoversi nello scenario globale (politica estera, militare, commercio internazionale, politiche migratorie);
- più "leggera", rispettosa delle libertà, meno invadente al suo interno, sia rispetto alla società civile in generale (non abbiamo bisogno di un Superstato opprimente che regoli ogni aspetto della nostra vita, con l'ovvio corollario di tasse soffocanti), sia rispetto alle tradizioni e allo stile di vita dei singoli popoli (che sono anche europei, ma non devono diventare solo europei rinunciando alle loro identità): è il famoso principio di "sussidiarietà", che pure è scritto nei Trattati.

Di questi aspetti, ne vedo promossi pochi dal nuovo Front National disegnato da Marine Le Pen...

Certamente non sarebbe espressione dei potentati finanziari e potrebbe riportare l'attenzione su problemi ormai di stringente attualità (sicurezza, questione migratoria, integrazione delle minoranze), incancrenitisi perché finora resi tabù dalla dottrina del politicamente corretto (ispirata dalla finanza mondiale).

Però la visione della Le Pen mi sembra troppo nazionalista e troppo statalista.

Troppo nazionalista significa rischiare il ritorno a un'Europa in cui si scontrino gli interessi egoistici dei singoli Stati e delle singole corporazioni economiche che li condizionano.

Troppo statalista, perché la Le Pen ha conquistato i consensi delle classi sociali più deboli e scosse dalla crisi promettendo un forte interventismo pubblico, di cui la Francia non avrebbe davvero ulteriore bisogno.

Inoltre, il problema dell'integrazione dell'islam francese non è banalmente risolvibile abbracciando - come ha scelto di fare lei - la vecchia e intollerante "laicité" della Francia repubblicana.

Dal punto di vista economico-sociale, insomma, ha un programma che non è né di "destra" né "liberale", ma direi populista-peronista (simile a quello del Movimento Cinque Stelle...).

Parlo di Marine Le Pen.

Tutta diversa la nipote Marion, una ragazza davvero brillante e di grande equilibrio.
Ma è solo una ragazza...


« Ultima modifica: Dicembre 07, 2015, 17:49:29 pm da Istaro »
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

ciaca

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Re:La Francia svolta a destra
« Risposta #5 il: Dicembre 07, 2015, 18:37:03 pm »
Citazione
Non avremmo bisogno di meno Europa, ma di un'Europa:
- più "democratica", in cui le decisioni assunte tornino ad essere oggetto di dibattito tra i suoi cittadini;
- più "politica", in cui le decisioni non siano vincolate solo agli interessi economico-finanziari, ma tengano conto degli equilibri sociali e culturali;
- più "unita" e solidale laddove è necessario, cioè quando deve muoversi nello scenario globale (politica estera, militare, commercio internazionale, politiche migratorie);
- più "leggera", rispettosa delle libertà, meno invadente al suo interno, sia rispetto alla società civile in generale (non abbiamo bisogno di un Superstato opprimente che regoli ogni aspetto della nostra vita, con l'ovvio corollario di tasse soffocanti), sia rispetto alle tradizioni e allo stile di vita dei singoli popoli (che sono anche europei, ma non devono diventare solo europei rinunciando alle loro identità): è il famoso principio di "sussidiarietà", che pure è scritto nei Trattati.

In linea di principio. Ma sono, più o meno, utopie.
Per una serie di ragioni talmente lunga che è improbo elencarle e analizzare tutte in questa sede.
Certamente, comunque, una deriva a destra dell'asse politico europeo avrà come inevitabile effetto quello di una discussione critica dell'attuale assetto della costruzione europeista. È già qualcosa rispetto allo stantio e passivo immobilismo in cui siamo precipitati in tal senso. Perchè l'architettura dell'unione europea a partire dalla redazione di una sua costituzione è di fatto sparita da qualunque dibattito politico, mentre è chiaro che questo statu de facto, per quanto funzionale alle oligarchie finanziarie, non è più in alcun modo sostenibile è sta provocando lacerazioni sociali di cui l'ascesa dello stesso FN (o del M5S in Italia) è una delle tante conseguenze (in questo caso politiche).

Quanto agli obbiettivi politici del FN non metto bocca perchè ho imparato da decenni che tra campagna elettorale e azione di governo c'è più o meno la stessa distanza che intercorre tra il dire e il fare.
Però, che finalmente i nodi centrali dell'architettura europea necessariamente torneranno al centro del dibattito politico è un fatto, come è un fatto che verranno completamente rimesse in discussione le politiche di "integrazione" di stampo catto-comunista che nell'ultimo quarto di secolo hanno fatto di tutta l'Europa più o meno una cloaca, che ci hanno venduto come esempio virtuoso di integrazione di popoli e culture, ma che proprio nei paesi portati ad esempio di tale modello (Francia, UK e nord europa) ha mostrato il suo vero volto che per troppi anni tutte le opinioni pubbliche hanno voluto far finta di non vedere.

