Sottolineo e quoto l'ultima frase che mi sembra realmente seria e concreta (quella di Giagua, sia chiaro).
Ma sulle pensioni aggiungo almeno cinque buone ragioni per cui non si può fare un prelievo sulle pensioni IN ESSERE alte, al di là della demagogia e degli insulti di qualche demagogo della domenica.
Supponiamo che un pensionato prenda 5000 euro al mese. Supponiamo che lo Stato decida che per equità(!) si taglia la sua pensione di mille euro netti al mese, come contributo di solidarietà. Resterebbe con 4000 euro netti al mese, non poco. Ma ci sarebbero un po' di problemi su molti piani che non solo sconsigliano ma rendono impossibile questa manovra, oltre autolesionistica per le casse pubbliche. Vediamo perché: 1) non puoi in alcun modo sostenere che una pensione da 5000 euro al mese, o più alta, sia meno pagata dai contributi versati di una da 1000 euro al mese, perché in genere queste pensioni vanno a chi aveva stipendi già alti. Quindi molto probabilmente ha una quota non contributiva ma chi ti dice che sia più alta di quella di chi prende 800 euro al mese? Bisognerebbe approfondire; 2) quando si è provato a mettere un contributo di solidarietà su pensioni la Consulta ha sempre bocciato anche quando il contributo era minimo. Questo ha un senso giuridico, di equità ed economico. La corte ha sempre e solo ammesso contributi di solidarietà per chi in pensione ci deve ancora andare e anche questo ha molto senso. Perché se io sto ancora lavorando posso difendermi, posso provare a lavorare anni in più (ammesso che ci riesca), posso trovarmi teoricamente un altro lavoro, posso risparmiare, pensare ad una integrativa...tutte possibilità negate a chi è già in pensione. Un cittadino ha tutto il diritto almeno al momento di ritirarsi dal lavoro di sapere quanto prenderà finchè campa, sia che prenda poco, sia che prenda molto. Ma i problemi non sono finiti perché....3) il nostro pensionato nel frattempo avrebbe potuto prendere impegni di spesa che non gli consentono di sopportare il taglio. E comunque veniamo ad un altro aspetto, che è quello che spiega per quale ragione ogni governo che ha provato a mettere il contributo di solidarietà lo ha fatto (cassato poi dalla Consulta) su pensioni non alte veramente, ma medio basse. Perché se si guarda i dati purtroppo sono pochissimi quelli che pigliano pensioni non dico alte ma decenti, la stragrande maggioranza ha pensioni da fame, sicché o tagli molto a pensioni basse, oppure se tagli anche moltissimo a pensioni alte i risparmi sono minimi. Ma poi arrivano anche i costi perché...4) anche se il pensionato dell'esempio campasse bene con 4000 euro al mese, si scatenerebbe giustamente un panico generale anche in chi non fosse interessato dalla misura. Perché a quel punto se saltasse anche solo per pochi l'intangibilità dell'assegno pensionistico nessun pensionato, e nessun lavoratore, sarebbe più garantito in una condizione di finanza pubblica disastrata come la nostra. Sicché tutti si metterebbero a risparmiare, avresti un crollo dei consumi interni, quindi un crollo del pil, quindi un peggioramento del rapporto debito/pil, quindi di quello deficit /pil, quindi probabilmente deflazione ....quindi alla fine sarebbe uno tsunami sociale, economico, giuridico in cambio di vantaggi teorici minimi, sommersi da enormi costi di ogni genere. Ecco perché si può ciacarare in eterno ma questa cosa non si può fare. Ripeto: serve intelligenza, conoscenza dei dati, non strilli. Serve serietà, cosa che manca ai demagoghi e a chi ragiona non col cervello ma con altre parti del corpo.