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Swatch e le sue forniture

ALAN FORD

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Re:Swatch e le sue forniture
« Risposta #15 il: Dicembre 16, 2015, 20:49:15 pm »
Io dico che il problema è piuttosto banale.
Ma a Swatch chi glielo fa fare a vendere ai propri concorrenti per un piatto di lenticchie?
Perché i movimenti Eta per un piatto di le nicchie venivano venduti che se avessero provato ad aumentarli quelli se ne sarebbero andati da Sea Gull e li avrebbero coperti di movimenti ed avrebbero potuto dire :   "noi abbiamo scelto di non usare più Eta", vuoi mettere il poter dire: "io non vi servo più?"
Ma poi che immagine ha un'azienda che ha bisogno dei soldi dei concorrenti per tirare avanti?
Io fossi stato Swatch Group avrei fatto la stessa cosa, questione di immagine, soldi o non soldi.

mbelt

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Re:Swatch e le sue forniture
« Risposta #16 il: Dicembre 16, 2015, 21:03:42 pm »
Io dico che il problema è piuttosto banale.
Ma a Swatch chi glielo fa fare a vendere ai propri concorrenti per un piatto di lenticchie?
Perché i movimenti Eta per un piatto di le nicchie venivano venduti che se avessero provato ad aumentarli quelli se ne sarebbero andati da Sea Gull e li avrebbero coperti di movimenti ed avrebbero potuto dire :   "noi abbiamo scelto di non usare più Eta", vuoi mettere il poter dire: "io non vi servo più?"
Ma poi che immagine ha un'azienda che ha bisogno dei soldi dei concorrenti per tirare avanti?
Io fossi stato Swatch Group avrei fatto la stessa cosa, questione di immagine, soldi o non soldi.
Hai ragione sull'immagine ma è anche un fatto di soldi. Angelo dice, non sbagliando del tutto, forse esagerando, che si possono fare questi calibri a costo unitario bassissimo. Ma fosse così  a maggior ragione ETA non avrebbe avuto alcun interesse a continuare a venderli agli altri, perché se il costo unitario è basso, gli investimenti per produrli da zero bassi non sono. E allora a maggior ragione li fai fare ai concorrenti questi investimenti. Bisognerebbe sapere : ma ETA si  è rimpiccolita? Io non penso, penso solo che com'è logico ora lavori per il gruppo cui apparitene invece che per gli altri. Visto che giocano sugli stessi mercati è uno sviluppo inevitabile e sensatissimo.
Contro ogni talebanismo, ora e sempre

ciaca

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Re:Swatch e le sue forniture
« Risposta #17 il: Dicembre 16, 2015, 21:52:13 pm »
Io dico che il problema è piuttosto banale.
Ma a Swatch chi glielo fa fare a vendere ai propri concorrenti per un piatto di lenticchie?
Perché i movimenti Eta per un piatto di le nicchie venivano venduti che se avessero provato ad aumentarli quelli se ne sarebbero andati da Sea Gull e li avrebbero coperti di movimenti ed avrebbero potuto dire :   "noi abbiamo scelto di non usare più Eta", vuoi mettere il poter dire: "io non vi servo più?"
Ma poi che immagine ha un'azienda che ha bisogno dei soldi dei concorrenti per tirare avanti?
Io fossi stato Swatch Group avrei fatto la stessa cosa, questione di immagine, soldi o non soldi.
Hai ragione sull'immagine ma è anche un fatto di soldi. Angelo dice, non sbagliando del tutto, forse esagerando, che si possono fare questi calibri a costo unitario bassissimo. Ma fosse così  a maggior ragione ETA non avrebbe avuto alcun interesse a continuare a venderli agli altri, perché se il costo unitario è basso, gli investimenti per produrli da zero bassi non sono. E allora a maggior ragione li fai fare ai concorrenti questi investimenti. Bisognerebbe sapere : ma ETA si  è rimpiccolita? Io non penso, penso solo che com'è logico ora lavori per il gruppo cui apparitene invece che per gli altri. Visto che giocano sugli stessi mercati è uno sviluppo inevitabile e sensatissimo.