E non c'è dubbio che questi temi, dell'architettura europea e delle politiche di immigrazione, siano stati completamente ignorati da tutto l'arco politico e lasciati alla sola retorica delle destre, in tutta Europa. Che è di una miopia tale che da sola da la misura di quanto mediocre sia la classe dirigente mainstream europea.
« Ultima modifica: Dicembre 07, 2015, 18:56:19 pm da ciaca »
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

lupo

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Re:La Francia svolta a destra
« Risposta #6 il: Dicembre 07, 2015, 19:04:11 pm »
La destra ha vinto in Francia, benissimo  ha tanto predicato e adesso faccia quello he ha promesso. Se lo farà  certamente è cosa
buona, vada avanti senza scuse ,perché normalmente chi è all' opposizione una volta al governo  fa tutto il contrario di quello che predicava prima.

ciaca

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Re:La Francia svolta a destra
« Risposta #7 il: Dicembre 07, 2015, 19:12:39 pm »
Il fatto che abbia vinto il primo turno con percentuali impensabili solo fino a qualche anno fa non significa che il FN andrà al governo, cosa che tuttora appare abbastanza improbabile se è vero che tutto l'arco politico farà fronte comune (tutti contro il FN è il titolo di apertura di tutti i TG e di tutte le tribune politiche in onda sulle tv francesi) e l'ipotesi più accreditata è che i repubblicani di Sarkozy possano allearsi con i socialisti di Hollande per dare vita all'ennesimo governo dell'inciucio e della conservazione.
Semmai è presumibile che certi temi finora rimasti esclusiva della retorica elettorale del FN troveranno finalmente posto nell'agenda politica di tutti i prossimi governi europei, visto che le spinte in quel senso (che si traducono in un'inarrestabile crescita di consenso per le destre europee) non possono più essere ignorate.
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mbelt

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Re:La Francia svolta a destra
« Risposta #8 il: Dicembre 07, 2015, 19:22:05 pm »
Io so solo un paio di cose. Che il padre LePen, il vecchio fondatore del partito, è una persona onesta e seria, pur avendo idee politiche lontanissime dalle mie. Degli altri Le Pen non so. Mi piace il fatto che la figlia voglia mantenere la laicità dello Stato. Per il resto la penso come Istaro, e le cose che lui scrive non sono utopie, sono utopie tutte le altre che leggo, oltre che essere non desiderabili, perché i problemi li aggravano. Purtroppo invece l'UMP è un pessimo partito, illiberale, statalista , nazionalista. E prima Chirac, poi Sarkosy hanno lasciato un pessimo ricordo di loro, ovviamente peggio, molto peggio, Sarkosy. E Hollande a me pare pessimo pure lui, e non mi sembra minimamente adeguato ai compiti e ai tempi.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

erm2833

Re:La Francia svolta a destra
« Risposta #9 il: Dicembre 09, 2015, 01:06:20 am »
Il fatto che abbia vinto il primo turno con percentuali impensabili solo fino a qualche anno fa non significa che il FN andrà al governo, cosa che tuttora appare abbastanza improbabile se è vero che tutto l'arco politico farà fronte comune (tutti contro il FN è il titolo di apertura di tutti i TG e di tutte le tribune politiche in onda sulle tv francesi) e l'ipotesi più accreditata è che i repubblicani di Sarkozy possano allearsi con i socialisti di Hollande per dare vita all'ennesimo governo dell'inciucio e della conservazione.
Semmai è presumibile che certi temi finora rimasti esclusiva della retorica elettorale del FN troveranno finalmente posto nell'agenda politica di tutti i prossimi governi europei, visto che le spinte in quel senso (che si traducono in un'inarrestabile crescita di consenso per le destre europee) non possono più essere ignorate.
Siete troppo giovani o ricordate il famoso e disastroso "Arco costituzionale"?
Giorgio Almirante faceva paura...

ALAN FORD

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Re:La Francia svolta a destra
« Risposta #10 il: Dicembre 09, 2015, 10:08:06 am »
Il fatto che abbia vinto il primo turno con percentuali impensabili solo fino a qualche anno fa non significa che il FN andrà al governo, cosa che tuttora appare abbastanza improbabile se è vero che tutto l'arco politico farà fronte comune (tutti contro il FN è il titolo di apertura di tutti i TG e di tutte le tribune politiche in onda sulle tv francesi) e l'ipotesi più accreditata è che i repubblicani di Sarkozy possano allearsi con i socialisti di Hollande per dare vita all'ennesimo governo dell'inciucio e della conservazione.
Semmai è presumibile che certi temi finora rimasti esclusiva della retorica elettorale del FN troveranno finalmente posto nell'agenda politica di tutti i prossimi governi europei, visto che le spinte in quel senso (che si traducono in un'inarrestabile crescita di consenso per le destre europee) non possono più essere ignorate.
Siete troppo giovani o ricordate il famoso e disastroso "Arco costituzionale"?
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mbelt

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Re:La Francia svolta a destra
« Risposta #11 il: Dicembre 09, 2015, 12:18:22 pm »
Il fatto che abbia vinto il primo turno con percentuali impensabili solo fino a qualche anno fa non significa che il FN andrà al governo, cosa che tuttora appare abbastanza improbabile se è vero che tutto l'arco politico farà fronte comune (tutti contro il FN è il titolo di apertura di tutti i TG e di tutte le tribune politiche in onda sulle tv francesi) e l'ipotesi più accreditata è che i repubblicani di Sarkozy possano allearsi con i socialisti di Hollande per dare vita all'ennesimo governo dell'inciucio e della conservazione.
Semmai è presumibile che certi temi finora rimasti esclusiva della retorica elettorale del FN troveranno finalmente posto nell'agenda politica di tutti i prossimi governi europei, visto che le spinte in quel senso (che si traducono in un'inarrestabile crescita di consenso per le destre europee) non possono più essere ignorate.
Siete troppo giovani o ricordate il famoso e disastroso "Arco costituzionale"?
Giorgio Almirante faceva paura...
Non c'era solo Giorgio Almirante escluso dall'Arco Costituizionale ma anche Marco Pannella. Non va dimenticato.  E i due, pur distanti politicamente, erano amici e si stimavano molto a vicenda.
« Ultima modifica: Dicembre 09, 2015, 12:20:58 pm da mbelt »
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