É un mercato, quello degli orologi, che ha ormai completamente voltato le spalle all' orologio di stampo "classico" ed "elegante".
Il gusto si é evoluto sin dagli anni 70, e sempre più nel nuovo millennio, verso orologi di stampo più casual che comunemente identifichiamo come "sportivi", al punto che anche una maglia lucida su un bracciale Rolex può parzialmente pregiudicare il gradimento commerciale di un modello, al punto che anche le case più solidamente posizionate sull'orologeria di stampo classico ed elegante, come Patek, vivono oggi più che mai con la modellistica di stampo più "sportivo" e sempre più bisogno hanno di virare la loro produzione, anche quella classica, verso una cifra stilistica più vicina a questa tipologia di prodotto, al punto che modelli classici in metallo nobile, complicati e di marchio commercialmente vivace hanno quotazioni dell'usato in alcuni casi irrisorie se paragonate a quelle di altri modelli in vile acciaio e meno pregiati/complicati ma di foggia più "sportiva", con lo stesso marchio.
I canoni di questa sportività? Grandi misure, forme geometriche nette e squadrate, quadranti scuri, acciaio o metallo nobile bianco, al limite materiali innovativi neri e/o trattamenti di "coating" votati al nero, ed in genere uno stile che evoca più il prodotto "tecnologico" di un cad che non "l'opera d'arte" della mano di un uomo.
Il messaggio che traspare da questo mercato assurdo e paradossale é che classico=vecchio, sportivo=moderno, elegante=desueto, pregiato=superfluo; schemi nei quali una massa indistinta e incapace di un proprio senso critico resta intrappolata e vi si conforma pedissequamente.
Frutto della globalizzazione del senso estetico e della ragione? Della globalizzazione dei gusti e degli stili di vita? Del conformismo trans nazionale? Della coglionaggine dilagante?
Non lo so ma trovo questo fenomeno, che sembra non conoscere confini e latitudini e sembra contagiare in modo indistinto generazioni e popoli diversi, quantomeno inquietante.
Quando a "tutti" piacciono sempre le stesse cose, e solo quelle, c'è qualcosa di vizioso; é contro natura.