Imprenditori che si ammazzano oberati da debiti e vessati dal fisco, imprese che chiudono, scappano o falliscono impoverendo il tessuto produttivo, risparmiatori che si ammazzano dopo aver perso tutto per colpa di un sistema bancario criminoso, famiglie che vedono aggredita la loro unica certezza, la casa, intere generazioni tagliate fuori dal mondo del lavoro, che vivono con le pensioni dei genitori che non si sa per quanto tempo ancora potranno essere elargite, e altri senza prospettive previdenziali di alcun tipo, immigrazione clandestina incontrollata, insicurezza e criminalità dilagante, stato del diritto inesistente, giustizia da Repubblica delle banane sudamericana, sperequazioni di ogni sorta, e i soliti antichi vizi e privilegi corporativi sempre in cima alle priorità di una classe dirigente incapace, inetta, imbelle.
Un paese distrutto, una società dilaniata, uno stato sempre più decadente e con l'autorevolezza di una formica.
25 anni di seconda repubblica sono bastati a fare danni che in 45 anni di prima Repubblica non si sarebbero potuti concepire nemmeno nelle più pessimistiche delle previsioni.
Quelli della mia generazione che sognavano un paese senza gli Andreotti e i De Mita si trovano oggi a doverli rimpiangere, quelli che non li hanno nemmeno conosciuti si trovano costretti a riporre le loro modeste speranze in un comico e in un chiacchierone parolaio che nel nulla più assoluto della politica italiota appare quasi come l'unico statista possibile.
Una volta, nemmeno troppo lontana nel tempo, era il "bel paese", che tutto il mondo invidiava come luogo di fantasia, creatività e saper vivere.
Ora é un paese a pezzi, da ogni punto di vista.
Riposi in pace il "bel paese" senza più nessuna speranza.