La resistenza all'acqua è una caratteristica che dipende essenzialmente da due fattori, il disegno della cassa e con esso il modo in cui sono congegnate le misure di protezione atte a garantirne la tenuta, e lo stato di usura delle guarnizioni preposte a tale funzione.
Il grado di impermeabilità da solo dice poco e da un'indicazione di massima di cosa un orologio può fare o meno dentro l'acqua.
Siccome molti dimenticano o semplicemente non hanno voglia di controllare periodicamente lo stato di tenuta della cassa e di conservazione delle guarnizioni, men che meno di lasciare l'orologio per la loro eventuale sostituzione, accade che ad un certo punto tale resistenza non venga più garantita del tutto o per nulla.
Orologi con una bassa resistenza non ne avranno più alcuna, orologi con una maggiore resistenza frutto di guarnizioni meglio dimensionate e più ridondanti pur non garantendo le originarie prestazioni potranno mantenere un certo grado di impermeabilità residuale ancora sufficiente a permettere che l'orologio nell'uso quotidiano possa non allagarsi.
Ecco perché un wr300 o anche più, a parità di usura, offre sempre maggiori garanzie di un wr50 o meno, e perché questi ultimi essendo molto più esposti al rischio che le guarnizioni si logorino privando la cassa di ogni possibile tenuta non possono essere indicati quali orologi "resistenti".
Orologi che in quanto tali devono poter funzionare e resistere, entro certi limiti, anche senza particolari accudimenti.
Nautilus 3700 e Royal Oak 5402 per esempio erano entrambi wr100 ed entrambi imbarcavano acqua perché le loro guarnizioni, specie quelle del vetro, erano sottili come capelli e si deterioravano dopo pochissimo tempo. E siccome le case oltre a non dichiarare come eseguono le prove di tenuta non dichiarano nemmeno un indice di sicurezza, ossia la ridondanza rispetto alla quale quella prestazione viene determinata, accade che non tutti i wr xyz siano uguali e ce ne siano alcuni che all'atto pratico si dimostrano più resistenti di altri, che ci siano i Royal Oak (una volta wr 100 oggi wr 50) che l'acqua è meglio la vedano solo in fotografia e altri che possono bagnarsi senza troppi timori.
Poi va anche detto che non sempre le infiltrazioni sono tali da compromettere l'apparente buon funzionamento dell'orologio e che tanti di quelli che dichiarano bagni e docce a gogo da mezzo secolo le infiltrazioni le scoprono solo quando portano l'orologio dall'orologiaio (cioè mai).
P.s: del novero dei cronografi "resistenti" toglierei, oltre che quelli con tasti non avvitati, anche quelli con scala tachimetrica posta sulla lunetta e destinata nel tempo a divenire illegibile.