Francamente non ho idea di quanto potessero fatturare le varie consociate della galassia ETA, immagino decine di milioni di euro (che penso non facciano schifo a nessuno), so per certo che quando hai un potenziale produttivo da milioni di pezzi/anno, produrli o meno in termini di costi non cambia quasi nulla, quindi trovo francamente singolare questo tipo di ragionamento, visto che a costo costante e irrisorio corrisponde l'alternativa tra fare fatturato (tenendo un intero settore nelle proprie mani) e non fare nulla (liberalizzando pure il settore).
Per questo considero inefficace e tradiva la scelta, certamente non ci hanno guadagnato ne in termini economici ne in termini di vantaggi competitivi.
Se lo si voleva fare lo si doveva fare almeno 15 anni fa, quando la cosa avrebbe avuto ben altro impatto sulla concorrenza.
"A megghiu parola è chidda ca un si dici"

mbelt

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Re:Swatch e le sue forniture
« Risposta #18 il: Dicembre 16, 2015, 22:40:00 pm »
Io dico che il problema è piuttosto banale.
Ma a Swatch chi glielo fa fare a vendere ai propri concorrenti per un piatto di lenticchie?
Perché i movimenti Eta per un piatto di le nicchie venivano venduti che se avessero provato ad aumentarli quelli se ne sarebbero andati da Sea Gull e li avrebbero coperti di movimenti ed avrebbero potuto dire :   "noi abbiamo scelto di non usare più Eta", vuoi mettere il poter dire: "io non vi servo più?"
Ma poi che immagine ha un'azienda che ha bisogno dei soldi dei concorrenti per tirare avanti?
Io fossi stato Swatch Group avrei fatto la stessa cosa, questione di immagine, soldi o non soldi.
Hai ragione sull'immagine ma è anche un fatto di soldi. Angelo dice, non sbagliando del tutto, forse esagerando, che si possono fare questi calibri a costo unitario bassissimo. Ma fosse così  a maggior ragione ETA non avrebbe avuto alcun interesse a continuare a venderli agli altri, perché se il costo unitario è basso, gli investimenti per produrli da zero bassi non sono. E allora a maggior ragione li fai fare ai concorrenti questi investimenti. Bisognerebbe sapere : ma ETA si  è rimpiccolita? Io non penso, penso solo che com'è logico ora lavori per il gruppo cui apparitene invece che per gli altri. Visto che giocano sugli stessi mercati è uno sviluppo inevitabile e sensatissimo.

Francamente non ho idea di quanto potessero fatturare le varie consociate della galassia ETA, immagino decine di milioni di euro (che penso non facciano schifo a nessuno), so per certo che quando hai un potenziale produttivo da milioni di pezzi/anno, produrli o meno in termini di costi non cambia quasi nulla, quindi trovo francamente singolare questo tipo di ragionamento, visto che a costo costante e irrisorio corrisponde l'alternativa tra fare fatturato (tenendo un intero settore nelle proprie mani) e non fare nulla (liberalizzando pure il settore).
Per questo considero inefficace e tradiva la scelta, certamente non ci hanno guadagnato ne in termini economici ne in termini di vantaggi competitivi.
Se lo si voleva fare lo si doveva fare almeno 15 anni fa, quando la cosa avrebbe avuto ben altro impatto sulla concorrenza.
Sui tempi ti ricordo che Hayek voleva farlo molto tempo fa ed in modo più drastico e che le autorità elvetiche l'hanno ritardato comprensibilmente. Io penso che non sia mai troppo tardi per fare una cosa del genere, anche perché penso anche per quello che so , e attendo smentite, che gli stabilimenti non siano vuoti o disoccupati, ma producano per il gruppo cui appartengono. Poi torno ancora sui tempi. Quando compra Breguet e Nouvelle Lemania? Nel 1999, mi sembra, o giù di lì. Anni prima aveva preso Blancpain e Fredric Piguet. Poi arriva pure la decisione su Omega...è chiaro che quando il mercato si consolida, Swatch entra negli orologi di pregio con qualche ambizione, l'argomento manifattura assume una certa importanza commerciale, la decisione di Swatch non poteva essere diversa, a meno di non voler favorire i concorrenti. Non capisco l'osservazione: se il costo unitario è basso gli investimenti in macchine non sono bassi. Tanto più se magari hai bbisogno di nuovi spazi e di nuove macchine per i calibri Omega e altro. E allora, a maggior ragione: guadagna poco sui calibro, tanto vale faccia fare gli investimenti alti ai concorrenti. Mi sembra logico ed inevitabile. E le cose le ha cambiate assai questa progressiva riduzione di forniture. Quindi io considero positiva per Swatch questa scelta, e anche inevttabile, forse avrebbero dovuto farla anche prima, ma si comprendono anche i tempi e i ritardi imposti da Berna. Poi sai in epoca in cui è stata presa, mi vuoi forse dire che Swatch non ha previsto i cloni che potevano pure arrivare dall'Asia? Io non ci posso credere, penso che non abbia per loro rilievo. Anzi,mina ragione in più per dismettere il business che non rendeva e che era anche a rischio cloni. Perché tanto i cloni ci sarebbero stati comunque dall'Asia, se non da Sellita.
Aggiungo una ulteriore riflessione, anche se non necessaria. Angelo nota giustamente come intuizione di Hayek di aver cercato le manifatture di calibri. Vero: ha preso Breguet per Nouvelle Lemania, lui stesso lo dichiarò, ha preso Blancpain per il patrimonio di FP. Ma quando tu crei una situazione di relativo monopolio, ad un certo punto lo fai fruttare. Ed un modo di farlo fruttare non è certo di svendere i calibri ai concorrenti ma di chiudere le forniture, o no?
« Ultima modifica: Dicembre 16, 2015, 22:49:34 pm da mbelt »
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Re:Swatch e le sue forniture
« Risposta #19 il: Dicembre 17, 2015, 01:05:22 am »
Alla luce di come si è evoluto il sistema delle produzioni conto terzi, ritenete che la mossa di Swatch Group (chiudere l'accesso alle forniture delle proprie aziende agli assemblatori e ai marchi dei gruppi concorrenti) gli abbia dato un qualche vantaggio?
A me, a ben guardare, sembra di no.
Le aziende del gruppo Swatch, oggi, sembrano le meno vitali sia sul piano commerciale che su quello manifatturiero, la concorrenza non sembra avere accusato il colpo potendo godere sia di fornitori alternativi che di proprie manifatture capaci di fare e replicare quanto veniva prima fatto dai vari ETA e compagnia bella, la mossa di Hayek alla luce di quanto si è venuto a delineare negli ultimi anni sembra essere stata tardiva e poco efficace, anzi ha prestato il fianco alla concorrenza che sul concetto di "manifattura" ha potuto fare molto marketing squalificando allo stesso tempo la produzione SG intrappolata nel luogo comune ETA=schifezza.
Nel 1750 circa, gli orologiai ginevrini si inventarono la denominazione "maestri orologiai" e chiusero i confini a chi costruiva ebauche. La storia non ha insegnato nulla al gruppo Swatch\Eta perché i fatti parlano chiaro. Questa estrema protezione non portò a nulla; anzi si ritorse contro ai Maestri perché rimasero indietro con le innovazioni e con macchine meno precise rispetto alle nuove aziende di ebauche. Naturalmente non è il caso del colosso Eta, ma di alternative ce ne sono come nel 1800
 

