Salve, oggi mi occupo di un caso particolare.
Tempo addietro ho avuto modo di analizzare e comparare due movimenti analoghi con stessi anni, ma con usi e usure diversi dovute a diversi fattori tra cui le qualità e la durata degli oli e l'influenza che hanno in condizioni d'uso molto diverse tra loro. I risultati sono stati interessanti, almeno credo.
Oggi voglio dare testimonianza di qualcosa di particolare, un calibro che conosco bene (che nella fattispecie è un Eta 2824-2), dove ho smontato, pulito tutto e rimontato lindo e pinto senza alcuna traccia d'olio, (almeno dove agisce ed influenza la marcia).
Dopodichè ho rismontato tutto di nuovo e nel rimontaggio ho lubrificato con oli appositi. Ho misurato ed analizzato entrambe le situazioni al cronocomparatore.
Molte ore ore di lavoro che nessun orologiaio indaffarato impiegherebbe solo a scopo didattico, ma per me è più facile e tempo permettendo mi sono adoperato ed immerso in quella che di fatto è una revisione completa senza traccia di oli e poi di seguito fatta di nuovo ma coi lubrificanti al loro posto.
L'idea nasce soprattutto perchè ho ritenuto interessante vedere il comportamento dell'orologio non con oli vecchi o esausti, come sovente capita, ma senza traccia alcuna di olio su rubini e perni, nulla sullo scappamento e leve dell'ancora e nulla anche sulle contropietre del bilanciere(l'unica parte in cui non ho agito è il dentro il bariletto dove infatti ho preferito lasciarlo lubrificato tal quale, in quanto il grasso all'interno serve perlopiù a evitare usure da sfregamento tra le pareti e la molla e a far slittare agevolmente la brida, più che a migliorare gli attriti ai fini della marcia)
Il movimento Eta appartiene ad un orologio cavia che ho sempre usato solo a tal scopo e che ha una condizione generale ottima e con usure dei componenti più che trascurabili come poi andremo a vedere nel proseguo.
Questa la "cavia", un Mondia di forma degli anni 80
(da un centinaio di Euro scarsi).