Una semplice scansione ottica dell'originale per elaborarne il modello digitale, infatti, presenta una serie di gravi problemi:
Comprendo le tue perplessità ma avendo vissuto svariate rivoluzioni tecnologiche ho imparato cHe ciò che oggi appare difficile domani diventa banale.
Pensa a quanto potesse essere difficile 30 anni fa ipotizzare una stampante domestica capace di rendere un foto digitale con qualità fotografica, avendo davanti agli occhi una polaroid e una stampante ad aghi.
Eppure...
Entro nel merito dei tuoi rilievi:
- è soggetta a margini sia pure esegui di errore, difficilmente ammissibili con componenti piccolissimi la cui interazione con le altre parti di un movimento ha scarsissime tolleranze;
La scansione digitale non è l'unica soluzione ed ha già oggi tolleranze ampiamente all'interno del range accettabile per la micromeccanica.
Vi sono altri metodi come quelli che usavano in passato in orologeria per prototipare o "copiare", per esempio gli ingrandimenti bidimensionali sui quali poi si disegna (una sorta di ricalco, una volta si ricalcava su carta con china, righe e compasso, oggi su un modellatore nurbs).
- non è in grado di rilevare un'eventuale complessità della struttura interna (sarà possibile una scansione a rx?);
Complessità che per le parti di cui stiamo immaginando una futuribile auto costruzione non esiste. Ruote, pignoni, alberi, leve, molle, bascule, ecc ecc, Sono pezzi di metallo
- non è in grado di riconoscere i diversi materiali (se non si sa con certezza quali sono, come si fa?);
I materiali in orologeria, al netto delle leghe per spirali e bilancieri e sempre con riferimento alle parti di cui stiamo immaginando la futuribile auto costruzione, sono sempre gli stessi da secoli
- non è in grado di rilevare la densità delle diverse parti del componente, qualora nella costruzione questa sia diversificata.
Vale la stessa risposta relativa alla complessità della struttura interna.
Ruote, pignoni, leve, ecc ecc, non hanno densità variabile.
Gianni, sono solo rotelle...meccanica razionale su scala ridotta, mica fisica quantistica per i viaggi spazio-temporali
P.s: mi piace immaginare un mio pronipote mentre viaggiando da terra a Marte (durata del volo stimata circa 46 ore) per andare a trovare la fidanzata marziana (umana nata su Marte, specificamente a neo Panormus), si coccola il suo Daniel Roth sempre in ottima forma anche a gravità zero