guagua72

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Re:Swatch e le sue forniture
« Risposta #20 il: Dicembre 17, 2015, 08:01:36 am »
Il discorso è molto interessate dal punto di vista economico. Le teorie micro e macroeconomiche possono avere un senso, ma nella fattispecie, fino ad un certo punto. La Storia di SG , tutti la conoscete, grandi meriti, ha comunque saputo e potuto acquistare aziende quasi decotte per un pugno di mosche, ha comunque saputo e potuto "rivitalizzare" una filiera produttiva. Ora, il gruppo, si era ritrovato in un punto in cui la crescita era poco possibile, gli altri competitors si erano accaparrati gli altri marchi e il mercato aveva trovato una sua stabilità. La scelta poteva essere, rimanere fornitori dei concorrenti o dare uno strappo e lasciare i concorrenti "all'asciutto". E' stata intrapresa la seconda strada, ovviamente in SG avevano considerato che c'erano altre alternative ma la scelta, apparentemente insensata, ha un senso.
Ha un senso che si ritrova proprio nelle vostre parole quando dite che il gruppo negli ultimi 20 anni , non ha fatto nulle che non fosse il coassiale. Se la politica è quella di non investire più di tanto sul "prodotto" ma sul " marketing", allora la scelta è stata azzeccata e porterà i suoi frutti, perché gli Hayek anche questa volta ci hanno azzeccato. Gli altri marchi erano già pronti a trovare alternative a ETA, SG ha solo anticipato la mossa del concorrente. Per SG ETA può anche essere venduta, al gruppo interessa il marchio , il know how relativamente. Alleggerrire ed esternalizzare se possibile, oppure ridurre , Eta ha ridotto perché naturalmente si sarebbe già ridotta la fornitura di un prodotto a bassa marginalità e privo oramai di ogni appeal manifatturiero . La scelta va vista non nell'ottica di acquisizione di fatturato e di posizioni oligopolistiche ma semplicemente di anticipo rispetto al mercato stesso.

Istaro

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Re:Swatch e le sue forniture
« Risposta #21 il: Dicembre 17, 2015, 08:11:28 am »
è vero pure che quelli che prima montavano eta ora montano sellita e stiamo peggio di prima, o sbaglio? secondo me chi se l'è presa in quel posto più di tutti è stato il consumatore...ok eta, ma almeno era eta..ora bisogna star attenti anche che al posto dell'eta ci sia un sellita...direte, ok, su orologi di basso costo che ti cambia?

Stiamo... come prima!  ;)

Sellita lavorava anche su commissione Eta e ora produce in larga parte cloni di movimenti Eta il cui brevetto è scaduto (a volte con qualche piccola modifica: un rubino in più, un rubino in meno...).

La qualità dei movimenti può essere considerata equivalente anche per la qualità dei componenti (utilizzano assortimenti Nivarox) e perché sono prodotti nei medesimi gradi di esecuzione di Eta (standard, elaboré, top, chronometre).

Più complesso il ragionamento su Soprod (l'altro produttore che sta accrescendo i suoi volumi per soddisfare la domanda creatasi), i cui calibri non sono su progetto Eta, anche se sembrano (pare, si dice... :P ) di buona qualità.
"Non esistono venti favorevoli per il marinaio che non sa dove andare" (Seneca)

guagua72

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Re:Swatch e le sue forniture
« Risposta #22 il: Dicembre 17, 2015, 08:17:14 am »
Aggiungo, tanto è vero che SG, voleva fare la mossa già diversi anni fa ma la fantomatica antitrust svizzera ( che senso ha un'antitrust in un paese che è già un cartello di suo) aveva decretato che vi fosse un passaggio graduale per non lasciare tropo in difficoltà i concorrenti……..tutto studiato a tavolino, tutto già scritto ragazzi. Erano già tutti d'accordo. la battaglia non si fa sulle forniture ma sui marchi e i competitors sono 3 : SG, Richemont e LVMH. Quanto basta per fare un cartello involontario. Gli altri sono Giapponesi, ma hanno tutt'altro target.

ALAN FORD

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Re:Swatch e le sue forniture
« Risposta #23 il: Dicembre 17, 2015, 08:20:05 am »
Io però voglio farvi un piccolo esempio personale.
Noi forniamo aziende nostre concorrenti con prodotti che loro non hanno, sono tecnologie per utilizzo esterno che pochi hanno.
Da una parte sono fiero di questo, dall'altra mi secca tremendamente dover avere bisogno di loro per tirare avanti, perché se potessi permettermelo alla faccia del fatturato io li lascerei a piedi.
L'ambizione di ogni produttore è rafforzare il proprio marchio e produrre con marchi altrui è umiliante  ed oltretutto contribuendo a rafforzare la concorrenza.

guagua72

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Re:Swatch e le sue forniture
« Risposta #24 il: Dicembre 17, 2015, 08:26:02 am »
Io però voglio farvi un piccolo esempio personale.
Noi forniamo aziende nostre concorrenti con prodotti che loro non hanno, sono tecnologie per utilizzo esterno che pochi hanno.
Da una parte sono fiero di questo, dall'altra mi secca tremendamente dover avere bisogno di loro per tirare avanti, perché se potessi permettermelo alla faccia del fatturato io li lascerei a piedi.
L'ambizione di ogni produttore è rafforzare il proprio marchio e produrre con marchi altrui è umiliante  ed oltretutto contribuendo a rafforzare la concorrenza.
Perfetto, rispettabile e soprattutto vero orgoglio imprenditoriale. Però se quello che muove il tuo istinto è  puro orgoglio imprenditoriale, a SG non frega nulla , SG è solamente concentrata sui marchi e di manifatture ne ha già abbastanza. Inoltre adesso spaccerà tutti gli ETA come fabbricati in casa…….

ilcommesso

Re:Swatch e le sue forniture
« Risposta #25 il: Dicembre 17, 2015, 10:47:39 am »
Però non basta il nome per fare fatturato.
Alla fine conta solo quello, a fine anno.

Che ETA non fornisca più a terzi vuol dire meno fatturato, ma non penso che abbiate analizzato un problema:se ho una capacità produttiva di molte migliaia di calibri all'anno, ridurre drasticamente è un'ulteriore perdita di soldi, perché se è vero che le macchine utensili saranno già state ammortizzate, lo stesso non si può dire del costo della manodopera.
A meno che fosse già stato tutto spostato dove costa pochissimo...

ciaca

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Re:Swatch e le sue forniture
« Risposta #26 il: Dicembre 17, 2015, 12:03:59 pm »
@Giorgio: però continuo a non vedere il fine ultimo in quanto hai descritto, il vantaggio di tutto questo, rispetto a prima, quale sarebbe?

@Alessandro: il tuo paragone però non regge, nel settore dell'orologeria non é come nel tuo dove quella tecnologia ai concorrenti puoi venderla solo tu. L' orologeria é un settore a dir poco decotto, tecnologicamente preistorico almeno a livello industriale, quello che dava ETA può darlo chiunque altro (come infatti sta accadendo) o farlo chiunque a prezzi competitivi. Il vantaggio della centralità di ETA, Nivarox, ecc ecc, era per tutti. Per SG che poteva controllare il mercato e per i clienti che potevano beneficiare di prezzi bassi e minor complessità.

@Simone: sono d'accordo, infatti proprio di questo parlavo, avere aziende strutturate per per certi volumi di prodotto che non realizzano é un costo enorme a fronte di un fatturato nullo. E tutto in nome di cosa?
Hayek lo disse, portare i meri assemblatori fuori gioco. Obbiettivo fallito, gli assemblatori ci sono sempre e si riforniscono altrove, la concorrenza ha potuto fregiarsi della c.d. "manifattura" e SG si ritrova con aziende il cui potenziale produttivo non é saturato e che al posto di fatturati rischiano di generare solo costo.
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mbelt

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Re:Swatch e le sue forniture
« Risposta #27 il: Dicembre 17, 2015, 12:09:45 pm »
Però non basta il nome per fare fatturato.
Alla fine conta solo quello, a fine anno.

Che ETA non fornisca più a terzi vuol dire meno fatturato, ma non penso che abbiate analizzato un problema:se ho una capacità produttiva di molte migliaia di calibri all'anno, ridurre drasticamente è un'ulteriore perdita di soldi, perché se è vero che le macchine utensili saranno già state ammortizzate, lo stesso non si può dire del costo della manodopera.
A meno che fosse già stato tutto spostato dove costa pochissimo...
Scusa Simone, ma non hai letto il topici. Ora Eta non ha stabilimento  vuoti sta producendo per il suo gruppo con maggiori margini e senza favorire più la concorrenza obbligando i concorrenti ad investire. Non so da dove hai ricavato questa notizia della sottoutilizzazione degli impianti. Ora Eta mi risulta che si sia persino ampliata, quindi non investiamo cose che non esistono grazie.
« Ultima modifica: Dicembre 17, 2015, 12:13:39 pm da mbelt »
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Re:Swatch e le sue forniture
« Risposta #28 il: Dicembre 17, 2015, 12:13:40 pm »
Quanti coassiali monta Omega in un anno, ossia quanto produce ETA per Omega (cosa che faceva anche prima insieme a Lemania e Frederic Piguet)? Una piccola parte del totale delle forniture che fino a 2 anni fa distribuiva al mondo intero.
Mica Eta ha iniziato a produrre ieri per Omega, ma che c'entra?!
Ce ne vorrebbero 20 di Omega per saturare il potenziale produttivo di tutto il gruppo Swatch...perché se da un giorno all'altro passi da 3 milioni a 500k pezzi due sono le cose, o hai impianti sotto utilizzati o i 2,5 milioni di pezzi di differenza li fai per altre vie.
« Ultima modifica: Dicembre 17, 2015, 12:15:31 pm da ciaca »
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mbelt

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Re:Swatch e le sue forniture
« Risposta #29 il: Dicembre 17, 2015, 12:17:57 pm »
Quanti coassiali monta Omega in un anno, ossia quanto produce ETA per Omega (cosa che faceva anche prima insieme a Lemania e Frederic Piguet)? Una piccola parte del totale delle forniture che fino a 2 anni fa distribuiva al mondo intero.
Mica Eta ha iniziato a produrre ieri per Omega, ma che c'entra?!
Ce ne vorrebbero 20 di Omega per saturare il potenziale produttivo di tutto il gruppo Swatch...
Omega è cresciuta moltissimo da quando ha i calibro di manifattura, sono milioni di pezzi l'anno (secondo la tabella di Antonio sarebbero solo 750.000 pezzi). Non solo ma continua a fornire moltissime case con calibri completi. Poi conta anche la varietà molto maggiore dei calibri che produce oggi e delle versioni.  Poi oltre il system 51 produce anche componenti per altri calibri del gruppo. Ieri sera da quello che no trovato risulta che siano state ampliate le linee di produzione, quindi atteniamoci ai fatti, grazie.
« Ultima modifica: Dicembre 17, 2015, 12:25:17 pm da mbelt »
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